Dieci anni senza Luca Rastello
Nel decennale della scomparsa di Luca Rastello, scrittore e giornalista dalla voce limpida e tagliente diventato figura di riferimento nel panorama culturale e giornalistico italiano, Altreconomia ha pubblicato un Dossier a lui dedicato, con gli interventi di diversi autori e autrici

Dieci-anni-senza-Luca-Rastello
Luca Rastello a Sarajevo - © foto Mario Boccia
Il 23 gennaio scorso, a Milano, si è tenuta una tavola rotonda per presentare il libro “La vivisezione. Responsabilità e scrittura in Luca Rastello ” di Elia Faso (Mimesis edizioni), uscito in occasione del decennale della scomparsa di Luca avvenuta dopo una lunga malattia il 6 luglio 2015.
Altreconomia ha deciso ora di pubblicare il Dossier "Dieci anni senza Luca Rastello. Una voce ancora necessaria " – disponibile in formato digitale – con gli interventi di chi ha partecipato a quella tavola rotonda: Francesco M. Cataluccio, Stefano De Matteis, Elia Faso, Lorenzo Fazio, Daniele Giglioli, Nicole Janigro, Stefano Laffi e Alberto Saibene.
Come scrive Altreconomia nella presentazione del Dossier, "a dieci anni dalla scomparsa di Luca Rastello, la sua voce, limpida e tagliente, continua a risuonare nel panorama culturale e giornalistico italiano. Scrittore e giornalista refrattario a ogni retorica, Rastello ha saputo raccontare le contraddizioni del nostro tempo con un’intelligenza inquieta e un rigore morale che ne hanno fatto una figura di riferimento.
Nel corso della tavola rotonda, si è ripercorsa la sua eredità poliedrica: dalle inchieste che hanno illuminato le dinamiche occulte del potere e dell’economia ai romanzi che hanno scardinato le certezze di una generazione, fino alle sue riflessioni radicali sul senso della fine e sulle “cose penultime” della vita.
Elia Faso, nel suo intervento dal titolo "Elogio del guastafeste", racconta che ha iniziato a studiare gli scritti di Rastello grazie ai suoi genitori che come tanti negli anni Novanta hanno fatto volontariato nell’accoglienza dei profughi delle guerre di dissoluzione della ex Jugoslavia e poi di altri immigrati, partendo dalla lettura del primo libro di Rastello "La guerra in casa", pubblicato da Einaudi nel 1998. Un libro, scrive Faso, "dove ci sono riflessioni tuttora fondamentali per chi pensa di sentirsi dalla parte giusta nell’accogliere i profughi o nel fare associazioni progressiste contro la guerra o a favore di chi sta scappando."
La scrittrice Nicole Janigro, sottolineando che le mancano le sue discussioni con il grande amico Luca, analizza il libro di Faso al centro della tavola rotonda: "Utile e importante per riflettere non solo sull’opera di Rastello (…) ma anche per affrontare temi cruciali come il rapporto vittima-carnefice, il valore della memoria, il ruolo del testimone nella narrazione e nel reportage giornalistico."
In un presente segnato da conflitti e trasformazioni epocali, interrogarsi sull’eredità di Rastello significa non solo rendere omaggio alla sua memoria, ma raccoglierne il testimone di osservatore acuto e di narratore scomodo, aggiunge Altreconomia nella presentazione del Dossier.
A questo proposito, nel suo intervento Lorenzo Fazio si domanda cosa direbbe Luca, oggi: "nel nostro tempo in cui il tema della guerra, che era così caro a Luca, è diventato centrale, quasi onnipresente. Come si orienterebbe in un mondo che appare in guerra su più fronti? Non solo una guerra militare, ma anche economica, culturale, persino una guerra di genere."
Daniele Giglioli, di una generazione poco successiva a quella di Rastello ma che conosce molto bene i suoi scritti, sottolinea che "ci sono molte persone tra i 25 e i 35 anni che si interessano profondamente a Rastello", un interesse che ritiene essere "di natura politico-esistenziale, non un’appropriazione tipo Che Guevara o la Kefiah, piuttosto qualche forma di interrogazione politico esistenziale su ciò che è stato e su ciò che potrà essere." E che per questo sarebbe importante realizzare un’opera Omnia dedicata, con tutti i libri pubblicati, scritti inediti, lettere e saggi sparsi.
Questo dossier , vuole essere un’occasione per rileggere le sue opere, individuare le tracce profonde che ha lasciato nel nostro modo di guardare il mondo e comprendere come il suo spirito inquieto e politico possa ancora illuminare le sfide del presente.
Luca Rastello
Luca Rastello (1961, Torino), laureatosi in Filosofia è stato per diversi anni redattore della rivista "L’Indice dei Libri del Mese", che poi ha diretto anni dopo. Nella sua carriera giornalistica è stato inviato di Diario e Repubblica, e dal 2004 e per alcuni anni Luca Rastello ha ricoperto il ruolo di direttore della nostra testata (allora "Osservatorio Balcani"). Nel 1993 ha fondato il Comitato accoglienza profughi ex Jugoslavia di Torino, esperienza che da "volontario" e giornalista, lo porta a scrivere il suo primo libro "La guerra in casa " (Einaudi, 1998). Mentre prosegue il suo lavoro da giornalista, pubblica "Piove all’insù " (Bollati Boringhieri, 2006), ai quali seguono con Chiare Lettere "Io sono il mercato " e "Binario morto " (2009 e 2013) mentre nel 2010 pubblica con Laterza "La frontiera addosso. Così si deportano i diritti umani ".
Nel terzo anniversario della sua morte, Chiare Lettere ha pubblicato il libro postumo "Dopodomani non ci sarà. Sull’esperienza delle cose ultime" di cui abbiamo scritto su OBCT.













