Dopo aver accompagnato all’aeroporto Alfredo Mantovano, sua controparte italiana, il vice-Ministro degli interni Bujar Mimci ha trovato ad aspettarlo i suoi stessi poliziotti che gli hanno messo le manette ai polsi. È avvenuto lo scorso venerdì.
Himci è stato accusato di abuso d’ufficio e violazione della legge sugli appalti pubblici. Con lui anche Veli Myftari, a capo del dipartimento sulla pubblica sicurezza e Arben Prifti altro dirigente del Ministero.
Nello specifico i tre vengono accusati, quali membri della commissione che gestiva la gara d’appalto per la stampa dei nuovi passaporti, di aver commesso irregolarità significative che avrebbero causato gravi danni economici per il Governo ed il Paese.
Lo scorso settembre il Ministro degli interni Luan Rama aveva avviato un’inchiesta interna sulla scomparsa di milioni di dollari destinati alla stampa dei nuovi passaporti. I soldi erano parte di una somma più alta, circa 10 milioni di dollari, che fin da qualche anno fa erano stati previsti per la stampa di 2.4 milioni di passaporti.
L’appalto fu vinto da un’azienda tedesca ma le aziende concorrenti, provenienti da Stati uniti, Francia e Gran Bretagna avevano presentato ricorso denunciando irregolarità.
Circa 200.000 nuovi passaporti sono già stati distribuiti ma ritardi nella stampa hanno lasciato migliaia di albanesi senza o alla mercé di un prolungamento della validità del vecchio passaporto che però spesso causa problemi alle frontiere.
Sembra che il danno subito dal Governo potrebbe ammontare a 2,5 milioni di dollari.Il governo di Fatos Nano, in carica dallo scorso luglio, sembra voler dare una spallata alla corruzione dilagante nel Paese ed alla criminalità organizzata. Lo scorso agosto è stato allontanato dall’incarico Bilbil Mema, allora capo della polizia, accusato di aver iniziato in modo poco energico le operazioni contro i vari traffici che caratterizzano il Paese. In settembre è stato emesso dalla procura un ordine di arresto a carico di Edmond Aliaj, dirigente attivo in un comitato governativo che si occupa di appalti, quest’ultimo è ancora latitante.
A metà settimana era finito in manette un altro personaggio eccellente: il vice-Governatore della Banca centrale albanese, Dhame Pite. Anche quest’ultimo è accusato di aver violato la legge sugli appalti pubblici. Lo ha reso pubblico Eva Londo, portavoce della Procura generale. Sembrerebbe, anche se non è stato ufficializzato, che Pite avrebbe favorito una azienda francese ad ottenere un contratto per la stampa di banconote. L’azienda francese aveva presentato l’offerta più vantaggiosa sconfiggendo altre 5 aziende. In un successivo momento però avrebbe richiesto il pagamento di ulteriori 583.000 dollari adducendo motivazioni relative ad "ulteriori elementi di sicurezza nella stampa delle banconote". Pite avrebbe acconsentito al pagamento di questa successiva tranche. Ed è su questo che le autorità albanesi stanno indagando.
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