Arrestato il presunto assassino di Anna Politkovskaja
Rustam Machmudov, accusato di essere l’esecutore materiale dell’omicidio di Anna Politkovskaja, è stato arrestato ieri in Cecenia presso l’abitazione dei suoi genitori. Sono però in molti a dubitare che questo porterà all’individuazione dei mandanti dell’omicidio
Anna Politkovskaja, giornalista della Novaja Gazeta nota per i suoi articoli e libri di accusa nei confronti delle violazioni dei diritti umani in Cecenia, era stata uccisa il 7 ottobre 2006 nell’ingresso della sua abitazione nel centro di Mosca. Nell’ottobre del 2008 aveva avuto inizio il processo riguardante l’omicidio. Sul banco degli imputati non si trovavano né i mandanti dell’omicidio (riguardo ai quali non vi era alcuna informazione) né la persona accusata di essere l’esecutore materiale dell’omicidio, Rustam Machmudov. Tra gli imputati figuravano però Džabrail e Ibrahim Machmudov, fratelli di Rustam, accusati l’uno di aver seguito Anna Politkovskaja prima dell’omicidio, l’altro di essere rimasto presso il luogo del delitto per tenere informato il killer.
Nel febbraio del 2009 i due fratelli Machmudov sono stati scagionati per assenza di prove e rilasciati. La corte suprema russa aveva successivamente annullato quella sentenza e aveva riconsegnato l’inchiesta alla procura generale affinché continuasse le indagini, prolungandone il termine fino al 7 settembre del 2011.
Nei mesi successivi non sono comunque emersi significativi elementi di novità rispetto al caso. È proseguita invece la caccia a Rustam Machmudov, oggetto di un mandato di cattura internazionale. Secondo i responsabili delle indagini, Machmudov si sarebbe nascosto a lungo in Belgio e sarebbe stato arrestato non appena rientrato in Cecenia.
Un piccolo passo
Secondo Murad Musaev, avvocato dei fratelli Machmudov, Rustam Machumdov era “stanco di rimanere in fuga” e stava per consegnarsi di sua iniziativa alle autorità. Musaev si dichiara contento dell’arresto e si dice convinto che ora sarà possibile dimostrare definitivamente l’innocenza dei suoi assistiti. Difficile dire se Musaev sia sincero o se invece stia cercando di fare buon viso a cattivo gioco, ma è evidente che tornando in casa della propria famiglia Rustam Machmudov sapeva di poter essere facilmente individuato.
È comunque plausibile che lo stesso Machmudov stesse seriamente considerando l’idea di consegnarsi alle autorità. I suoi fratelli si trovano infatti a piede libero, benché fino a conclusione delle indagini abbiano l’obbligo di non lasciare il Paese. Non sembra che le indagini abbiano portato a prove o elementi sostanzialmente nuovi negli ultimi due anni e niente fa pensare che un nuovo processo sull’omicidio di Anna Poltikovskaja possa concludersi diversamente dal primo.
Secondo Vera Poltikovskaja, figlia di Anna, quel processo aveva dimostrato la mancanza di serietà della procura nel preparare i materiali dell’accusa. Vera, così come i colleghi di Anna Politkovskaja alla Novaja Gazeta, ritengono che l’ostacolo principale alle indagini sia la mancanza di volontà politica nel risolvere il caso.
Questo arresto non suggerisce in alcun modo che la leadership russa o cecena abbiano cambiato atteggiamento nei confronti di Anna Politkovskaja, o che maggiori sforzi verranno dedicati a individuare, ad esempio, i colpevoli dell’assassinio di Natalja Estemirova, attivista per la difesa dei diritti umani uccisa in Cecenia che a lungo aveva collaborato con la Poltikovskaja.
Anna Stavickaja, avvocato dei figli di Anna Politkovskaja, ha dichiarato che “l’arresto di Rustam Machmudov non rappresenta un passo avanti verso la risoluzione del caso… come abbiamo detto ripetutamente, il caso sarà risolto quando i mandanti dell’omicidio saranno trovati e puniti”.
L’arresto di Rustam Machmudov porterà all’apertura di un nuovo processo. Ma non vi è alcun segno che oggi si sia più vicini all’individuare i mandanti dell’omicidio di quanto non lo si fosse la sera del 7 ottobre 2006.