Attenti al lupo

In Macedonia i lupi sono sempre più numerosi: si aggirano nelle zone abitate dall’uomo, costituendo un pericolo per le greggi e non solo. Per questo Skopje ha sospeso il divieto di caccia, entrato in vigore un anno fa "per essere civili come in Europa"

30/12/2008, Risto Karajkov - Skopje

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I liberali dell’Ue che difendono la protezione del lupo talvolta arrivano ad accusare i fratelli Grimm di essere stati scorretti con questo fiero animale, visto che lo descrivono cattivo e crudele. Se non fosse stato per il buon cacciatore, infatti, il lupo cattivo avrebbe mangiato Cappuccetto rosso e la sua nonna malata.

A inizio novembre il governo macedone ha sospeso il divieto della caccia al lupo istituito un anno fa. Al tempo della sua entrata in vigore, nel settembre 2007, uno degli argomenti chiave a favore della proibizione fu l’imperativo "essere civili, come in Europa". Come affermato da alcuni deputati dopo la discussione in Parlamento, la Macedonia era uno dei pochi paesi rimasti in Europa in cui era ancora permessa la caccia al lupo.

Bisogna tenere presente, però, un importante distinguo. Il lupo è un animale raro, in via d’estinzione in molti paesi dell’Europa occidentale, ma non in Macedonia.

La stima più probabile del numero di lupi in Macedonia è "molti". Difficile contarli, alcuni direbbero che sono timidi, perché vivono nelle foreste e in zone d’alta montagna. Una cifra che viene spesso citata fa riferimento a 800-1000 lupi, in un fazzoletto di terra di 25.000 kmq e di 2 milioni di abitanti. In confronto, l’Italia, che è considerata una delle roccaforti della popolazione dei lupi nell’Europa occidentale (insieme alla Spagna), secondo le stime conta circa 500 esemplari, la Francia poche dozzine. La Germania, dove il lupo risulta estinto dal XIX secolo, nell’ultimo decennio ha cercato di reinserirlo, e al momento ne conta solamente alcuni esemplari.

Di certo il lupo non è cattivo. Fa solamente ciò che gli detta la natura. Ma lo fa con particolare efficacia e fervore. E come se fossero consapevoli della protezione improvvisamente goduta, nell’ultimo anno in Macedonia i lupi sono stati terribili.

Soltanto negli ultimi due mesi i mass media hanno riportato una serie di notizie riguardanti vari attacchi dei lupi al bestiame. Presumibilmente, con l’inizio dell’autunno, il cibo ha iniziato a scarseggiare sulle montagne, e così i lupi hanno cominciato a far visita alle fattorie. Alcuni esperti sostengono che questo sia dovuto anche ai cambiamenti climatici. Generalmente i lupi si muovono in branco e spesso lasciano delle carneficine dietro al loro passaggio. Le notizie sui singoli assalti parlano di un numero che va dalle 5 alle 40 pecore sbranate ogni volta.

Gli esperti sostengono che un lupo non attaccherebbe mai un uomo. Nell’ultimo mese, però, almeno un paio di episodi hanno provato il contrario. Fortunatamente sono state evitate tragiche conseguenze. In un caso, come riportato dai media, un lupo avrebbe attaccato un’anziana donna in una strada di campagna azzannandole un braccio. Se questa storia è vera, la donna avrebbe tentato di allontanarlo prendendolo a ombrellate in testa. O lei era una "super nonna", oppure il lupo non era poi così motivato.

L’altra storia è più documentata e sembra più credibile. A metà novembre, Mefil Kanturov stava pascolando il suo gregge fuori dal villaggio di Crnik, vicino a Pehcevo, nella parte orientale del paese, insieme al nipotino di sei anni. Parte del gregge si trovava vicino al bosco. Stando al racconto del pastore, attratto da rumori sospetti provenienti dal bosco è andato a controllare, mentre il bambino è rimasto a giocare con il cane. "Quando sono arrivato lì…un massacro. Un branco di lupi aveva divorato quattro pecore ed una capra", ha raccontato Kanturov. A quel punto ha sentito il nipote urlare. Seguendo una pecora che cercava di fuggire, uno dei lupi era entrato nel trlo recinto in cui vengono condotte le pecore la sera, ed avendo perso di vista la pecora, si è indirizzato verso il bambino.

E’ stato il cane che, sebbene molto più piccolo del lupo, si è gettato contro la bestia e ha protetto il bambino. Immediatamente sono accorsi anche gli altri tre cani pastore della famiglia Kanturov. Mentre l’uomo tornava indietro, i cani hanno circondato il lupo, che non aveva più via di scampo, e questi l’ha ucciso con un enorme mazza. Un paio di giorni più tardi Uzir, fratello di Mefil e padre del bambino, era fuori a pascolare il gregge, ma questa volta aveva con sé una pistola. Ha visto un lupo che teneva tra le fauci una pecora che aveva appena azzannato. "Era giorno, è stato un colpo facile", ha poi raccontato.

Se il governo istituisse nuovamente il sistema precedente di ricompensa per un lupo scelto, i pastori potrebbero collezionare il bonus, circa 50 euro a testa. Per ottenere un premio, un cacciatore di lupi deve presentare la pelliccia dell’animale, che viene marchiata per evitare un doppio conteggio prima di essere restituita al proprietario. "I lupi si sono moltiplicati, specialmente nella regione di Males, dove le foreste sono molto fitte. Fanno incursione nei villaggi, uccidono il bestiame, si aggirano per le strade, si avvicinano alle nostre macchine o ai trattori. Alcuni di loro si riproducono con i cani, e i bastardini non temono la gente. Solamente nel nostro gregge hanno ucciso 50 pecore negli ultimi 2-3 anni", hanno affermato i fratelli Kanturov.

La proibizione della caccia al lupo è tornata alla ribalta dopo ripetuti incidenti nel corso dell’anno. Le lamentele di molti contadini hanno convinto il governo che il numero di lupi nel paese è aumentato in modo considerevole nell’ultimo periodo.

A gennaio di quest’anno, diversi lupi hanno attaccato lo zoo di Bitola, uccidendo o ferendo gravemente molti animali, tra cui lo struzzo, il pony e l’orso. L’intervento della guardia, che ha sparato un colpo in aria per far fuggire i predatori, ha evitato il peggio.

Diversi autisti della strada regionale Stip-Veles hanno riportato regolari avvistamenti di lupi, visti scendere dai monti e aggirarsi nelle discariche di una fabbrica locale di carne per sfamarsi con gli scarti. Dopo il pranzo, sono stati visti passeggiare fino al fiume Bregalnica per abbeverarsi. Gli autisti dicono che i lupi si sono abituati alle auto e non temono il traffico intenso. "Talvolta le macchine devono fermarsi per fargli attraversare la strada. Non ho mai visto nulla di simile", ha affermato un autista.

Gli esperti sostengono che la riapertura della caccia al lupo non può mettere a rischio la popolazione dei lupi nel Paese. Circa 2000 esemplari sono stati selezionati tra il 1999-2007, si stima una media di 240 all’anno. Nelle stagioni in cui non era prevista alcuna ricompensa (2001 e 2002) l’interesse nella caccia al lupo è diminuito e ne sono stati uccise solo poche dozzine.

La rimozione del divieto decisa a inizio novembre è stata accolta positivamente in particolare da cacciatori e contadini, che vedono aprirsi, così, anche la prospettiva del turismo di caccia.

Il grande lupo cattivo dovrebbe essere più prudente ora. Deve nascondersi meglio nella foresta.

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