“Anonimul”, cinema e natura nel cuore del Delta del Danubio
Dall’11 agosto, per una settimana intera, Sfântu Gheorghe (Romania) – piccolo villaggio nel cuore del Delta del Danubio – torna ad ospitare il Festival Internazionale del Film Indipendente "Anonimul", giunto alla sua 22ª edizione

Anonimul-cinema-e-natura-nel-cuore-del-Delta-del-Danubio
Delta del Danubio - © Shutterstock
Un film indipendente (in inglese independent film o indie film) nasce spesso con un budget ridotto, è frutto di autoproduzione o di piccoli studi, e soprattutto viene realizzato con una libertà creativa che raramente trova spazio nel cinema mainstream. Si tratta di opere che osano, che parlano di temi sociali, culturali o sperimentali spesso ignorati dal cinema commerciale.
Il festival "Anonimul", uno dei più appassionanti festival di film indipendenti in Romania, è un punto d’incontro per cineasti, artisti e spettatori che cercano qualcosa di diverso, è uno spazio di espressione per voci nuove, marginali o radicali, che riescono a farsi ascoltare. È ed è proprio questa autenticità che ne fa una rassegna speciale.
Lo è davvero, anche grazie alla location in cui si svolge – il Delta del Danubio – certamente uno dei luoghi più speciali della Romania. Una destinazione amata dagli appassionati di natura, birdwatching e fauna selvatica. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, il delta ospita oltre 5.500 specie di flora e fauna ed è una delle zone umide più importanti e meglio conservate d’Europa. Un paesaggio acquatico straordinario dove il tempo sembra fermarsi.
Sfântu Gheorghe, nel cuore del delta, è proprio il punto in cui il Danubio incontra il Mar Nero. Una località isolata, lontana dalla vita quotidiana, raggiungibile solo via aerea o via acqua. È un piccolo villaggio con stradine coperte di sabbia, di una bellezza selvaggia, dove si può mangiare pesce fresco dalla mattina alla sera.
Gli abitanti mantengono vive antiche tradizioni e un’inventiva sorprendente per tutto ciò che riguarda la cucina di pescato e la vita vissuta a un ritmo lento e consapevole.
Immaginate ora questo luogo remoto che, ogni anno, si riempie di appassionati di cinema. Alloggiano in pensioni, tende o baite e guardano film tutto il giorno al Cinema Green Village e tutta la notte all’aperto, sul maxischermo del campeggio Green Dolphin.
E non si tratta di una profanazione della natura. Il complesso è stato costruito con un design attento alla natura, rispettoso dell’ambiente circostante, e le persone che vi partecipano condividono un senso profondo di libertà e rispetto.
Notti lunghissime di cinema, incontri con attori, registi ed esperti per dibattiti che seguono le proiezioni. A questo punto, solo le zanzare possono disturbare… ma anche a quelle, per fortuna, ci sono rimedi.
Quello che mi colpisce spesso è che, per alcuni eventi culturali in Romania – incluso "Anonimul" – l’accesso è gratuito, subordinato soltanto al possesso di un biglietto del valore simbolico di 0 euro, necessario per prenotare un posto, almeno per le proiezioni in sala. Per quelle all’aperto, invece, non serve nemmeno la prenotazione.
Questo mi fa pensare a quanto la cultura, a volte, possa essere accessibile ed economica in Romania. Dico a volte perché i contrasti sono spesso così marcati che non si può generalizzare. La Romania è, di per sé, un paese di forti contrasti, con profonde differenze sociali e livelli di vita molto diseguali.
"Anonimul" è riuscito, tra l’altro, resistere nel tempo grazie alla fondazione omonima che ha dato vita al festival, ai numerosi sponsor e, soprattutto, ai tantissimi volontari entusiasti che ogni anno ne prendono parte.
