Bosnia: anche l’ex generale Halilovic vola a l’Aja
E’ partito per l`Aja Sefer Halilovic, il Ministro per i profughi in Bosnia Erzegovina in carica, che nel 1993 ricopriva la funzione di comandante dell’Armata Bosniaca
E’ partito per l`Aja Sefer Halilovic, il Ministro per i profughi in Bosnia Erzegovina in carica, che nel 1993 ricopriva la funzione di comandante dell’Armata Bosniaca. Halilovic si è consegnato al Tribunale internazionale de L’Aja che lo accusa di crimini di guerra relativi al massacro di 33 civili bosniaco-croati avvenuta nel settembre del 1993 nel villaggio di Grabovica, situato sulla riva della Neretva a nord di Mostar. Il massacro di questi civili avvenne durante l’operazione definita "Neretva-93" che venne definita durante una riunione dei comandi dell’esercito bosniaco tenutasi a Zenica nell’agosto del ’93, il cui comando fu appunto affidato ad Halilovic. Egli venne destituito pochi mesi dopo – nel novembre dello stesso anno – e messo in pensione. Secondo Faruk Balijagic – avvocato difensore di Halilovic – le accuse contro il generale sono basate sulle testimonianze di due membri dell’ex gruppo t[]ista Seva e sulle parole pronunciate da Alija Izetbegovic in quell’autunno, ma le informazioni in possesso della Procuratrice Del Ponte imputano ad Halilovic la responsabilità di non aver in alcun modo evitato l’uccisione sommaria di popolazione civile realizzata dai corpi dell’esercito da lui comandati. Nel 1995 il generale Halilovic fondò un nuovo partito politico, il BPS – Partito bosniaco patriota – e dopo le elezioni del 2001 il suo partito entrò nell’Alleanza, assumendo l’incarico di Ministro per i profughi. La decisione presa da Halilovic di consegnarsi volontariamente a L’Aja non appena ricevuta la notificata delle accuse, ha raccolto l’approvazione dall’attuale governo bosniaco perché esprime l’intenzione politica a collaborare con il Tribunale de L’Aja. Mentre Karadzic e Mladic sono ancora in libertà. (25 settembre, TVBiH)