A Baku le prime olimpiadi europee
Il Comitato Olimpico Europeo ha trovato un accordo per dare inizio a quella che potrebbe presto diventare una delle iniziative sportive più importanti del nostro continente. La prima edizione dei Giochi olimpici europei è prevista per il 2015 e avrà come sede Baku
L’Azerbaijan si trova in Asia o in Europa? Il Comitato Olimpico Europeo non sembra avere dubbi. La 41a Assemblea Generale del Comitato Olimpico Europeo (COE), radunatasi a Roma lo scorso 8 dicembre, ha deliberato a maggioranza schiacciante di assegnare a Baku la prima edizione in assoluto dei Giochi Europei, prevista per il 2015. Nell’assemblea, 38 i voti a favore, 8 i contrari e due assenti (l’Armenia si è rifiutata di prendere parte alla votazione). Nell’ottica dello sport europeo, si tratta di una decisione storica. Per la prima volta, si avranno dei giochi olimpici di zona sul nostro continente. Simili competizioni in Asia e nelle Americhe si tengono sin dall’inizio dello scorso secolo. In Europa solo negli ultimi anni si è riusciti a concretizzare il progetto ispirato da Jacques Rogge, Presidente uscente del Comitato Olimpico Internazionale, all’epoca del suo mandato europeo, oltre 10 anni fa, e oggi finalizzato da Patrick Hickey, attuale Presidente del COE. A sottoscrivere l’accordo a Roma, per parte azera, erano presenti il ministro per i Giovani e lo Sport Azad Rahimov e il Vice Presidente del Comitato Nazionale Olimpico Chingiz Huseynzada.
Per Baku questo riconoscimento arriva dopo la delusione per l’esclusione dalla corsa per ospitare le Olimpiadi del 2020 (e prima ancora del 2016) per cui restano in lizza Tokyo, Madrid e Istanbul. Un successo che coinvolge direttamente la famiglia presidenziale azera. Il presidente Ihlam Aliyev, infatti, è anche presidente del Comitato olimpico azero. Sua moglie, Mehriban Aliyeva, presiede invece direttamente il Comitato organizzatore locale per i Giochi europei del 2015. Un Comitato organizzatore imponente, che comprende una trentina di membri e include 10 ministri, a sottolineare l’importanza che questo evento riveste per il governo azero, e 6 campioni olimpici. In materia di eventi sportivi, Baku ha ospitato finora alcune competizioni a livello europeo e mondiale (pugilato, scherma, ginnastica ritmica, lotta, judo), ma fino ad ora non ha avuto esperienza nell’organizzazione di una manifestazione multi-sport. Per questo potrebbero chiedere l’assistenza di una società straniera, che sarà selezionata attraverso un tender. Un concorso è stato indetto per creare i nuovi simboli che daranno un volto all’evento: logo, torcia e medaglie. Per i vincitori, senza limite di età, è previsto un premio in denaro.
Baku 2015, il promo
Il sito ufficiale del Comitato Olimpico Europeo, fa riferimento alla "generosa offerta della città di Baku […] moderna e dinamica, praticamente già pronta ad ospitare questo nuovo evento sportivo". Baku non è nuova a questo genere di eventi. Nel 2012 ha ospitato l’Eurovision Song Contest 2012. Per la prima edizione dei Giochi europei si prevede l’accoglienza di circa 7000 atleti che gareggeranno in 15 sport olimpici, due non olimpici e la lotta. Dal punto di vista delle infrastrutture sportive, il più è già stato fatto. La creazione di un nuovo centro sportivo olimpico nelle regioni di Apsheron e Aghjabadi era già stata avviata, e dovrebbe essere ultimata per il 2014. I due nuovi complessi sportivi andranno ad aggiungersi agli oltre 40 già esistenti nella repubblica. Con la recente designazione come Host City per i Giochi Europei del 2015, si attendono nuovi consistenti investimenti.
