Albania

Un Paese che s’affaccia sull’Adriatico e lo Ionio e vanta maestose catene montuose. Dopo 50 anni di comunismo e una turbolenta transizione guarda ora all’Unione europea. Per saperne di più naviga questo fotoracconto

Questo fotoracconto, originariamente parte della sezione "Racconta l’Europa all’Europa", è stato aggiornato alla primavera 2016 grazie al Modulo Jean Monnet The EU and the political development in South-East Europe/EUSEE

L’Albania (superficie 28.748 kmq) si trova nella parte meridionale della regione balcanica. Affacciata sul Mediterraneo confina a nord con il Montenegro, a nord-est con il Kosovo, ad est con la Macedonia e a sud con la Grecia. La sua capitale è Tirana. Altre città importanti sono Scutari, Durazzo, Valona ed Elbasan.

Nella foto: Una mappa dell’Albania / Shutterstock.com

In Albania si passa in pochi chilometri dal clima continentale delle maestose Alpi albanesi, nel nord del Paese, alle temperature mediterranee delle coste, che si estendono 363 km. Le pianure occidentali si affacciano sul mare Adriatico, in particolare sul Canale d’Otranto, che separa l’Albania dalla Puglia di soli 72 km  . Il territorio è costituito da una porzione pianure (700.000 ettari di terre agricole prevalentemente nella fascia costiera e nelle pianure di Myzeqe e Korca), mentre la gran parte del territorio è collinare e montagnoso. La vetta più alta raggiunge i 2.753 metri di altezza.

Nella foto: Paesaggio nelle Alpi albanesi/ Andrea Pandini

Secondo i dati del censimento tenutosi nel 2011 la popolazione è di 2.800.138 abitanti. L’82,6% di questi si è dichiarato albanese mentre circa il 14% non ha risposto. La minoranza più rilevante è quella greca (nel censimento 0,9%) residente nel sud del paese. Le religioni praticate, sempre secondo i dati del recente censimento, sono: musulmani sunniti 57%, cattolici 10%, ortodossi 7% e bektashi il 2%. Dei restanti solo il 2.5% ha risposto di essere ateo. Il 5.5% si è definito credente senza specificare la religione, il 2.4% ha risposto che la domanda non era pertinente e il 13.8% ha preferito non rispondere.

Nella foto: in centro a Tirana, capitale dell’Albania / Shutterstock.com

Dopo quasi secoli di amministrazione ottomana, a seguito delle guerre Balcaniche, l’Albania si dichiara indipendente nel 1912. Protettorato italiano già dagli anni ’20, subisce dal 1939 prima l’occupazione italiana e poi quella tedesca ma sotto il controllo nazifascista, amplia i propri confini includendo Kosovo ed Epiro settentrionale. Viene liberata da un movimento partigiano di stampo comunista ed il nuovo leader Enver Hoxha che resta al potere fino al 1985 impone al paese un regime rigidamente stalinista, autarchico ed ermeticamente isolato sul piano internazionale.

Nella foto: Cartolina d’epoca / Archivio Franco Tagliarini

Caduto il regime comunista nel 1991, il paese si trova in ginocchio anche da punto di vista economico e sociale. Inizia una turbolenta transizione politica che culmina nella crisi del 1997 quando il fallimento di finanziarie fraudolente travolge l’economia dell’intero paese facendolo sprofondare nell’anarchia. Da subito l’emigrazione diventa una valvola di sfogo importante per oltre un milione di albanesi che con le proprie rimesse contribuiscono in modo significativo all’economia nazionale. Nel 1999, il paese vive la sua terza emergenza con l’arrivo di 500 mila profughi in fuga dal Kosovo sotto i bombardamenti della NATO.

Nella foto: Enver Hoxa ritratto in una foto propagandistica tra la folla

Dopo i primi anni di turbolenze, e sotto una forte supervisione internazionale, nel 2009 l’Albania ottiene l’adesione alla NATO e presenta domanda formale di adesione all’Unione Europea. L’economia albanese resta piuttosto fragile ma è soprattutto la forte conflittualità politica, che dal 1991 tiene in scacco il paese, ad impedire inizialmente l’acquisizione dello status candidato all’UE, che arriva nel giugno 2014. Dal 2010 inoltre, a seguito della liberalizzazione europea dei visti, i cittadini albanesi possono viaggiare liberamente nell’area Schengen.

Nella foto: Cambiavalute nel mercato informale, Albania 1996 / Shutterstock.com

Tutti gli appassionati di natura e archeologia possono scoprire nell’Albania una perla del Mediterraneo ancora poco conosciuta: il Parco archeologico e naturalistico di Butrint, un vero e proprio microcosmo di storia immerso in una natura incantata. Da diversi anni il parco si è dotato di infrastrutture turistiche e di ricettività moderne. Dichiarato nel 1992 Patrimonio dell’Umanità UNESCO, il parco è un concentrato di storia del Mediterraneo che ha visto a partire dal IV secolo a.C. il passaggio di greci, romani, bizantini, turchi e veneziani.

Nella foto: Il Parco di Butrint / Shutterstock.com

Lepushe è il villaggio più alto (1250 metri) delle Alpi albanesi e dell’Albania. I suoi 70 abitanti producono formaggi, raki (distillato di susine), crauti, patate e infusi di erbe spontanee. Una preparazione casearia particolare è il mishavin, formaggio vaccino fermentato che, insieme ai crauti, la carne di maiale e il raki, fornisce il sostentamento necessario a resistere in inverni rigidi. Tra i prodotti più interessanti il caj malit. Il "tè di montagna” viene raccolto in estate in fiore, e se ne trovano due tipi: il vero e proprio caj, o origano di montagna, e il caj verdhe, una varietà di erba di San Giovanni che cresce solo ad altitudini elevate.

Nella foto: Coltivazioni a terrazzamenti nelle montagne albanesi / Shutterstock.com

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