Bulgaria, governo diviso sulle armi all’Ucraina

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Graffiti pro e anti Ucraina a Sofia - fmartino/OBCT


24/04/2022, Redazione - | Originariamente trasmesso da:


La guerra di Putin in Ucraina rischia di spaccare la coalizione di governo in Bulgaria. Gli alleati della fragile maggioranza si dividono sugli aiuti militari a Kiev, e il premier Kiril Petkov fatica sempre di più a trovare un compromesso. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [24 aprile 2022]

Una delegazione coi rappresentanti di tutti i partiti che appoggiano il governo bulgaro partirĆ  nei prossimi giorni alla volta di Kiev. L’annuncio ĆØ arrivato da parte del premier Kiril Petkov, che fatica sempre di più a bilanciare tra gli alleati che supportano il suo esecutivo, spaccati sulla questione degli aiuti militari all’Ucraina.

Il Partito socialista bulgaro, tradizionalmente legato a Mosca, nelle scorse settimane ha fatto capire che l’invio di armi a Kiev avrebbe come conseguenza il ritiro dell’appoggio all’attuale esecutivo, in carica dallo scorso dicembre.

Al tempo stesso, la destra liberale di ā€œBulgaria democraticaā€ ha preso una posizione diametralmente opposta, minacciando una crisi in caso di mancato supporto militare all’Ucraina.

Preso nel mezzo, il premier bulgaro, leader del movimento centrista ā€œContinuiamo il cambiamentoā€, ha tentato di mediare, ma la situazione politica resta delicata. ā€œPersonalmente, credo che aiutare militarmente Kiev sia la cosa giustaā€, ha dichiarato Petkov nei giorni scorsi. ā€œCome premier, però, devo tener conto delle ‘linee rosse’ poste dagli alleati di governoā€.

Il dibattito si ĆØ arroventato la settimana scorsa dopo la visita in Bulgaria del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, che ha chiesto esplicitamente alla politica bulgara di prendere posizione sull’invio di armi.

Per trovare una scappatoia, Petkov ha quindi proposto una visita collettiva in Ucraina, che dovrebbe mettere gli alleati nelle condizioni di decidere dopo aver valutato la situazione sul posto: nonostante l’ottimismo del premier, però, il rischio di una crisi di governo ĆØ tutt’altro che remoto.

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