Albania, la mappa del tesoro

“Ritrovo in soffitta una mappa dell’Albania sotto occupazione italiana. Alcune località sono evidenziate a matita, un pugno di villaggi con epicentro Tirana. Suppongo che la mappa appartenesse a mio nonno che, durante la seconda guerra mondiale, fu di stanza nei Balcani.” Ma forse invece apparteneva a uno zio. In famiglia, nessuno ne sa niente.

Per Leone Contini, artista in residenza al Tirana Art Lab – Center for Contemporary Art , questa scoperta è pretesto per dare inizio a un viaggio, per recarsi in quei luoghi misteriosamente segnati a matita sulla mappa, incontrare persone e sentire le loro storie. Per “ripercorrere strade dimenticate, espulse dal ricordo individuale e dalla memoria collettiva."

Sul blog del progetto, “Harta e thesarit – La mappa del tesoro ”, Leone Contini racconta dei suoi viaggi tra le periferie delle città e i paesini dell’Albania in cui la sua mappa lo ha portato, posta fotografie e qualche registrazione audio… di persone che gli raccontano le proprie storie, di un vecchio che suona la gaida , e poi, dall’Italia, di due ex-carcerati che gli spiegano come fare un’antenna fai-da-te .

Sì, perché ispirato dai racconti sentiti in Albania di persone che si costruivano antenne in casa per vedere i canali italiani, Leone Contini ha deciso di provare a montare un’antenna rudimentale per ricevere da Bari le trasmissioni delle televisioni albanesi. Invitando così gli italiani “a fare quello che gli albanesi fanno da molti decenni: lanciare uno sguardo, tendere un orecchio oltre il blu del mare.”

 

FONTE: Harta e thesarit – La mappa del tesoro

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