Montenegro: la Velika plaža è salva, per ora
Velika plaža, la più lunga spiaggia selvaggia del Montenegro, dovrebbe essere stravolta da enormi investimenti immobiliari dopo un accordo con gli Emirati Arabi Uniti. Per il momento, però, anche grazie alle proteste, il progetto sembra ridimensionato

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Velika plaža, Montenegro - © biggunsband/Shutterstock
L’arrivo di Mohamed Alabbar in Montenegro ha destato parecchio clamore. Una reazione del tutto comprensibile, considerando gli annunci iniziali di investimenti per un valore complessivo di 35 miliardi di euro per la realizzazione di un megaprogetto sulla Velika plaža, vicino a Ulcinj.
La società civile montenegrina ha reagito prontamente, opponendosi al progetto. Nonostante le numerose manifestazioni di protesta, alla fine di aprile di quest’anno il parlamento di Podgorica ha approvato il controverso accordo con gli Emirati Arabi Uniti. Ad oggi però l’attuazione del progetto è rimasta a dir poco limitata: il grande investitore ha deciso di utilizzare solo una piccola parte della Velika plaža a Ulcinj, nota come “Tropikana”.
Chi è Mohamed Alabbar
Alabbar occupa la 1.573esima posizione nella lista dei miliardari stilata della rivista Forbes, con un patrimonio di circa due miliardi di dollari. È il sesto uomo più ricco degli Emirati Arabi Uniti.
Fondatore dell’azienda Eagle Hills, Alabbar è ideatore del centro commerciale Dubai Mall e promotore di decine di megaprogetti in tutto il mondo. Ad oggi, la sua azienda ha costruito oltre 400mila appartamenti in diciotto paesi, centinaia di chilometri di strade, sentieri, spiagge e porti turistici, ma anche numerose scuole, teatri, ospedali e parchi.
“Lavoriamo al servizio dello sviluppo delle comunità locali. L’acquisto di una casa è l’investimento più importante nella vita di ogni famiglia. Devo giustificare la fiducia che le famiglie ripongono in me – attraverso la progettazione, la costruzione, la manutenzione, ma anche assumendo un approccio umano”, ha dichiarato Alabbar intervenendo all’ESG Adria Summit, tenutosi recentemente a Tivat.
Da tempo ormai le aziende di Alabbar sono presenti anche in altri paesi dell’area post jugoslava.
Il progetto più famoso è sicuramente “Belgrade Waterfront”, un intervento di qualificazione urbana del lungofiume Savamala a Belgrado. In collaborazione con il governo serbo, Eagle Hills ha realizzato un complesso di edifici residenziali, alberghi e centri commerciali per un valore complessivo di decine di miliardi di euro.
Grazie all’acquisto della società alberghiera "Sunčani Hvar" e del gruppo alberghiero Bluesun (Sunce Hoteli), che gestisce i resort di Brela, Tučepi e Bol sull’isola di Brač (Brazza), la Eagle Hills è diventata proprietaria di una parte significativa delle strutture alberghiere lungo la costa dalmata. In Albania l’azienda di Alabbar sta progettando grandi porti e complessi turistici sulla costa adriatica.
L’arrivo di Alabbar in Montenegro è stato annunciato dal primo ministro Milojko Spajić, dopo la firma di un memorandum d’intesa con gli Emirati Arabi Uniti, siglato a metà febbraio a Dubai.
Il governo di Podgorica ha poi adottato un accordo quadro sulla cooperazione con gli Emirati Arabi Uniti in materia di turismo e proprietà immobiliari, presentandolo come la base per gli investimenti in progetti lungo la costa e nelle aree settentrionali del Montenegro.
Inizialmente, il premier Spaijić aveva annunciato la disponibilità da parte degli Emirati Arabi Uniti a investire circa 30 miliardi di euro in vari progetti in Montenegro attraverso l’azienda di Mohamed Alabbar. Il più grande dei progetti annunciati riguardava la costruzione di un complesso turistico a Ulcinj che prevedeva che la Velika Plaža e l’entroterra di Ulcinj, quindi un’area di circa 20 milioni di metri quadrati, venissero date in concessione per 99 anni.
“Con la firma di due importanti accordi interstatali con gli Emirati Arabi Uniti, il Montenegro ha ottime possibilità per un forte slancio di investimenti, la creazione di nuovi posti di lavoro e uno sviluppo bilanciato tra nord e sud del paese”, aveva annunciato Spajić con un post sul social X.
Dissenso
Nonostante tutti gli annunci e la sua reputazione, Mohamed Alabbar non è stato accolto a braccia aperte in Montenegro. I primi a ribellarsi sono stati i precedenti concessionari delle spiagge di Ulcinj. La compagnia Eagle Hills aveva partecipato ad una gara d’appalto indetta dall’azienda statale Morsko dobro [beni marittimi] per la concessione in uso di diciannove spiagge, provocando forti reazioni e proteste della popolazione locale.