In attesa di candidarsi ad ospitare le Olimpiadi del 2024, gli azeri puntano a farsi le ossa e a investire nelle infrastrutture sportive. Non tutti, però, sono convinti che impianti nuovi di zecca siano sufficienti a modificare il parere, per due volte di seguito negativo, del Comitato olimpico internazionale. Sochi, che tra meno di un anno ospiterà le prossime Olimpiadi invernali, non possedeva certo infrastrutture sportive adeguate all’epoca in cui venne scelta. Più che un riconoscimento, potrebbe essere un contentino. Non sembra infatti esservi alcun interesse da parte del Comitato Olimpico Internazionale ad assegnare le Olimpiadi all’Azerbaijan.
Poche ore dopo l’esclusione dalla corsa per le Olimpiadi del 2020, l’Azerbaijan ha notificato la sua decisione di presentare la sua candidatura congiunta insieme alla Georgia per ospitare gli europei di calcio del 2020. Una proposta di cui è difficile prevedere l’esito, considerato che la UEFA nel frattempo ha deciso di cambiare il formato per gli europei 2020: invece che in uno o due paesi ospiti, le partite si disputeranno in 13 diverse città in vari paesi europei.
In ogni caso, Baku sembra determinata a lottare per conquistarsi il diritto ad ospitare un grande evento sportivo per ottenere maggiore visibilità internazionale e migliorare la propria immagine. D’altra parte, l’organizzazione di eventi internazionali in Azerbaijan in passato ha dimostrato di essere occasione per mostrare anche il lato più preoccupante dell’attuale sistema politico azero.
In lotta per la lotta
Il Comitato Esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale riunitosi a Losanna il 12 febbraio scorso ha determinato l’esclusione della lotta dal programma dei Giochi Olimpici 2020. La notizia ha provocato un terremoto nel mondo dello sport, dal momento che si tratta di uno degli sport olimpionici più antichi. A fine maggio il comitato esecutivo del CIO si riunirà a San Pietroburgo per valutare quali sport andranno a integrare il panorama del 2020 fra: baseball/softball, karate, sport a rotelle, arrampicata, squash, wakeboarding e wushu – vying, a cui adesso si è aggiunta la lotta. La decisione finale sarà annunciata a settembre durante la 125a Sessione del CIO.
Sono in tanti gli sport a bussare al CIO postulando un riconoscimento olimpico. Per questo motivo il CIO rivede sistematicamente l’elenco degli sport olimpici.
Di recente il Comitato Olimpico Europeo ha preso la decisione di includere la lotta nel programma dei Giochi Europei del 2015. Per gli azeri è uno degli sport nazionali, probabilmente la competizione che radunerà il più alto numero di spettatori. Per la FILA è una mossa per tentare di recuperare sull’esclusione.
Forte l’opposizione alla rimozione delle specialità di lotta dalle Olimpiadi non solo in Caucaso (la lotta ha portato in Caucaso numerose medaglie anche nelle ultime olimpiadi), ma anche nei Balcani e in Turchia.
L’esempio più recente è stato riportato in queste settimane da Human Rights Watch, che ha reso noto la condanna ad otto anni di carcere per l’avvocato per i diritti umani Bakhtiyar Mammadov. Il motivo? 29 famiglie, sono state espropriate per la costruzione di una hall per l’Eurovision Song Contest. Fra di loro, 3 famiglie, i clienti di Mammadov, hanno fatto ricorso perché la compensazione offerta (12.700 USD) è stata giudicata inadeguata. Mammadov ha sostenuto che solo una parte dei fondi stanziati dal governo (2.5 milioni di dollari) per compensare gli espropri è giunta a destinazione. Il resto si è perso per strada. Mammadov è stato arrestato e incarcerato il 30 dicembre 2011 sulla base di accuse di ricatto nei confronti di un ufficiale della Marina (lo stesso che si sarebbe appropriato indebitamente dei fondi destinati alla compensazione), accuse sempre negate e mai provate. La denuncia contro Mammadov, secondo quanto il suo avvocato ha riferito a HRW, è stata presentata da terzi. Il 27 febbraio 2013 la corte ha emesso la condanna.
I Giochi europei del 2015 potrebbero rivelarsi un’ottima operazione di promozione dell’immagine del paese. Certo se il governo di Baku dimostrasse più impegno nel rendere effettivamente più democratico il paese, forse non avrebbe bisogno di dedicare così tanti sforzi a ripulire la propria immagine con scintillanti eventi internazionali.