A Belgrado il cinema italiano
Dal 23 al 27 novembre si svolge il X film festival del cinema italiano a Belgrado. L’importanza del cinema come fattore di cooperazione e collaborazione culturale tra Italia e Serbia nelle parole di Sira Miori, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura in Belgrado. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Il cinema è uno dei maggiori fattori di diffusione della cultura. Le fonti di ispirazione e le tecniche d’espressione possono essere molteplici e diverse, ma il suo linguaggio comunicativo è diretto e universale.
Il X Festival del Cinema Italiano Contemporaneo di Belgrado è nato nell’intento di costruire una vetrina della cinematografia italiana contemporanea e delle sue più recenti sperimentazioni ed espressioni, per creare occasioni di incontro tra registi e attori italiani e serbi, e di dialogo con il pubblico serbo, sempre aperto alla conoscenza della vicina realtà italiana.
La sua X edizione avviene ad appena poche settimane dalla proposta della Commissione Europea al Consiglio e al Parlamento dell’Unione, di attribuire alla Serbia lo status di Paese candidato all’adesione all’Unione Europea, che suggella un impegno di lavoro comune per assicurare un futuro di pace, stabilità e sviluppo all’intera regione dei Balcani occidentali. E’ un ulteriore tassello che mira a facilitare e promuovere il dialogo tra i popoli e le culture, al fine di rafforzare la fiducia reciproca e i valori democratici condivisi, sui quali si fonda il progetto dell’Europa unita.
Le relazioni di buon vicinato, gli scambi e le collaborazioni sono i pilastri della politica di allargamento dell’Unione, che si propone di sostenere le iniziative dirette a favorire la cooperazione regionale e il dialogo interculturale, anche attraverso l’ammissione delle istituzioni dei Paesi candidati ai suoi Programmi culturali, compresi quelli per la produzione cinematografica, audiovisiva e digitale. La partecipazione si concretizza attraverso l’elaborazione e la realizzazione di progetti comuni, con l’obiettivo di sviluppare scambi, condivisione di esperienze e di lavoro tra artisti e professionisti della cultura, per incoraggiare la creatività e fare in modo che la cultura e il patrimonio culturale comune possano essere accessibili ad ogni cittadino, nel rispetto del diritto alla diversità di lingua e di cultura.
La politica culturale dell’Unione si propone altresì di mettere in evidenza gli aspetti comuni e le specificità della cultura di ogni popolo, rafforzando il sentimento di appartenenza a una stessa comunità e rispettando le differenze culturali, nazionali e regionali, al fine di contribuire alla loro salvaguardia, valorizzazione e promozione.
Auspico che il prossimo decennio del Festival del cinema italiano contemporaneo di Belgrado possa svilupparsi in questa prospettiva di scambio, di condivisione e di collaborazione, per alimentare ed arricchire quel patrimonio culturale comune dei popoli d’Europa che costituisce la nostra più peculiare specificità e ricchezza.
* Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura in Belgrado e Coordinatore d’area (Balcani)