Borat, dal Kazakistan alla Romania
Un film, un gran successo negli USA. Ma in Romania, dove sono state girate alcune scene, è scoppiata una vera e propria rivolta delle comparse. Che si sono sentite prese in giro e diffamate, e ora sono pronte a dare battaglia in tribunale
Borat, il film che in tre settimane ha incassato ai botteghini americani oltre 90 milioni di dollari, racconta la storia di un giornalista kazako – interpretato dall’attore britannico Sacha Baron Cohen – alla scoperta degli Stati Uniti. Borat, il giornalista televisivo kazako, viene inviato negli USA per girare un servizio sul più grande Paese del Mondo, ma scopre più interessante sposare Pamela Anderson.
Con la sua insolita comicità il film ha conquistato applausi ma anche accuse di misoginia, antisemitismo, razzismo e omofobia. In Kazakistan, Russia, Qatar, Giordania, Kuwait è stato messo all’indice. Ma non in America e in Europa dove fa ridere e registra successo.
Sacha Baron Cohen – 35 anni – è diventato nel frattempo anche l’attore più pagato della Gran Bretagna dopo aver firmato qualche settimana fa un contratto di 30,3 milioni di dollari per il suo futuro film. La carriera di Cohen va senz’altro a gonfie vele. Ma c’è anche il rovescio della medaglia, che riguarda il "politicamente scorretto" di Baron-Cohen materializzato in odio e denunce. Da ebreo osservante più battute antisemite e gaffe razziste pronuncia più si attira la simpatia. Lui lo può fare.
Mentre il film è diventato ormai un caso "planetario" era inevitabile che gli spiriti si riscaldassero anche nel villaggio natale di Borat, che in in realtà anziché essere in Kazakistan è una località della Romania. E stato là infatti, a Glod nel sud della Romania che sono state girate le scene.
Ora gli abitanti di Glod chiedono risarcimenti del valore di 30 milioni di dollari ai produttori del film. Spiridon Tudorache e Nicolae Ciorebea che compaiono nella pellicola accusano di essere stati presentati come stupratori e criminali. Sostengono di essere stati ingannati in quanto i produttori gli avrebbero detto che si trattava di un documentario sull’estrema povertà in cui vivono e non di un film.
Un portavoce della 20th Century Fox invece nega che Borat abbia ingannato i contadini, nascondendo il vero tema del film. Nel film "Borat" la Romania non viene nominata ma rappresenta un’importante parte delle riprese. Glod è presentato come luogo di origine del giornalista kazako – un posto allucinante dove le macchine sono trainate dai cavalli e dove le sorelle si baciano di nascosto con i fratelli. "Questa è Natalya, mia sorella", Borat presenta così la sorella baciandola con passione sulla bocca "è la quarta miglior prostituta di tutto il Kazakistan. Ne siamo tutti fieri".
Ma non ne sono certo fieri i romeni che compaiono nelle scene. Non più, dicono. E siccome la maggior parte dei locali sono rom, loro lamentano di essere stati ridicolizzati anche come etnia: "Nel mio paese una moglie può essere acquistata dal padre in cambio di 15 galloni di insetticida".
Presi d’ assalto nell’ultimo periodo da giornalisti di tutto il mondo, stanchi di interviste e sommersi della povertà, "i figuranti " si sono ribellati anche per i pochi soldi che hanno ricevuto come compenso per le riprese. Spiridon Ciorobea ha 68 anni ed ha lavorato per tutta la vita come fabbro. Per due ore di riprese Spirdon ha ricevuto 60 euro.
"Un anno fa, in estate, i registi americani sono arrivati nella mia officina. Mi hanno detto che devo solo fare scintille con la macchina. Ero d’accordo perché comunque dovevo lavorare; non mi disturbavano. Mi hanno ripreso da tutte le parti. In due ore ho fatto 60 euro. Sono stato contento", racconta Spiridion ai giornalisti. Dopo aver saputo come sono stati descritti nel film, dopo essere stati messi al corrente dell’entità degli incassi da record "l’attore" romeno ha cambiato idea. Vuole risarcimenti, danni morali, così come consigliato da un avvocato arrivato direttamente dalla Germania dalla loro infangata viuzza.
L’altro romeno deciso ad andare fino in fondo in questa storia che oltre alla diffamazione ha anche motivazioni finanziarie è Nicolae Tudorache. Ormai lui si vergogna a parlare ma spesso delega la moglie a farlo. I registi avevano bisogno di una persona con handicap e così hanno proposto a Nicolae di mettersi al posto del braccio mancante una protesi simile ai giocatoli sessuali.
"C’è stata una beffa. Ci hanno attaccato un cavallo dietro alla Dacia – la vecchia macchina tradizionale di produzione romena – ci hanno portato la vacca in casa", ai bambini hanno chiesto di mettersi la barba e ci hanno pagato con 4 euro al giorno. Spiridon Ciorobea e Nicolae Spiridon sono rappresentati da due noti avvocati, l’americano Edward D. Fagan e il tedesco Michael Witti, che negli anni ’90 ha ottenuto risarcimenti dalle banche svizzere dal valore di più di un miliardo di dollari per le vittime dell’Olocausto. Gli abitanti di Glod dicono che sono stati manipolati, raggirati e che ora tutto il mondo ride di loro. Vogliono risarcimenti di 30 milioni di dollari dai produttori del film "Borat". Di questi, cinque milioni li vogliono donare in beneficenza per le infrastruttura e per la scuola del loro villaggio. In Italia il film arriverà a marzo con tutto il suo strascico di polemiche sui poveri figuranti romeni arrabbiati per essere stati ridicolizzati per pochi spiccioli.