Il festival comprende due concorsi di cortometraggi, romeni e internazionali, nonché proiezioni di lungometraggi. Nel corso degli anni, ha ospitato registi di fama internazionale come Park Chan‑Wook, celebre per il successo a Cannes nel 2004 con Old Boy (Grand Prix); Nuri Bilge Ceylan, regista turco vincitore della Palma d’Or a Cannes 2015 per Winter Sleep; Krzysztof Zanussi, autore polacco pluripremiato a Berlino, Cannes e Venezia; Sergei Loznitsa, documentarista ucraino noto per le sue opere premiate a Cannes, Karlovy Vary e Tallinn.
Sono stati inoltre ospiti Michel Franco, vincitore del premio per la sceneggiatura a Cannes 2015 per Chronic e del riconoscimento Un Certain Regard nel 2012 per After Lucia; Ken Loach, leggendario cineasta britannico premiato con la Palma d’Or per The Wind That Shakes the Barley; István Szabó, premio BAFTA per Colonel Redl, a cui il festival ha dedicato una retrospettiva; Emir Baigazin, regista kazako insignito dell’Orso d’Argento a Berlinale 2013 e miglior regista a Venezia 2018 con The River, nonché vincitore del Trofeo Anonimul nel 2018; e Peter Greenaway, premio BAFTA nel 2014 per il suo contributo al cinema britannico.
Cosa ci porta il festival di quest’anno
Lungometraggi
La competizione principale presenta sei lungometraggi selezionati dalla curatrice Ludmila Cvikova: Ink Wash, diretto da Sarra Tsorakidis (Romania); Holy Electricity, diretto da Tato Kotetishvili (Georgia); Lovable, diretto da Lilja Ingolfsdottir (Norvegia); One Of Those Days When Hemme Dies, diretto da Murat Fıratoğlu (Turchia); e Under the Volcano, diretto da Damian Kocur (Polonia).
Sono tutte opere realizzate dopo il 1º gennaio 2024 che arrivano a Sfântu Gheorghe dopo aver avuto la loro prima mondiale in alcuni dei festival più importanti al mondo, ovvero Toronto, Venezia, Locarno o Karlovy Vary.
Cortometraggi
La sezione cortometraggi è suddivisa in due aree distinte: corti internazionali (fiction e animazione), una selezione di film brevi della durata massima di 30 minuti, curata dal critico Ionuț Mareș e corti romeni che esplorano tematiche sociali, intime o sperimentali.
Al di fuori della competizione ufficiale, la OFF section propone alcuni dei film più interessanti dell’anno, già presenti o premiati in altri festival internazionali. La sezione si aprirà con Jeunes Mères di Jean-Pierre e Luc Dardenne, film che ha ricevuto il Premio per la Migliore Sceneggiatura e il Premio della Giuria Ecumenica al Festival di Cannes e che uscirà nelle sale locali il 10 ottobre 2025.
Poi, in prima assoluta, Dracula, l’ultimo film del regista romeno Radu Jude, quest’anno in competizione al Festival di Locarno. “Sono romeno – diceva Jude in una conferenza stampa citata da Holywood Reporter – mio padre è originario della Transilvania. È ora che qualcuno in Romania realizzi un film su Dracula. Solo Hollywood l’ha fatto mille volte. Non dovremmo lasciare che Hollywood domini il nostro Dracula.”
E Dracula non sarà l’unico film di Jude proiettato ad "Anonimul": ci sarà anche Kontinental ’25, per il quale il regista ha vinto, quest’anno, l’Orso d’Argento per la Migliore Sceneggiatura alla Berlinale.
Sempre nella OFF section, troviamo Trei kilometri până la capătul pământului (Three Kilometres to the End of the World) di Emanuel Pârvu, il secondo lungometraggio di Teodora Ana Mihai, Traffic, ispirato a un fatto reale: il furto compiuto da un gruppo di romeni al Kunsthal di Rotterdam nell’ottobre 2012 e i documentari Tata/Dad di Lina Vdovîi e Radu Ciorniciuc, oltre a Tooth and Nail / După cioate di Mihai Gavril Dragolea e Radu Mocanu.
Un programma così ricco che, unito alla natura che lo circonda, diventa davvero uno spettacolo.
Tag: Cinema












