Accordi di Washington, alte le aspettative in Kosovo

A quasi un mese dall’accordo firmato da Kosovo e Serbia negli USA le aspettative da parte kosovara restano alte: l’obiettivo di Pristina rimane un riconoscimento reciproco e legalmente vincolante

01/10/2020, Arta Berisha - Pristina

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Il presidente americano Donald Trump alla Casa bianca - © Gil Corzo/Shutterstock

Il Kosovo non riceveva da tempo un nuovo riconoscimento formale della sua indipendenza: la situazione è cambiata il 4 settembre con il coinvolgimento diretto del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. In seguito alla firma a Washington di un accordo di normalizzazione economica tra Kosovo e Serbia sponsorizzato dagli Stati Uniti, Israele ha infatti dichiarato la sua intenzione di riconoscere l’indipendenza di Pristina.

Per il Kosovo si tratta di una svolta, poiché il processo di riconoscimento era rimasto interrotto per quasi due anni a causa di un’aggressiva campagna di de-riconoscimento lanciata dalla Serbia. Tuttavia, Israele non ha ancora ufficializzato il riconoscimento dell’indipendenza del Kosovo, né il Kosovo ha aperto la sua ambasciata a Gerusalemme, come concordato alla Casa Bianca.

Il primo ministro del Kosovo Avdullah Hoti e il presidente della Serbia Aleksandar Vučić hanno firmato due documenti separati nell’ufficio ovale [vedi box], alla presenza del presidente Usa Donald Trump. "Sono lieto di annunciare un impegno davvero storico, la Serbia e il Kosovo si sono impegnati per la normalizzazione economica", ha detto Trump in una conferenza stampa insieme ai leader di entrambi i paesi.

Quasi un mese dopo il raggiungimento dell’accordo, una fonte del governo kosovaro confida ad OBCT che il riconoscimento da parte dello Stato di Israele è un risultato di cui il governo del Kosovo è molto orgoglioso. "Altri punti dell’intesa, come la ‘mini-zona Schengen‘ o la gestione del lago Ujmani rimangono invece da discutere ulteriormente", ha dichiarato la fonte governativa a OBCT.

Le aspettative da parte kosovara rimangono alte: entro la fine del processo, l’obiettivo del governo è il raggiungimento di un riconoscimento reciproco e legalmente vincolante tra le due parti.

L’accordo e la campagna elettorale USA

Analisti indipendenti in Kosovo e all’estero, così come i partiti politici dell’opposizione, hanno visto il coinvolgimento diretto dell’amministrazione Trump nel processo di dialogo tra Kosovo e Serbia come una mossa principalmente diretta a rafforzare la campagna di Trump verso la sua rielezione a novembre. D’altra parte, tutti in Kosovo hanno applaudito al riconoscimento da parte dello Stato di Israele.

"Le disposizioni sul documento di normalizzazione economica approvate separatamente da Kosovo e Serbia contengono una miscela di elementi che sembrano coprire non solo le questioni riguardanti la normalizzazione economica tra Kosovo e Serbia, ma riguardano anche l’agenda elettorale di Trump e gli obiettivi di politica estera, nonché il progresso degli interessi di Israele", ha detto a OBCT Gezim Visoka, Professore Associato di Studi sulla Pace e sui Conflitti alla Dublin City University, in Irlanda.

Parlando davanti al parlamento, il primo ministro Hoti ha insistito sul fatto che l’accordo porta molti benefici al Kosovo e ai suoi cittadini. "L’accordo porta al Kosovo un miliardo di dollari, riconoscimento da parte di Israele, la partnership più forte che il Kosovo abbia mai avuto con gli Stati Uniti e, cosa più importante, il pieno coinvolgimento degli USA nei negoziati [con la Serbia]. Non eravamo d’accordo sulla ‘Mini-Schengen di Novi Sad’, ma abbiamo accettato la ‘Mini-Schengen di Washington’ come partner alla pari di questo accordo”, ha dichiarato Hoti in parlamento.

Critiche e dubbi sull’intesa

I partiti di opposizione in Kosovo e i rappresentanti della società civile, tuttavia, hanno espresso preoccupazione su tre punti significativi menzionati nell’accordo della Casa Bianca.

Il primo e più dibattuto è che il Kosovo ha accettato di condividere la gestione del lago Ujmani/Gazivode (già rinominato in tutta fretta "Lago Trump" in onore del presidente USA) con la Serbia come approvvigionamento idrico ed energetico affidabile, dopo uno studio di fattibilità che sarà condotto dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti.

Mimoza Kusari, parlamentare di Alternativa (in coalizione con il movimento Vetëvendosje), ha criticato duramente il primo ministro Hoti per aver discusso quelli che ha definito "il patrimonio del Kosovo” con la Serbia, danneggiando così l’interesse e la sovranità del Kosovo.

Un altro elemento dell’accordo che è stato letto come un passo indietro è che il Kosovo ha accettato di sospendere per un anno i suoi sforzi per richiedere l’adesione a organizzazioni internazionali. Nello stesso periodo, però, anche la Serbia ha accettato di fermare la propria campagna di de-riconoscimento contro l’indipendenza del Kosovo.

Secondo Gezim Visoka, il Kosovo può trasformare questo periodo di attesa a suo favore adottando tutte le misure necessarie per future applicazioni nelle organizzazioni internazionali. “L’appartenenza a organizzazioni internazionali richiede molte riforme interne e concessioni, spesso a scapito della sovranità nazionale. Quindi, più ci si integra nella comunità internazionale, più vincoli vengono posti al rispettivo paese", ha detto Visoka a OBCT.

Inoltre, Visoka ritiene che il governo del Kosovo dovrebbe sfruttare questo periodo per portare avanti la sua campagna per assicurarsi nuovi alleati diplomatici e ampliare i propri rapporti diplomatici. Secondo il professore della Dublin University, sarà difficile ma non impossibile invertire la tendenza a favore di Pristina.

Un’altra questione concordata a Washington è l’attuazione dell’accordo (già precedentemente firmato nel febbraio 2020) sulla ferrovia Belgrado – Pristina. Entrambe le parti si impegneranno poi in uno studio di fattibilità congiunto sulle opzioni per collegare l’infrastruttura ferroviaria di Belgrado e Pristina a un porto con acque profonde nell’Adriatico.

Primi passi verso l’implementazione

Due settimane dopo l’incontro a Washington, una delegazione economica guidata dall’inviato speciale del presidente Trump Richard Grenell ha visitato il Kosovo e la Serbia, un’iniziativa considerata il primo passo verso l’attuazione dell’accordo di normalizzazione economica.

In entrambi i paesi, i funzionari statunitensi hanno promesso nuovi posti di lavoro e sostegno finanziario alle imprese del settore privato, mentre la visita stessa è stata una sorpresa per i leader del Kosovo e della Serbia. Durante la visita a Belgrado, è stato ufficialmente aperto l’ufficio regionale della US International Development Finance Corporation.

"Una visita del genere è stata inaspettata anche se sapevamo che era in agenda. Comunque, pensavamo che sarebbe successo dopo le elezioni americane, non appena due settimane dopo l’incontro alla Casa Bianca", ha detto la fonte governativa a OBCT.

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