Pubblicato il: 03/11/2025

Giornata dell’impunità: MFRR rinnova con urgenza l’appello per la giustizia per i giornalisti assassinati in tutta Europa

Per celebrare la Giornata internazionale per porre fine all’impunità per i crimini contro i giornalisti, il 2 novembre, i partner del Media Freedom Rapid Response (MFRR) onorano la memoria di coloro che hanno perso la vita nella ricerca della verità e chiedono giustizia per i crimini commessi contro di loro

Giubbotto con scritta "stampa"

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© zef art/ Shutterstock

L’uccisione di un giornalista è un attacco alla libertà di espressione, un attentato al diritto del pubblico di sapere e una minaccia fondamentale alla democrazia. Nel solo mese di ottobre, in un inquietante quadro di violenza e inazione, si sono registrati quattro omicidi di giornalisti in Europa: tre in Ucraina e uno in Turchia.

L’omicidio più recente è avvenuto il 23 ottobre in Ucraina, quando Olena Hubanova e Yevhen Karmazin sono stati uccisi in un attacco di droni russi a Kramatorsk. Il 3 ottobre, il fotoreporter francese Antoni Lallican è stato ucciso in un attacco mirato di droni. I resoconti hanno confermato che Lallican è stato ucciso con l’uso di un drone FPV (first-person view), che consente agli operatori di visualizzare l’obiettivo al momento dell’attacco tramite una telecamera. Al momento della sua morte, Lallican portava ben visibili i segnali PRESS.

Il continuo e apparentemente deliberato attacco ai giornalisti da parte dell’esercito russo in Ucraina, e il fatto che la Russia si rifiuti di investigare o addirittura di limitare gli attacchi contro gli operatori dei media, sono un duro promemoria dei pericoli che i giornalisti che lavorano nelle zone di conflitto affrontano e dell’urgente necessità di protezione e giustizia.

Questi rischi non sono limitati alle zone di guerra, come dimostra la morte di Victoria Roshchyna, giornalista ucraina detenuta per oltre un anno in un luogo non specificato dalle autorità russe. Al momento della sua morte, confermata nell’ottobre 2024, Roshchyna pesava solo 30 chili. Il suo corpo mostrava segni di tortura.

In Turchia, Hakan Tosun, giornalista e attivista noto per i suoi reportage sulla distruzione ecologica e la corruzione locale, è stato brutalmente picchiato a Istanbul ed è morto per le ferite riportate il 13 ottobre 2025. La Procura Generale di Büyükçekmece starebbe indagando sul caso. Con due arresti effettuati, le autorità devono ora confermare rapidamente se il suo lavoro giornalistico sia stato il movente dell’attacco.

Nel frattempo, continua l’impunità per decine di altri giornalisti uccisi in Europa negli ultimi anni. In totale, 15 giornalisti sono stati uccisi a causa del loro lavoro dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio 2022. Ad oggi, nessuno è stato ritenuto responsabile per nessuno di questi omicidi.

Nell’UE, a sette anni dall’assassinio del giornalista investigativo Ján Kuciak e della sua compagna Martina Kušnírová in Slovacchia, il presunto mandante è stato assolto più volte. A Malta, mentre due uomini sono stati recentemente condannati per il loro ruolo nell’attentato con autobomba che ha ucciso Daphne Caruana Galizia nel 2017, il presunto mandante deve ancora affrontare la giustizia: il processo dovrebbe iniziare l’anno prossimo. In Grecia, l’omicidio di Giorgos Karaivaz nell’aprile 2021 rimane irrisolto, con due sospettati assolti per insufficienza di prove.

Queste tragedie non sono incidenti isolati, ma parte di una crisi globale di impunità per l’uccisione di giornalisti, sia all’interno che all’esterno delle zone di conflitto. Questa mancanza di giustizia invia un messaggio agghiacciante: chi prende di mira i giornalisti può farlo senza dover rispondere delle proprie azioni e la violenza è un mezzo accettabile per mettere a tacere la stampa. Chiediamo ai governi di garantire indagini approfondite e indipendenti, proteggere i giornalisti a rischio e sostenere i media indipendenti nel loro fondamentale lavoro.

In questa giornata, i partner di MFRR ribadiscono il loro impegno a chiedere giustizia per i giornalisti che hanno perso la vita. Continueremo a monitorare questi casi, a batterci per la giustizia e a chiedere la fine della cultura dell’impunità a livello internazionale. Giustizia ritardata è giustizia negata. È il momento di agire.

 

Firmato:

ARTICLE 19 Europe

European Centre for Press and Media Freedom (ECPMF)

European Federation of Journalists (EFJ)

Free Press Unlimited (FPU)

International Press Institute (IPI)

Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa (OBCT)

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Questa dichiarazione è stata prodotta all'interno del progetto Media Freedom Rapid Response (MFRR), un meccanismo a livello europeo che traccia, monitora e risponde alle violazioni della libertà di stampa e dei media negli Stati membri dell'UE e nei Paesi candidati.