Quando si tratta dell’uranio impoverito e delle conseguenze dei bombardamenti della NATO con munizioni radioattive è necessario informare bene i cittadini sulle conseguenze possibili, però si deve anche stare attenti ad evitare di diffondere false informazioni esagerando con i dati. Questo ha dichiarato l’associazione jugoslava dei chimici e tecnologi che ha organizzato ieri (21 giugno) un seminario di formazione.
L’uranio dalla munizione brucia anche fino al 70%, passando in aerosol e particelle molto piccole che si trasmettono facilmente attraverso l’aria. Se l’uranio entra nella terra , finché non viene rimosso, provoca contaminazione . Nonostante le informazioni diverse e non sufficienti delle Nazioni Unite e della NATO che sono state un tentativo di negare e minimizzare il pericolo, Radojko Pavlovic, dell’Istituto delle scienze nucleari di Vinca, ha detto che secondo i concetti moderni di protezione, non esiste una quantità di radiazione non pericolosa.
E’ stato detto che non si deve abbandonare l’idea del risanamento totale dei luoghi contaminati. Slobodan Petkovic, generale del Ministero Federale di difesa, ha ricordato che, secondo tutte le analisi fatte fino ad adesso, non sono state trovate munizioni radioattive a nord di Vranje. Inoltre ha detto che anche l’Istituto di Vinca era una dei bersagli potenziali, ciò ha aumentato il pericolo di radiazione, però sono state prese tutte le misure di precauzione per diminuire il pericolo. E’ necessaria la costruzione di un deposito permanente per il rifiuto radioattivo che da noi ancora non esiste. Per un controllo migliore della salute dei cittadini è necessario tenere sotto controllo la loro salute. Una delle conclusioni di ieri è che la contaminazione con l’uranio impoverito è un nostro problema e per risolverlo efficacemente abbiamo bisogno di attrezzatura moderna e di un laboratorio moderno.
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