Albania: elezioni, una settimana dopo

E’ passata una settimana dalle elezioni amministrative. L’opposizione di Berisha denuncia brogli ma l’OSCE afferma che la tornata elettorale si è svolta in modo regolare.

20/10/2003, Redazione -

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OSCE - Elezioni amministrative in Albania

Il Partito Socialista del premier Fatos Nano ha dichiarato di aver ottenuto la maggioranza dei voti nelle elezioni amministrative che si sono tenute il 12 ottobre in Albania. Suoi rappresentanti hanno affermato che il partito ha ottenuto il 43% dei voti mentre, il Partito Democratico, atualmente a livello nazionale all’opposizione, si è fermato al 36%. Gramoz Ruçi, il segretario generale del Partito Socialista, ha dichiarato che il suo partito si è aggiudicato 36 dei 65 municipi in tutto il Paese, contro i 23 andati al Partito Democratico. Secondo Ruçi il Partito Socialista ha vinto in 163 comuni, dei 308 in tutto il paese, contro i 90 vinti dal Partito Democratico.
Nel fratempo il Partito Democratico dell´ex presidente della repubblica Sali Berisha, ha rivendicato anch´esso la vittoria ma senza presentare dati e cifre precise. Il Partito Democratico ha chiesto la ripetizione delle elezioni sia a Tirana che a Durazzo, le due più grandi città del Paese, perché i "socialisti hanno manipolato le liste elettorali togliendo i nomi di numerosi militanti dell´opposizione".
La Commissione Centrale Elettorale non ha ancora dato il risultato definitivo a causa dei molti ritardi nella consegna dei risultati dalle province, ma anche del blocco del processo del conteggio dei voti a Tirana causato dai ricorsi dell’opposizione. Quattro giorni dopo le elezioni la Commissione Centrale Elettorale ha fornito esclusivamente il numero dei votanti a livello nazionale che non supera la soglia del 52% dei 2,7 millioni di elettori. Alle ultime amministrative, tenutesi nell’ottobre del 2000, la percentulae dei votanti era stata sensibilmente superiore e si era attestata sul 62%.
Gli osservatori internazionali che hanno monitorato queste elezioni hanno contraddetto i ricorsi dell’opposizione affermando che i problemi con le liste dei votanti non sono stati creati a causa di "manipolazioni politiche" e che questi problemi "non hanno influito sul risultato finale". Le elezioni amministrative in Albania sono state considerate "come un altra prova dell’ orientamento europeo e democratico dell’Albania". Nel loro raporto preliminare della missione degli osservatori dell’ODHIR (Ufficio per le Istituzioni Democratiche e dei Diritti dell’Uomo della OSCE) in collaborazione con il Consiglio d’Europa hanno dichiarato che "le elezioni amministrative in Albania hanno segnato in progresso verso gli standard internazionali", ma hanno anche chiarito come resti ancora molto da fare prima delle elezioni politiche del 2005. I problemi magiori si sono verificati a causa di liste elettorali non ancora precise e del "basso livello di training delle commissioni elettorali". Alla fine secondo ODHIR "queste elezioni si sono tenute "in un ambiente politico più maturo di quelle precedenti".
Le elezioni amministrative in Albania sono state monitorate da 238 osservatori stranieri e da 2000 osservatori locali. Le elezioni amministrative del 12 ottobre erano le prime elezioni in Albania ad un’nico turno, in base a quanto sancito dalla nuova legge elettorale entrata in vigore in primavera ed ottenuta grazie ad un compromesso tra il Partito Socialista e quello Democratico, con la mediazione della comunità internazionale. Alle elezioni da poco tenutesi hanno partecipato 39 partiti politici. I sindaci e i consiglieri comunali sono stati eletti in base ad un sistema che combina il maggioritario con il proporzionale. Le promesse fatte dai partiti alla vigilia delle elezioni sono state sopratutto legate al miglioramento delle condizioni di vita, alla fornitura regolare di acqua potabile, alla riduzione della disoccupazione, al migliramento della rete stradale, al miglioramento delle condizioni nelle scuole.
Il Partito Socialista ha presentato l´attuale sindaco di Tirana Edi Rama, come il migliore esempio di successo nel governo locale. Dal canto suo il candidato del Partito Democratico per la carica di sindaco della capitale, l´ex ministro della giustizia Spartak Ngjela, ha promesso di fare di tutto per combattere la corruzione e realizzare grossi investimenti per la retrutturazione della rete idrica, delle scuole ed ha promesso di detassare le piccole attività imprenditorali. Non è bastato ed ha vinto Edi Rama che ha subito dichiarato come la sua vittoria a Tirana è stata più netta "di quella delle elezioni del 2000". Rama ha ribadito che nel futuro intende continuare con quello fatto in passato per "fare di Tirana una città europea". Secondo il Partito Socialista Rama a Tirana avrebbe ottenuto il 60% dei consensi, mentre il suo rivale democratico si sarebbe fermato al 39%.
Questa tornata elettorale si è svolta in unclima particolarmente tranquillo. Non è stta però esente da incidenti. I più gravi si sono verificati a Himara, una piccola città sulla costa meridionale del Paese dove il Partito per i Diritti Umani, che rappresenta la minoranza greca del Paese, rivendica di aver vinto contro il candidato del Partito Socialista. Al momento del conteggio dei voti persone sconosciute hanno lanciato vicino ad un seggio elettorale del materiale esplosivo che ha ferito tre persone. La stampa albanese accusa gli estremisti greci di aver organizzato i disordini a Himara, una città che i nazionalisti greci non hanno mai smesso di rivendicare. I canali televisivi albanesi hanno trasmesso immagini di una manifestazione di sostenitori del Partito dei Diritti Umani che scandivano slogan anti-albanesi, sventolando bandiere greche. Ma lo steso Partito dei Diritti Umani ha condannato questi atti mentre la Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta sugli autori delle manifestazioni accusati di incitamento dell’odio etnico e di dispregio dei simboli nazionali albanesi.

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