Bulgaria: caccia al tesoro
Vicino a Shipka è stata dissotterrata una maschera d’oro del V sec. a.C. Grande la soddisfazione degli archeologi per essere riusciti a sottrarre questo pezzo raro ai cacciatori di tesori che rivendono all’estero il patrimonio culturale bulgaro.
La sera del 19 agosto la spedizione archeologica "TEMP", guidata da Georgi Kitov dell’Istituto Archeologico di Sofia assieme al Museo dell’Accademia Bulgara delle Scienze, ha rinvenuto un pezzo unico: una maschera mortuaria d’oro a 23 carati del peso di 690 grammi che apparteneva probabilmente allo zar di Tracia Teres, vissuto verso la metà del V sec. a.C. Teres era a capo della grande tribù tracia degli Odrisi. La sua tomba è stata scoperta durante gli scavi nel tumulo tracio "Svetitzata" (la donna santa) a 2 km dalla città di Shipka (ai piedi della catena dei Balcani), nella Valle degli zar traci. La spedizione ha trovato, oltre alla maschera, unica al mondo, anche un anello tracio d’oro di 15 grammi. La notizia del rinvenimento del tesoro d’oro è stata al centro dell’attenzione dei media il 20, 21 e 22 agosto. "Oro puro" scrive il quotidiano 24 Chassa il 21 agosto, "Oro del valore di milioni di dollari trovato vicino a Shipka" titola il quotidiano Monitor (21 agosto), "La maschera d’oro vale 50 milioni di Euro" riporta il 22 agosto 24 Chassa.
Ci sono monete con l’effigie di Teres che possono aiutare a stabilire se la maschera fosse effettivamente sua, racconta Kitov. Ma l’"Indiana Jones bulgaro sembra non aver dubbi, "è la maschera mortuaria di re Teres". Finora simili rappresentazioni del periodo tracio, come le maschere mortuarie, erano state scoperte solo vicino al lago di Ohrid, a Nikena e Sindos vicino a Salonicco, ma erano fatte di un oro sottile come carta stagnola e pesavano 40-50 grammi. Questa scoperta ha un’importanza rilevante perché le maschere sono state usate nei funerali dei capi solo in Tracia, a Micene e in Egitto. Al mondo esiste una sola maschera simile: quella di Agamennone scoperta da Schlimann a Micene, riporta il quotidiano Troud.
Solo le braccia e i piedi del capo tracio sono state ritrovate. Secondo il professore bulgaro Alexander Fol, autorevole esperto di storia tracia, questo conferma la tesi sull’orfismo tracio. È possibile che solo alcune parti del corpo del capo tracio siano state bruciate, sostiene Georgi Kitov, fondando la propria tesi sulla leggenda di Orfeo, secondo la quale quest’ultimo radunava solo uomini e assieme andavano nelle caverne a bere vino e a divertirsi. Le loro donne, furiose, uccisero Orfeo, fecero a pezzi il suo corpo e lo dispersero. Nella Valle degli zar traci finora la spedizione ha rinvenuto circa 10 templi. Questa valle si estende 20 km ad est della città di Stara Zagora (al centro della Bulgaria) e comprende le città di Kazanlak e Oriahovitza.
Fondi per gli scavi e per la conservazione
La spedizione archeologica "TEMP" è stata finanziata interamente da fondazioni internazionali, come "Pro Elvetia" e "Horizont". Il Ministero della cultura non ha sostenuto gli scavi dal punto di vista economico. Dopo la scoperta della maschera d’oro, il Ministero della cultura ha promesso di occuparsi dei finanziamenti per le urgenti attività di conservazione delle due tombe tracie.
Della necropoli tracia situata nella Valle degli zar traci solo il sepolcro della città di Kazanlak è aperto ai turisti. La conservazione dei tumuli richiede ingenti finanziamenti. Per esempio, per conservare per vent’anni la tomba di Svestarska (nella riserva di Sborianovo, vicino alla città di Isperih nel nord-est della Bulgaria), lo Stato ha speso 2 380 000 dollari. Dunque, l’eredità culturale tracia rimane nascosta ai turisti.
