Bosnia ed Erzegovina, l’autostrada della storia

Il progetto per la costruzione della prima autostrada bosniaca fa discutere e solleva alcuni dubbi sull’azienda che ha preso l’appalto per la sua realizzazione. L’autostrada correrà lungo il corridoio 5 e sarà costruita da un’azienda bosniaco-malese.

28/07/2003, Redazione -

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Sarà un progetto storico quello della costruzione del famoso corridoio 5c. Potrebbe essere una parte della storia, ma in Bosnia è il tema del momento. Non si parla d’altro che di costruzione della prima vera autostrada bosniaca, quello che sarà il cosiddetto corridoio della grande autostrada che parte da Budapest e finisce a Ploce in Croazia. Sono 309 chilometri e a quanto sembra a realizzarla sarà la ditta bosniaco malese BOSMAL. Sembra…o è quasi certo, ma noi dobbiamo tornare indietro per capire perché oggi se ne parla tanto in Bosnia .

Parlando dell’integrazione europea si e parlato sempre malissimo delle condizioni delle strade di Croazia e Bosnia. Quanto questo nuoceva allo sviluppo del turismo e così via. La Croazia in questi ultimi due anni si e buttata a capofitto nella costruzione dei corridoi per raggiungere l’unione Europea ed ora tocca alla Bosnia.

Una delle possibilità ventilata tempo fa riguardava proprio questo corridoio 5c da Budapest a Ploce.

Chi lo costruirà?

Tre settimane fa il primo ministro croato Ivica Racan è giunto a Sarajevo per parlare con il suo collega bosniaco Adnan Terzic.
Hanno parlato del caso del porto di Ploce in Croazia e Racan ha approfittato per fare un bella offerta – potrebbe essere la Croazia stessa a presentarsi al bando e costruire l’autostrada in Bosnia. La proposta di Racan è stata applaudita dal settimanale sarajevese "Dani"; mentre gli altri giornali hanno reagito subito commentando – perché agli stranieri, dovrà essere una azienda bosniaca, così si farebbe lavorare la nostra gente e i soldi rimarrebbero da noi. Anche il primo ministro Terzic è stato chiaro con Racan – saremo noi a costruire l’autostrada.

Sì, ma noi chi?

Il tender non si farà. Perché? Le spiegazioni arrivano dai ministeri della BiH – non ci sono soldi, così aspettiamo una offerta da qualcuno che ha più disponibilità.

È così che all’improvviso appare la ditta bosniaca BOSMAL quella che già costruisce il più alto grattacielo dei Balcani, il palazzo BOSMAL di Sarajevo.

I proprietari sono due fratelli bosniaci Edin e Nijaz Sabanovic, partiti, durante la guerra, per la Malesia. Grazie a grossi finanziamenti di sponsor malesi hanno fondato la ditta BOSMAL. Con la benedizione delle autorità bosniache nei giorni precedenti, i fratelli Sabanovic scrivono "una offerta di auto iniziativa" per la costruzione della suddetta autostrada. E il governo accetta. Ma immediatamente giungono feroci le reazioni dell’opinione pubblica.

Vengono a galla alcuni fatti e dati finora poco conosciuti. Come per esempio il fatto che fratelli Sabanovic sono sempre stati i beniamini delle strutture del SDA, partito nazionalista musulmano dell’ex presidente della BiH Alija Izetbegovic e soprattutto dell’ex ministro Hasan Cengia che adesso fa pure parte della lista nera pubblicata dagli americani.

Lo stesso Cengia durante il comizio del SDA a Zenica il 15 settembre scorso disse: Noi, se Dio lo vuole costruiremo anche l’autostrada, ma non con i soldi del budget ma con gli investimenti stranieri…non ho diritto di parlare ma sono uno del team che in questi ultimi mesi ha parlato tre volte con le agenzie turistiche della Malesia.

Ci sono molti in Bosnia che vogliono collegare il successo dei fratelli Sabanovic con le raccomandazioni e le buone conoscenze all’interno del SDA. Altri, come il giornale "Dnevni Avaz" preferiscono invece difendere la BOSMAL con la tesi che "qualcuno con le storie sulla islamizzazione della Bosnia e contrario alla costruzione della autostrada".

Secondo il ministro dei trasporti e della comunicazione della BiH, Branko Dokic, entro il l° ottobre i fratelli Sabanovic dovranno preparare un elaborato sulla fattibilità e una documentazione ecologica…. Secondo la stessa BOSMAL, l’azienda ha bisogno di due anni per la preparazione della documentazione che costerà 300 milioni dollari e di modo che la costruzione partirebbe nel 2005. Adesso si potrebbe porre la seguente domanda, questi soldi di chi sono? Si tratta dei soldi depositati nelle banche malesi, ma la loro provenienza non è molto chiara. E un altro lavaggio dei soldi sporchi, quelli che i paesi islamici hanno regalato alla Bosnia e qualcuno li ha depositati lì? Certo si tratta solo di ipotesi, ma intanto le voci girano…

I fratelli Sabanovic ritengono che per la costruzione della strada servano quattro anni, mentre altri esperti della BiH dicono che solo per la galleria Prenj ci vogliono cinque anni.

Molti pro e molti contro. Tante cose chiare e molte difficili da capire. C’è chi è contento che sia stata scelta una ditta bosniaca. Altri hanno paura perché la stessa ditta e collegata con la Malesia e questa simbiosi la vede come la minaccia della islamizzazione. Inoltre, vanno posti in considerazione i legami della Malesia con il partito SDA, e alcuni ex ministri dello stesso partito che ormai sono sulla lista nera.

Insomma, Europa dove sei? Preparati, arriva anche la Bosnia con la sua autostrada. Certo è vero, è partita dalla Malesia, ma fa lo stesso…

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