Albania: a tutto Prodi verso l’integrazione

La reazione dei media albanesi alla visita della scorsa settimana a Tirana del Presidente della Commissione europea Romano Prodi. Ed i risultati di un sondaggio sull’Europa.

07/02/2003, Redazione -

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UE

La visita del Presidente della Commissione europea Romano Prodi a Tirana, venerdì scorso, che ha segnato l’inizio dei negoziati di associazione e stabilizzazione, ha trovato grande riscontro sui media albanesi.
I quotidiani vicini al Governo hanno sottolineato il successo di quest’ultimo, quelli invece più attenti alle istanze dell’opposizione hanno messo in risalto l’apporto dato da un’opposizione "responsabile" e la dura sfida che ora la compagine governativa di trova ad affrontare. La stampa indipendente ha invece sottolineato che questo è solo l’inizio ma la strada che porta all’Europa è ancora molto lunga. Ma cosa ne pensano gli albanesi dell’integrazione dell’Albania nell’Unione Europea?
Secondo un sondaggio pubblicato recentemente sul giornale "Shekulli" (31.01.2003) gli albanesi considerano il clima politico nel Paese come un fattore determinante per l’integrazione dell’Albania nell’Unione Europea. L’apertura dei negoziati di Associazione e stabilizzazione siglata il 31 gennaio a Tirana viene vista come il primo passo verso l’integrazione. A favore di quest’ultima vi sarebbe una maggioranza plebiscitaria, il 99% degli intervistati. Il 47% dei 1200 intervistati (scelti tra gruppi sociali differenziati) si definisce ottimista di fronte ad un futuro europeo. L’1,3% si dichiara invece pessimista ed i restanti poco ottimisti.
Per quanto riguarda la durata del processo di avvicinamento alla UE il 40% degli intervistati ha risposto che l’integrazione avverrà entro qualche anno, il 20% che questo periodo sarà molto breve, il 17% pensa ad una fase che durerà a lungo. In merito ai vantaggi dell’integrazione il sondaggio rivela che il 24,12% degli intervistati ritiene che la libertà di circolazione migliorerà sensibilmente, il 20% che questo aumenterà gli investimenti nel Paese, il 16% che favorirà la stabilità politica, mentre il 16,33% pensa che causerà un incremento nei posti di lavoro. Per il 4% l’integrazione all’UE porterebbe allo sviluppo dell’educazione, 2,34% dell’agricoltura, ed il 2,27% spera in un miglioramento del sistema sanitario.
Secondo gli intervistati inoltre sarà l’Italia il Paese che più si batterà per favorire la strada dell’integrazione dell’Albania nell’UE. Seguono USA, Grecia, Germania e Francia. Contemporaneamente la maggior parte degli intervistati definisce come imperativo per il governo la riduzione della disoccupazione nel Paese, che, secondo le statistiche ufficiali, si aggirerebbe attorno al 15% ed è però particolarmente preoccupante nelle zone del nord montagnoso.
Il 16% degli intervistati ritiene che la corruzione sia il freno maggiore allo sviluppo dell’Albania ed il 14% pensa che il governo dovrebbe concentrarsi sulla lotta contro il crimine organizzato ed i traffici illeciti. Ma non si dimenticano le infrastrutture: circa il 10% degli albanesi considera quale compito urgente del governo il miglioramento della fornitura di energia elettrica e di acqua potabile ed il miglioramento della rete stradale.
L’Albania è ancora il Paese più povero dell’Europa dell’est con un PIL pro capite di 1100$ e con quasi il 50% della popolazione che vive sotto il livello di povertà.

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