È qui che è stato deciso dalle istituzioni Ue di festeggiare nel 2004 l’ingresso della Slovenia. Fu un momento intenso: si iniziava a superare una ferita causata dalla delimitazione del confine tra Italia e Jugoslavia avvenuta nel 1947.
"Dal monte Sabotino la linea del confine si prolunga verso sud, taglia il fiume Isonzo all’altezza della città di Salcano, che rimane in Jugoslavia, e corre immediatamente ad ovest della linea ferroviaria". Così recita il testo del Trattato di Pace del 1947 con cui è stato tracciato il confine fra Italia e Jugoslavia nella parte nordorientale di Gorizia, e prosegue: "Allontanandosi dalla ferrovia, la linea quindi piega a sud ovest, lasciando alla Jugoslavia la città di San Pietro ed all’Italia l’ospizio e la strada che lo costeggia".
La piazza, dove si trova su territorio sloveno l’omonima stazione ferroviaria, con l’ingresso della Slovenia in Schengen è divenuta liberamente attraversabile. Non lo è però più in questi giorni di Coronavirus: le transenne ed una rete sono tornate a delimitare il confine. Ed allora quale miglior modo per denunciare, in modo giocoso, il rischio di nuove divisioni che non con una bella partita di badminton collettivo?
È avvenuto nei giorni scorsi: sulla pagina Facebook di Slovely.eu un video.
Brevi
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