2007 la Bulgaria nella UE: cosa dice la stampa locale

Al recente vertice UE sono state fissate le date per i futuri membri. La Bulgaria è tra quei paesi che entreranno a far parte della UE con il gennaio 2007. Riportiamo una selezione delle aperture della stampa sull’argomento.

16/12/2002, Redazione -

Durante il summit del Consiglio europeo tenutosi il 13 dicembre scorso a Copenaghen è stato deciso che la Bulgaria entrerà a far parte della UE con il primo gennaio del 2007. Vediamo come la stampa locale ha seguito la decisione dei quindici.
"Li hanno lasciati dentro per quindici minuti" scrive ‘Monitor’ il 14 dicembre. Il quotidiano riporta che senza grandi discussioni il futuro dell’Europa a Copenhagen è stato tracciato in meno di un quarto d’ora. 15 minuti sono stati sufficienti alla delegazione bulgara per ricevere dalla Commissione europea la cosiddetta carta per l’ingresso della Bulgaria nella UE. "Più di questo non ci attendevamo" ha detto il premier Simeone Sassonia Coburgo ai giornalisti bulgari. L’UE ha ribadito l’importanza delle riforme nel sistema giudiziario e nell’amministrazione.
"Una vera guerra sulle cifre è attesa irrompere al summit di Copenaghen: quanti soldi dovranno essere dati alla nuova UE e da dove dovrebbero provenire", scrive un’analista su ’24 Chassa’ il 13 dicembre. "Se i Quindici decidono che l’allargamento diventerà troppo costoso, non possono rimetterci loro stessi per invitare noi. Nel migliore dei casi, manterranno la loro promessa", conclude la giornalista. Dal suo punto di vista il vero dramma della UE non concerne la data ma i soldi.
‘Sega’ (13 dicembre) nell’articolo intitolato "La UE ci darà 12 volte più soldi che le unità 3 e 4 della centrale nucleare", citando una dichiarazione del ministro degli esteri Solomon Passy, che paragona il denaro atteso dalla UE per il periodo 2004-2006 e le entrate della centrale di Kozlodui. Il ministro afferma che dalla UE ci saranno 10 o 12 volte in più del profitto che ottiene la Bulgaria nell’export di energia elettrica. Secondo Melena Kouneva – ministro per l’integrazione europea – la Francia, la Spagna, l’Italia, la Grecia, l’Irlanda e la Danimarca sosterranno la data del 2007 per l’ingresso della Bulgaria nella UE.
‘Sega’ il 13 dicembre sottolinea che per la prima volta nella storia della UE, i centinaia di computer che erano a disposizione dei partecipanti al summit erano in cirillico secondo l’alfabeto bulgaro.
La Germania e l’Olanda sono contro il nostro ingresso nella UE nel 2007, scrive ‘Monitor’ citando una fonte diplomatica anonima. I bulgari negoziano per un miliardo di euro di fondi extra da Bruxelles.
"2007: europei", titola l’apertura di ’24 Chassa’ del 14 dicembre. "L’UE vuole dalla Bulgaria che completi le riforme nella giustizia e nell’amministrazione", scrive il quotidiano.
‘Sega’ (14 dicembre) riporta da Copenaghen che se la revisione della sicurezza delle unità 3 e 4 della centrale nucleare di Kozloudy sarà positiva, il governo bulgaro potrebbe chiedere un ritardo sulla data di chiusura dei due reattori. Quando questo paese ha chiuso il capitolo energia nei discorsi sull’integrazione nella UE, il ministro degli esteri Solomon Passy si è accordato che le due unità della centrale venissero chiuse nel 2006, scrive ‘Sega’. Secondo il rapporto dell’inviato di ‘Sega’ a Copenaghen, i leader europei erano occupati fino all’ultimo momento con la Polonia e la Turchia, come per i precedenti c’è stata pressione per i soldi e per la seconda, per un anticipo della data dei colloqui per il suo ingresso. Il tema della Bulgaria e della Romania è stato piuttosto assente nelle uscite in pubblico dei leader dello stato e del governo e delle istituzioni ufficiali della UE.
La mozione dell’Assemblea nazionale, approvata il 14 dicembre, afferma che la volontà degli stati della UE di accettare la Bulgaria come membro ufficiale nel 2007 è un "riconoscimento dei risultati ottenuti sulla via dell’integrazione europea". ‘Trud’ del 15 dicembre, nell’articolo "I parlamentari si azzuffano anche a causa dell’Europa", descrive come il governo e l’opposizione si sono azzuffati a causa della discussione parlamentare sulla UE del 14 dicembre, che è durata 3 ore di dibattito selvaggio. ’24 Chassa’ (15 dicembre) spiega come lo scandalo è scoppiato. Il partito guida ‘Simeon II Movimento nazionale’ e il ‘Movimento per i diritti e le libertà’ (partito turco) hanno proposto la mozione ma il testo non è stato coordinato con l’opposizione. Il documento è stato adottato con 178 voti a favore. 2 parlamentari del partito di destra ‘Unione delle forze democratiche’ hanno votato contro e un parlamentare indipendente si è astenuto. ‘Trud’ del 15 dicembre cita il leader del partito dell’ala sinistra ‘Partito Socialista bulgaro’, Sergey Stanishev che si è rivolto ai leader di governo chiedendogli di essere onesti e leali ai bulgari, spiegandogli che la UE non è un’organizzazione per la carità e che esistono parecchie sfide per la Bulgaria.
"L’euforia è finita, è il momento dei conti", scrive il reporter di ‘Trud’ da Copenaghen. Nel 2004-2006 la UE darà alla Bulgaria 1,3 miliardi di euro per la preparazione alla membership, il che equivale a 150 euro pro capite. Ora la questione è se il denaro sarà speso per aggiornare le infrastrutture e l’amministrazione.
’24 Chassa’ del 15 dicembre cita Valentina Stoyanova – esperta per l’eurointegrazione all’interno del Ministero per le politiche sociali – secondo la quale i bulgari lavoreranno liberamente nell’Europa occidentale dall’anno 2014.
Il settimanale ‘Capital’ commenta con scetticismo: "Il giorno in cui abbiamo perso l’onda", "L’elogio della UE condurrà ad avere meno desiderio di riforme, molto simile all’invito a far partire i negoziati per l’integrazione nella NATO che sembra tradursi in contro-riforme. È un peccato che ogni presente politico in Bulgaria prenda il significato delle scuse per non aver fatto nulla". Il settimanale commenta dicendo che la carta per l’integrazione può essere interpretata come una uno zuccherino diplomatico per addolcire un po’ la vita dei politici bulgari e romeni che devono confrontarsi con un’opinione pubblica non favorevole. Inoltre la mappa e la data per l’ingresso, almeno per la Bulgaria, sono state affidate grazie ad un grosso impegno come la chiusura del capitolo sull’energia e la promessa della chiusura delle unità 3 e 4 della centrale nucleare entro il 2006.
’24 Chassa’ e ‘Monitor’ del 15 dicembre citano un rapporto del francese ‘Le Mond’ in cui si dice che il ritardo dell’ingresso della Bulgaria e della Romania nella UE è causato dalla corruzione su vasta scala. A dispetto degli sforzi del primo ministro Simeon, la corruzione continua ad essere diffusa nei meccanismi dell’amministrazione bulgara, conclude il rapporto.

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