Agricoltura: la Croazia dice sì alle lobby

In Croazia le sementi tradizionali sono sotto assedio. È infatti in discussione in parlamento una legge volta a ridurre le infezioni fitopatogene, in particolare nei cereali. Per farlo si intende permettere l’utilizzo solo di sementi omologate e certificate.

Una piccola pianta di pomodoro © Alina Bitta/Shutterstock

Le sementi tradizionali e autoctone potrebbero essere impiegate solo per le coltivazioni volte all’autoconsumo o per produzioni biologiche certificate. Queste ultime rappresentano però solo il 7% delle terre coltivate in Croazia.

Maja Žulj Mihajlević, professoressa della Facoltà di agronomia dell’Università di Zagabria, è indignata: “Per un contadino che ad esempio vende al mercato i propri pomodori, di una varietà antica di cui conserva attentamente le sementi, ovviamente né registrate né omologate, sarà impossibile continuare”.

Il rischio – secondo numerosi esperti ed addetti ai lavori – è che la nuova legge riduca la biodiversità, impoverisca i territori e le nostre tavole. Ciononostante il ministero dell’Agricoltura croato non sembra intenzionato a rivedere il progetto di legge.

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