Kosovo, crisi senza fine
Sette mesi dopo le elezioni, il Kosovo ancora non ha un parlamento costituito: l’assemblea ha finalmente eletto un presidente, per poi però bloccarsi sulla scelta del vice-presidente serbo. Una situazione che resta divisiva e incerta

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Il parlamento del Kosovo - © Ajdin Kamber/Shutterstock
Il Kosovo è entrato in una nuova fase di incertezza istituzionale. Il "Movimento Vetëvendosje", che ha vinto le elezioni ma non ha ottenuto la maggioranza parlamentare, ritiene che l’Assemblea sia costituita, ma questa posizione è contestata dai partiti di opposizione e dai giuristi.
Sei mesi e mezzo dopo le elezioni parlamentari e dopo 60 sessioni costitutive dell’Assemblea, Dimal Basha, proposto da "Vetëvendosje", è stato finalmente eletto Presidente con i voti del "Partito Democratico del Kosovo" (PDK) e dell’"Alleanza per il Futuro del Kosovo" (AAK).
Dopo l’elezione del Presidente, sono stati eletti anche tre vicepresidenti di partiti albanesi: Albulena Haxhiu, Vlora Çitaku e Kujtim Shala. Emilija Rexhepi è stata eletta vicepresidente delle minoranze non serbe, mentre il processo si è bloccato per due sessioni in occasione del voto del candidato vicepresidente della comunità serba, la cui elezione è fallita nel fine settimana.
Nessun candidato della Lista Serba ha ricevuto il sostegno dei partiti politici. Nemmeno un altro deputato della comunità serba, Nenad Rašić, del partito Per la Libertà, la Giustizia e la Sopravvivenza, è riuscito a farsi eleggere, ricevendo 56 voti a favore, cinque in meno dei 61 richiesti. "Vetëvendosje" ha insistito per l’elezione di Rašić, attualmente ministro nel governo ad interim di Albin Kurti, ma altri partiti non lo hanno sostenuto, ritenendo che la sua elezione sarebbe stata illegittima.
La mancata elezione dei deputati della comunità serba proposti per la carica significa che l’Assemblea non ha più nessuno della comunità serba da nominare come vicepresidente. In questa situazione, il Presidente Basha ha dichiarato chiusa la sessione costitutiva, nonostante il Regolamento dell’Assemblea stabilisca che la sessione costitutiva si concluda con l’elezione del Presidente e di tutti e cinque i vicepresidenti.
"Come Assemblea, non abbiamo altra scelta per quanto riguarda il vicepresidente della comunità serba; pertanto, in questo caso, ritengo che abbiamo esaurito il punto quattro dell’ordine del giorno e dichiaro chiusa la sessione costitutiva", ha affermato Basha, sostenendo che la mancata elezione di uno dei sei membri della Presidenza dell’Assemblea non può costituire un ostacolo alla costituzione dell’Assemblea.
Le posizioni dei partiti politici
I partiti che erano all’opposizione nella precedente legislatura hanno ritenuto incostituzionali la costituzione dell’Assemblea e la chiusura della sessione da parte del Presidente Dimal Basha.
Il presidente del PDK, Memli Krasniqi, ha accusato il leader di "Vetëvendosje" Albin Kurti di bloccare il processo di formazione di nuove istituzioni. "È semplicemente la continuazione del gioco politico di Albin Kurti, che aggrava la crisi politica in cui ci troviamo, continuando a esitare a rispettare le scadenze costituzionali perché non ha i numeri per diventare Primo Ministro, e volendo continuare l’illegale usurpazione della carica di Primo Ministro, come fa da tempo", ha affermato Krasniqi.
Nel frattempo il presidente dell’LDK, Lumir Abdixhiku, ha criticato non solo "Vetëvendosje", ma anche gli altri due partiti albanesi che, a suo dire, hanno contribuito a far sì che l’Assemblea si ritrovasse con un leader che viola la Costituzione.
"A questo punto, è evidente anche l’ingenuità degli altri partiti, che non solo tengono bloccata l’Assemblea, ma ci hanno anche lasciato con un Presidente come Dimal Basha, che non solo ha continuato a violare la Costituzione, ma ha anche affermato che l’Assemblea era stata costituita, interpretando scorrettamente la Costituzione del Kosovo", ha affermato Abdixhiku. In seguito agli ultimi sviluppi, la Vice Presidente di "Vetëvendosje", Albulena Haxhiu, ha dichiarato che ci sono due alternative. "Non possiamo rimanere ostaggio di coloro che negano la nostra esistenza come Stato. Pertanto, è estremamente importante procedere con l’attuale presidenza, ovvero, oltre al Presidente dell’Assemblea, con i Vice Presidenti dell’Assemblea del Kosovo già eletti. Siamo interessati a procedere con un nuovo governo o con le elezioni, perché non abbiamo altre alternative", ha dichiarato Haxhiu.