Tuttavia, solo dopo la pubblicazione della bozza del nuovo piano regolatore di Velika plaža è scoppiata una vera e propria bufera. Il piano prevedeva che su un’area di 11 milioni di metri quadrati venissero costruiti dieci hotel “a sette stelle”, grandi porti turistici e un parco acquatico, edifici e centri commerciali. La maggior parte dell’area è stata però destinata alla costruzione di tre grandi complessi residenziali con decine di migliaia di ville, appartamenti e residenze in vendita.
Mehmed Zenka, deputato del parlamento di Podgorica e leader dell’Unione democratica degli albanesi (DUA), ha espresso forte disappunto, condiviso dalla comunità locale.
“Per noi è assolutamente inaccettabile. Non siamo contrari agli investimenti, anzi, ma Ulcinj non è in vendita. […] Abbiamo spiegato al primo ministro che secondo i piani strategici della città ci sono altre località in cui investire, ma non i venti milioni di metri quadrati di spiaggia e l’entroterra di Ulcinj”, ha sottolineato Zenka.
Anche gli aspetti ambientali legati al progetto Velika plaža hanno suscitato attenzione, ma anche una forte opposizione.
Per Bojana Medenica, direttrice del Centro per la protezione e lo studio degli uccelli, il delta del fiume Bojana, la Velika plaža e la miniera di sale di Ulcinj rappresentano una delle aree di biodiversità più importanti dei Balcani. Questo ecosistema unico, dove il fiume sfocia nel Mar Adriatico, ospita numerose specie vegetali e animali in via di estinzione.
“È particolarmente importante come habitat per gli uccelli migratori, che qui trovano riparo e cibo durante le loro migrazioni. Ci sono anche molte dune di sabbia, l’unico habitat di questo tipo rimasto in Montenegro”, spiega Medenica. “Il ruolo di quest’area per i cittadini montenegrini è ben più significativa dei trenta miliardi di euro offerti. Il delta ospita numerose zone umide, banchi di sabbia e lagune salate, che contribuiscono alla salvaguardia dell’equilibrio ecologico. Fornisce una protezione naturale contro l’erosione, migliora la qualità dell’acqua e mitiga gli effetti dei cambiamenti climatici”.
Le organizzazioni della società civile, riunite nella coalizione “Velika plaža ili Velika laža” [La grande spiaggia o la grande menzogna] hanno organizzato proteste quasi ogni giorno, allestendo un accampamento sulla Velika plaža con lo slogan “Spiaggia libera!”. Hanno sottolineato in particolare la mancanza di trasparenza dell’intera procedura.
Rivolgendosi ai partiti della coalizione di governo, Vanja Ćalović Marković, direttrice della Rete per l’affermazione del settore non governativo (MANS), ha affermato che la Velika plaža, come anche le spiagge di Buljarica e Jaz, non è un trofeo del governo, bensì una perla naturale del Montenegro.
“Non abbiamo certo difeso la Velika plaža, Buljarica e Jaz per i politici. Non le abbiamo difese per salvare le poltrone e i piani di investimento. Le abbiamo difese per i cittadini, per la natura, per le generazioni future. E ora volete svendere quello che abbiamo salvato insieme”, ha scritto Vanja Ćalović Marković in una lettera aperta ai deputati della maggioranza, invitandoli a respingere l’accordo proposto.
Tuttavia, alla fine di aprile, il parlamento di Podgorica ha adottato il disegno di legge sulla ratifica dell’accordo tra il Montenegro e gli Emirati Arabi Uniti (EAU) sulla cooperazione in materia di turismo e sviluppo immobiliare.
L’accordo è stato approvato con 46 voti a favore, dieci contro e quattro astenuti. La seduta parlamentare è durata più di dodici ore.
Ad esprimersi contro l’accordo sono stati tutti i partiti delle minoranze nazionali (ad eccezione del Partito bosgnacco, BS), il movimento civico URA e il deputato socialdemocratico Boris Mugoša. Il deputati del gruppo parlamentare del Partito popolare democratico (DNP) si sono astenuti, mentre le altre forze di opposizione, compreso il Partito democratico dei socialisti (DPS), hanno disertato il voto.
Dopo l’approvazione dell’accordo, Mohamed Alabbar si è trasferito nel nord del Montenegro, presumibilmente per valutare la possibilità di investire nel turismo montano.
Il grande investitore non ha però completamente dimenticato Ulcinj, decidendo di mantenere una delle nove spiagge ottenute in concessione – la cosiddetta “Tropikana” – come parte del progetto Velika plaža. Quindi, il piano iniziale di investimenti per un valore di ben 35 miliardi di euro è stato ridimensionato e circoscritto alla spiaggia “Tropikana”, almeno per ora.