Ci sono 40 mila monumenti in Bulgaria. Nel 2004, il Ministero della cultura ha concesso, in totale, solo 100 mila leva (circa 51 mila Euro) per progetti di supporto, conservazione e restaurazione dei monumenti culturali immobili. La conservazione dell’eredità archeologica è dispendiosa e questa cifra non è affatto sufficiente. Lo Stato non finanzia la conservazione degli scavi per mancanza di risorse finanziarie. Finché non ci sarà un sistema nazionale che valorizzi il patrimonio culturale il turismo culturale in Bulgaria non potrà certo decollare.
Cacciatori di tesori contro archeologi
La Bulgaria è piena di cacciatori di tesori di ogni tipo. Una parte sono collezionisti con la passione dell’arte e della storia antica. Come X. – compositore di talento di canzoni pop e rock, famoso chitarrista, fanatico collezionista di monete antiche. Lui è orgoglioso della sua collezione di monete dell’impero romano e di parecchi utensili di diverse epoche, in bella mostra sul caminetto del suo elegante appartamento di Sofia. Mentre per X. scavare è un hobby, nelle zone rurali molti Bulgari scavano per sopravvivere alla disoccupazione e alla miseria. In molte regioni la caccia ai tesori è diventata una specie di febbre dell’oro. Una piaga per i beni archeologici.
Ci sono 15 mila tumuli in Bulgaria, ma gli archeologi non sanno cosa c’è nascosto dentro, perché ne hanno dissotterrate solo mille. Lo Stato non ha soldi per gli scavi. Le restanti 14 mila tombe sono nelle mani dei cacciatori di tesori. Parte del patrimonio archeologico della regione è stato esportato all’estero per centinaia di migliaia di dollari ogni anno. E negli anni della transizione i cacciatori di tesori sono spesso in grado di sfuggire alla legge.
"Siamo stati più veloci dei cacciatori di tesori" ha detto trionfante dopo la scoperta della maschera d’oro, Georgi Kitov sul quotidiano Troud del 22 agosto. Lo stesso Kitov solo raramente ha sottolineato i pericoli della cosiddetta "mafia dei cacciatori di tesori" durante i suoi dieci anni di scavi nelle tombe tracie. Nel febbraio 2001 gli è stato imposto il divieto di scavare per un anno. Al tempo aveva dei dubbi che la vera ragione fosse "l’interesse dei cacciatori di tesori". Gli ufficiali lo avevano accusato di aver dissotterrato tre tombe in più nel sito di Ushite vicino a Starosel, ma Kitov ha spiegato ai media che questo era l’unico modo per salvare le tombe dai cacciatori di tesori. In uno dei tumuli c’era un tunnel – a 80 metri di distanza dalla tomba. Conteneva oro, argento, bronzo, oggetti d’arte per centinaia di migliaia di dollari che grazie a Kitov non terminarono nelle mani dei "tombaroli". Questo avvenne nel 2001.
" È così in tutta la Bulgaria del nord-ovest, in alcune parti del nord-est e in alcuni villaggi nella regione della Tracia. Perfino le autorità locali vi partecipano" ha confessato al quotidiano Sega (21 giugno 2004) Vasil Nikolov, direttore dell’Istituto Archeologico dell’Accademia Bulgara delle Scienze. Secondo lui, non esiste tomba tracia che non sia stata visitata dai cacciatori di tesori. La Bulgaria non ha una strategia nazionale per la difesa del suo patrimonio culturale. "Spesso i cacciatori di tesori ricevono commissioni dall’estero. Si tratta di veri e propri affari. Ci sono casi in cui i collezionisti dagli USA e dall’Europa Occidentale ordinano in Bulgaria oggetti specifici per le loro collezioni" ricorda Nikolov.
Manca una legge per i beni culturali
Gli archeologi e gli esperti nel settore culturale ricordano che alla Bulgaria serve una nuova legge per i beni culturali. 135 archeologi hanno protestato contro la posizione del governo nei confronti della protezione del patrimonio culturale ed hanno insistito perché vengano prese misure urgenti. Hanno spedito una lettera al Presidente, al Primo Ministro e al capo del Parlamento alla fine del maggio 2004. In giugno il Parlamento ha adottato nuove misure contro i cacciatori di tesori illegali. Se non si denuncia la scoperta di un oggetto antico entro una settimana, si deve pagare una multa dai 1000 ai 5000 leva (dai 513 ai 2560 Euro). Le autorità bulgare sarano però capaci di applicare le nuove sanzioni contro l’attività illegale dei cacciatori di tesori?