Cosa dicono la Costituzione e il Regolamento dell’Assemblea sui Vice Presidenti?
L’articolo 67 della Costituzione della Repubblica del Kosovo regola l’elezione del Presidente e dei cinque Vice Presidenti dell’Assemblea. Il paragrafo 4 di questo articolo stabilisce che due Vice Presidenti rappresentano le comunità che non sono in maggioranza nell’Assemblea e sono eletti dalla maggioranza di tutti i parlamentari. "Un vicepresidente sarà scelto tra i parlamentari che detengono seggi riservati o garantiti alla comunità serba, e l’altro fra i parlamentari che detengono seggi riservati o garantiti ad altre comunità non maggioritarie", specifica questo paragrafo della Costituzione.
Nel frattempo, il punto 5 dell’articolo 12 del Regolamento dell’Assemblea prevede che la sessione costitutiva si concluda con l’elezione del Presidente e dei vicepresidenti dell’Assemblea.
Il punto 6.1 specifica inoltre che "il candidato a vicepresidente della comunità serba sarà proposto dalla maggioranza dei parlamentari della comunità serba.”
Il caso alla Corte Costituzionale
La votazione per i vicepresidenti delle comunità minoritarie si è svolta separatamente, a differenza del passato, quando venivano eletti in blocco.
Questa decisione è stata contestata alla Corte Costituzionale dalla Lista Serba, che detiene nove dei dieci seggi riservati ai serbi nell’Assemblea e gode del sostegno della Serbia.
"I principi costituzionali e democratici sono stati gravemente violati, mentre al popolo serbo è stato negato l’esercizio dei diritti garantiti", si legge nella dichiarazione, riferendosi all’Assemblea della Repubblica del Kosovo come "Assemblea di Pristina", continuando così la loro posizione di non riconoscimento delle istituzioni del Kosovo.
Valutazioni di osservatori e giuristi dell’Assemblea
La sessione costitutiva non può considerarsi conclusa senza l’elezione di tutti i vicepresidenti, afferma Eugen Cakolli, ricercatore senior presso il Kosovo Democratic Institute. Cakolli afferma che sta diventando sempre più chiaro che il Paese viene deliberatamente spinto verso una nuova crisi costituzionale che, a suo avviso, è ancora più profonda di quella relativa all’elezione del Presidente dell’Assemblea.
"Non può esserci alcuna realizzazione: nessuno sviluppo di procedure, nessun esercizio di funzioni parlamentari, né il rispetto delle scadenze costituzionali. Le ultime conclusioni del Presidente ("invenzioni") non hanno alcun valore legale. Tutta questa assurdità politica può ora essere risolta solo dalla Corte, o confermando il fallimento della costituzione dell’Assemblea entro il termine di 30 giorni, o dichiarando invalido il processo e richiedendo la ripetizione della procedura di voto per i vicepresidenti delle comunità", ha sottolineato Cakolli.
La stessa valutazione è condivisa dal ricercatore Albert Krasniqi dell’organizzazione Democracy Plus. "Il processo di costituzione dell’Assemblea deve tornare al punto in cui era stato interrotto: con l’elezione dei due vicepresidenti delle comunità non maggioritarie. Solo dopo aver completato questa fase, l’Assemblea potrà essere considerata costituita e la sua Presidenza legittimata a esercitare le funzioni previste dalla Costituzione e dal Regolamento interno", ha affermato Krasniqi.
Anche l’ex Vicepresidente della Corte Costituzionale, Kadri Kryeziu, ravvisa dilemmi riguardo al completamento del processo costitutivo. Kryeziu cita il punto 5 dell’articolo 12 del Regolamento interno dell’Assemblea. "Alla luce dell’attuale interpretazione di questa disposizione di legge, si può affermare che la sessione costitutiva non si è ancora conclusa", ha valutato Kryeziu.
Le elezioni parlamentari ordinarie si sono tenute il 9 febbraio, mentre la sessione costitutiva dell’Assemblea è iniziata il 15 aprile. Da allora, decine di tentativi di prosecuzione delle sessioni sono falliti, poiché "Vetëvendosje" ha proposto candidati non sostenuti da altri partiti, fino al 26 agosto, quando Dimal Basha è stato eletto Presidente.
Durante questo periodo, diversi casi sono stati presentati alla Corte Costituzionale a causa di incertezze su come proseguire il processo, fino all’otto agosto, quando la Corte ha ordinato all’Assemblea di eleggere entro 30 giorni un nuovo Presidente mediante voto palese, presentando lo stesso candidato non più di tre volte.












