Alle europee vince il sindaco
Alle elezioni europee in Bulgaria vince il sindaco di Sofia Boyko Borisov e la sua nuova formazione politica GERB. Si è votato per Strasburgo con lo sguardo alle ormai prossime elezioni politiche. Che potrebbero sancire la fine dell’attuale coalizione di governo guidata dai socialisti
In Bulgaria alle elezioni europee, tenutesi lo scorso sette giugno, si è recato alle urne il 38,9% degli aventi diritto. Ha vinto la formazione di centro-destra GERB (Cittadini per uno sviluppo europeo della Bulgaria), non rappresentata nel parlamento nazionale, che ha ottenuto 5 seggi e il 24,3% dei consensi. Il GERB, fondato dall’attuale sindaco di Sofia Boyko Borisov, si pone ora come principale favorito per le elezioni politiche che si terranno in Bulgaria tra meno di un mese, il 5 luglio prossimo.
Parecchi punti percentuali indietro è arrivata la "Coalizione per la Bulgaria" (socialisti) attualmente al governo. Hanno ottenuto 4 seggi e il 18,5% dei consensi. Alle loro spalle il partito etnico turco DPS (Movimento per i diritti e la libertà) con 3 seggi e il 14,1% dei voti, i nazionalisti di Ataka, 2 seggi, 11,9% dei consensi, l’NDVS guidato dall’ex re ed ex premier bulgaro Simeone II, 2 seggi e 7,9% dei consensi e infine la "Coalizione blu", formazione di destra, un seggio e 7,9% dei consensi.
Il buon risultato del GERB certo non ha sorpreso gli analisti politici. Il partito del sindaco di Sofia (ex guardia del corpo del leader comunista Todor Zhivkov e dello stesso Simeone II) ora sembra aver creato le condizioni per un governo di centro-destra dopo le prossime elezioni politiche e per la fine della coalizione tripartitica (socialisti, DPS e NDSV) attualmente al governo.
Alcuni analisti hanno inoltre sottolineato il buon risultato della formazione politica guidata dall’ex re, che sembrava destinato ad un lento ma inesorabile declino. Altro argomento particolarmente dibattuto la frammentazione in seno all’arena politica del centro-destra e le speculazioni sulla prossima coalizione di governo.
Simeone redivivo
Sembrava sarebbe stato cancellato definitivamente dalla mappa politica della Bulgaria ma l’NDSV è riuscito a "rinascere". Gran parte del merito va sicuramente attribuito al carisma del membro bulgaro della Commissione europea, Meglena Kuneva, che in questi anni è stata responsabile per la tutela dei consumatori e che è riuscita a guadagnarsi il suo seggio a Strasburgo dalle liste dell’NDSV.
Ma non solo. Per il quotidiano "Sega" vi è stato un alto trasferimento di voti dal DPS, partito etnico turco, allo stesso NDVS e al movimento "LEADER" (partito degli imprenditori, vicino al magnate dell’energia Hristo Kovachki), che non ha ottenuto seggi ma ha raccolto il 5,7% dei consensi. Secondo il sociologo Antoni Galabov il trasferimento di voti sarebbe conseguenza della strategia di Ahmed Dogan, leader del DPA, di rafforzare i partiti conservatori disposti a continuare una coalizione di governo con i socialisti.
Partner di coalizione
I risultati delle elezioni europee hanno confermato che l’influenza politica dell’SDS (Unione delle forze democratiche) principale forza anti-comunista fin dai primi anni della transizione è definitivamente affondata. Molti politici ex membri dell’SDS se ne sono andati migrando in altre formazioni politiche. E’ ad esempio il caso di Emil Stoyanov, fratello dell’ex presidente e leader dell’SDS Petar Stoyanov, che sarà un parlamentare europeo eletto in seno al GERB. O di Dimitar Abadjiev, ora nelle fila della formazione politica RZS, ed ex esponente di spicco dell’SDS.
Quali saranno i partner di coalizione del GERB dopo le politiche in programma il prossimo 5 luglio è ancora una questione del tutto aperta. Per ambire al governo Boyko Borisov deve trovare l’accordo con almeno altre due formazioni politiche di centro-destra. Sino ad ora non si è arrivati ad alcuna intesa pre-elettorale.
Intanto Borisov, con il suo incontestabile carisma, continua a centrare la sua campagna elettorale sullo sradicamento della corruzione in Bulgaria. In molti lo accusano di mero populismo e i sociologi spesso paragonano "l’effetto Borisov" all’"effetto Simeone". Quest’ultimo nel 2001 aveva sbaragliato gli avversari promettendo di migliorare lo standard di vita dei bulgari in soli 800 giorni di governo.
Il sindaco di Sofia ha comunque promesso che rifiuterà i socialisti come possibili partner di governo. Ed anche gli analisti ritengono quest’ipotesi improbabile. E c’è già chi, prima che si tengano le elezioni, parla di elezioni anticipate nel caso che i risultati del prossimo 5 luglio non permettano di trovare una maggioranza in Parlamento.