Kosovo: Kurti non riesce a formare un governo, si va verso elezioni anticipate
Dopo mesi di stallo politico, il leader di Vetëvendosje Albin Kurti non è riuscito ad ottenere la fiducia del parlamento di Pristina. L’unica via d’uscita resta ora chiamare nuovamente gli elettori alle urne

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Albin Kurti - © Alexandros Michailidis/Shutterstock
L’Assemblea del Kosovo non è riuscita a eleggere un nuovo governo durante la sessione straordinaria di domenica scorsa, tenutasi quasi nove mesi dopo le elezioni parlamentari del 9 febbraio. Albin Kurti, primo ministro incaricato, non è riuscito a ottenere la maggioranza con i 61 voti richiesti.
Il governo di 19 ministri da lui proposto ha infatti ricevuto 56 voti a favore e 52 contrari, mentre quattro parlamentari erano assenti dall’aula. È la prima volta dal 2001 che un esecutivo fallisce la prova della fiducia quando si presenta per la prima volta davanti al parlamento.
“In questi sei mesi, gli sforzi per costruire una maggioranza di governo non hanno prodotto risultati, nonostante i nostri ripetuti ed esaustivi tentativi. Nessuno dei partiti che abbiamo invitato ha accettato di entrare in un governo di coalizione, anche se questa volta i voti dei cittadini ne indicavano chiaramente la necessità”, ha dichiarato Kurti ai parlamentari presenti in aula.
A loro volta, i rappresentanti dell’opposizione hanno accusato Kurti. “Albin Kurti non sarà più primo ministro, né ora, né dopo le prossime elezioni. Il suo mandato è giunto al termine”, ha dichiarato il leader del Partito Democratico del Kosovo (PDK), Memli Krasniqi.
Nel frattempo, il leader della Lega Democratica del Kosovo (LDK), Lumir Abdixhiku, ha accusato Kurti di aver violato la Costituzione.
“Avete bloccato un intero Stato per otto mesi. Avanti, mettetevi alla prova con la conta dei numeri in quest’aula. Qualsiasi altra giustificazione è semplicemente un passo verso nuove elezioni anticipate, che è chiaramente la direzione verso cui ci stiamo dirigendo”, ha dichiarato Abdixhiku all’inizio della sessione.
Il leader dell’Alleanza per il Futuro del Kosovo (AAK), Ramush Haradinaj, ha descritto il discorso di Kurti in parlamento come un tentativo di giustificare i problemi del Paese. “A mio parere, siete il prodotto della guerra ibrida condotta dai nostri nemici. Avete sistematicamente lavorato per screditare ogni valore di questo Paese”, ha dichiarato Haradinaj.
E ora?
Secondo la Costituzione del Kosovo, se un nuovo governo non riceve il sostegno della maggioranza dei parlamentari, il Presidente deve nominare, entro dieci giorni, un secondo candidato, scegliendo colui che ha le maggiori possibilità di formare un governo, a prescindere dal partito.
Tuttavia, tutti i leader dell’opposizione hanno dichiarato che chiederanno al Presidente Vjosa Osmani di indire immediatamente nuove elezioni.
Se nessun partito politico si dichiara disposto ad assumere il mandato, Osmani è costituzionalmente tenuta a sciogliere il Parlamento e indire nuove elezioni da tenersi entro 40 giorni.
Secondo il Kosovo Democratic Institute (KDI), questo scenario rimane la soluzione migliore per il Paese, al momento in una profonda situazione di stallo e polarizzazione politica, che si riflette sul funzionamento delle istituzioni e minaccia di minarne sia la stabilità fiscale che la credibilità internazionale.
“In queste circostanze, le elezioni anticipate rappresentano l’opzione più stabile e affidabile per porre fine a questa crisi e restituire ai cittadini l’opportunità di determinare la direzione politica del Paese”, ha affermato il KDI.
Il Kosovo rischia ora di andare a nuove elezioni senza un bilancio approvato per il prossimo anno e con milioni di euro di fondi esteri a rischio a causa della mancata ratifica degli accordi internazionali da parte dell’Assemblea.
Se venissero annunciate elezioni anticipate, si tratterebbe della terza tornata in un solo anno, dopo le parlamentari del 9 febbraio e le comunali del 12 ottobre.











