Armenia: verso le pari opportunità nel mercato del lavoro

Colmare il divario di genere nel mercato del lavoro in Armenia è una sfida ancora da vincere. Alcuni recenti cambiamenti fanno ben sperare: da una maggiore presenza di donne in vari settori agli sforzi per superare le barriere sistemiche e cambiare le percezioni sociali

11/08/2025, Armine Avetisyan Yerevan

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Armenia, lavoratrice in ufficio - © Wirestock Creators/Shutterstock

Tra le storie di donne che cercano di cambiare la realtà – lottando con determinazione per i propri diritti – c’è anche quella di Liana Harutyunyan, 38 anni, specializzata in sviluppo di software.

Da donna nel settore IT, Liana, laureata alla Facoltà di scienze informatiche dell’Università statale di Yerevan, in passato si è trovata ad affrontare discriminazioni persistenti, seppur velate.

“A 28 anni, appena sposata, avevo lasciato il lavoro dopo la nascita di mio figlio. Quando poi, cinque anni dopo, ho deciso di ricominciare a lavorare, ho incontrato un ostacolo dopo l’altro”, racconta Liana.

“Le aziende mi invitavano ai colloqui, tutto andava bene, poi però ogni volta ricevevo una risposta negativa senza alcuna spiegazione. Ad un certo punto, dopo l’ennesimo rifiuto, grazie ad un’amica, ho scoperto che le aziende semplicemente preferivano i candidati maschi, anche quando noi donne avevamo qualifiche uguali o migliori”.

Liana però non si è mai arresa. Ha continuato a candidarsi per diversi lavori, si è impegnata per migliorare le sue competenze e alla fine ha iniziato a collaborare con aziende internazionali. Oggi è una professionista freelance di successo.

“All’inizio è stato difficile, ora però vedo un vero cambiamento. Sempre più donne si uniscono ai team e il clima sta diventando più inclusivo. Anche le startup locali si stanno rendendo conto che la qualità e la professionalità non hanno genere”, conclude Liana.

Un’altra storia è quella di Ani Mkrtchyan, 35 anni, che lavora come sarta in una zona rurale, nella provincia di Aragatsotn in Armenia.

In passato, Ani ha avuto difficoltà ad ottenere un prestito per avviare una piccola impresa. “Mi sono rivolta a diverse banche, presentando le mie competenze e un valido piano di attività, ma hanno sempre respinto le mie richieste, semplicemente perché ero una donna. Non credevano che un’imprenditrice potesse farcela”, spiega Ani.

“C’è stato un periodo in cui pensavo davvero di essere condannata a rimanere disoccupata. Le persone non si fidavano di me. Alla fine, ho cominciato a credere che, da donna – soprattutto vivendo in un’area rurale – la mia unica opzione fosse quella di lavorare nei campi e mungere le mucche. Ero pronta a rinunciare”.

Poi un giorno Ani ha visto un post su Facebook su un programma di sviluppo regionale alla ricerca di donne con idee imprenditoriali. Il programma prevedeva un corso di formazione e la possibilità di richiedere un finanziamento. La donna non ha esitato: ha presentato domanda, è stata selezionata e oggi gestisce un piccolo atelier di sartoria.

“Ad accompagnarmi in questo percorso è stato un consulente aziendale, poi ho presentato il mio lavoro ad una fiera locale. Quell’esperienza mi ha fatto sentire sicura di me stessa. Ho iniziato con semplici riparazioni sartoriali, ma ora ho intenzione di espandere l’attività. Questa volta sono convinta di farcela”, afferma Ani sorridendo.

I numeri stanno cambiando

In Armenia, le donne rappresentano quasi il 45% della forza lavoro. Pur essendo ancora lontani da un’effettiva parità di genere, il dato è indicativo di un trend di crescita costante per quanto riguarda la partecipazione femminile al mercato del lavoro.

Anche se il divario di genere persiste, negli ultimi anni si è osservata una tendenza positiva, soprattutto nel settore pubblico e in alcuni ambiti dove l’occupazione femminile è in aumento.

Il governo di Yerevan riconosce il ruolo fondamentale della partecipazione delle donne all’economia. La Strategia nazionale per l’occupazione 2025-2031 pone particolare enfasi sulla riqualificazione delle donne e sul sostegno al loro reinserimento nel mercato del lavoro.

Inoltre, in diverse regioni dell’Armenia vengono lanciati progetti sostenuti dal governo e da partner internazionali per incoraggiare l’imprenditorialità femminile, fornire formazione e aumentare le opportunità di impiego.

Ridurre il divario retributivo di genere

Recentemente, il ministero del Lavoro e degli Affari Sociali ha deciso di dare priorità agli sforzi per facilitare il reinserimento delle donne nel mondo del lavoro. Capita spesso, come spiega il vice ministro Ruben Sargsyan, che le donne che hanno smesso di lavorare per poter crescere i figli, una volta tornate al lavoro si rendano conto di possedere competenze obsolete.

“Pur rappresentando la maggioranza dei laureati in Armenia, al rientro al lavoro molte donne si trovano ad affrontare un mercato del lavoro che non corrisponde più alle loro qualifiche. Di conseguenza, sono spesso costrette ad accettare lavori sottoqualificati e mal pagati”, spiega Sargsyan.

Consapevole della necessità di contrastare questo fenomeno, il ministero ha implementato diversi programmi a lungo termine – in particolare rivolti alle donne che cercano di reinserirsi nel mercato del lavoro – per ridurre la disoccupazione. Sono stati avviati anche alcuni programmi statali destinati agli altri segmenti vulnerabili della popolazione femminile.

Negli ultimi anni, il divario retributivo di genere, pur persistendo, si è ridotto. Diversi studi dimostrano che oggi in Armenia le donne lavoratrici hanno in media livelli di istruzione più elevati e maggiore esperienza rispetto ai loro colleghi maschi. Date queste permesse, è chiaro che, a parità di condizioni, le donne potrebbero rapidamente riconquistare la loro posizione nel mercato del lavoro.

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