Albania: aiuti geneticamente modificati

In Albania arriva un carico di mais e soia geneticamente modificati, donati dagli USA. Per il Governo è tutto a posto ma protestano le associazioni ambientaliste.

04/11/2003, Artan Puto - Tirana

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OGM

Il 29 ottobre sono arrivate nel più grande porto albanese, quello di Durazzo, 6.000 tonnellate di mais geneticamente modificato e trasformati di quest’ultimo partiti dagli USA. Sono la prima parte delle 16.000 tonnellate di mais e farina di soia importate nel Paese dall’agenzia americana IFDC (International Fertilizer Development Center) che opera in Albania. L’arrivo di questo carico del tutto speciale ha suscitato la reazione delle associazioni ambientaliste albanesi. Dieci di queste hanno chiesto al governo di impedire lo scarico dei prodotti che dovrebbero essere utilizzati quali mangime per il bestiame d’allevamento ma molti hanno espresso la preoccupazione che parte del carico venga utilizzato anche come sementi.
Il cargo fa parte dell’aiuto che il Dipartimento USA sull’agricoltura sta dando all’Albania. Lo fa attraverso l’IFDC la quale poi lo distribuirà ad alcune associazioni di produttori. Questi ultimi, secondo quanto riporta il quotidiano Shekulli, avrebbero affermato che questa "donazione è completamente conforme alla legge e rientra nel quadro degli accordi l’Albania ha siglato con gli organismi internazionali".

L’arrivo del cargo era stato tenuto nascosto dal governo Albanese sino a quando i media albanesi non hanno lanciato la notizia. Subito vi sono state reazioni da parte di alcune associazioni ambientaliste che hanno sottolineato i rischi per la salute pubblica e per l’ambiente legati all’introduzione in Albania di organismi geneticamente modificati. "Ci troviamo di fronte ad una situazione molto complessa che potrebbe comportare seri problemi alla biodiversità ed anche all’economia" ha affermato Xhemal Mato, ambientalista albanese, ricordando che l’Albania è tra i paesi con un indice di biodiversità molto alto. "Molti paesi, non solo in Europa, rifiutano l’uso degli organismi geneticamente modificati – ha aggiunto – e l’Albania non dovrebbe prestarsi a fare esperimenti su questa materia". Secondo le associazioni ambientaliste questi prodotti sono ulteriormente pericolosi poiché l’Albania non ha né mezzi né infrastrutture per tenere sotto controllo la loro commercializzazione ed il loro utilizzo.
Le associazioni ambientaliste hanno inoltre chiesto che si introduca un bando all’importazione di OGM per i prossimi cinque anni, proposta che era già stata portata avanti da due commissioni parlamentari, una sull’ambiente e l’altra sulla sanità, ma era poi accantonata dal Parlamento stesso. Ora in merito agli OGM esiste esclusivamente una legge in difesa del consumatore che obbliga ad indicare sul prodotto con adeguata etichettatura la sua origine.

Il quotidiano Dita, in un articolo titolato "Perché tace il Ministero dell’Agricoltura", critica la posizione passiva del Governo albanese di fronte a questo problema. Gli specialisti albanesi del campo della biogenetica hanno espresso la loro preoccupazione per il rischio che questi cibi rappresentano per la salute umana. Secondo Dita le istituzioni albanesi mancano non soltanto di un piano di controllo sull’utilizzo e la commercializzazione degli OGM ma anche delle informazioni più basilari in merito agli OGM. A conferma di quanto affermato dal quotidiano l’unico intervento ufficiale del governo in merito è stato il progetto di legge sulla biodiversità redatto dal Ministero dell’ambiente, il quale prevede tra l’altro la possibilità di importare OGM. Il governo si è espresso poi solo tramite un consigliere del Ministro sull’agricoltura, Resmi Osmani che si è limitato ad affermare che "l’importazione di OGM in Albania è del tutto legale e le polemiche che si stanno svolgendo si basano su fatti del tutto ipotetici".

Secondo alcuni esperti albanesi, citati sempre da Dita, l’Albania si appresterebbe a diventare gradualmente un Paese che accetta i prodotti geneticamente modificati. "In Europa", ricordano questi ultimi "solo la Spagna accetta questi cibi".
Una cosa però risulta chiara anche all’opinione pubblica. L’Albania attualmente non dispone di alcun organismo e struttura di controllo che possa adeguatamente tutelare i cittadini rispetto all’importazione ed all’utilizzo di OGM.

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