Al bar dei motociclisti di Tbilisi

È una calda notte estiva a Tbilisi e il rombo delle motociclette riempie una strada laterale vicino al Teatro dell’Opera.

Onnik James Krikorian

Tbilisi’s Biker Bar – © Onnik James Krikorian 2015

Dei bambini corrono dentro sacchi di patate e sulle biciclette a fianco di una decina di moto parcheggiate davanti all’ingresso di casa loro. Negli ultimi sei mesi, nel quartiere, la presenza del Cross Riders Motorcycle Club e il loro bar è diventata parte della vita quotidiana.

Grisha Avetisyan – © Onnik James Krikorian 2015

Nonostante i bikers siano spesso oggetto di stereotipi negativi, nessuno qui è preoccupato. Dalla finestra sopra il bar si può intravedere Grisha Avetisyan, 26 anni, tra i fondatori del Cross Riders’, mentre tatua un cliente. Altri sorseggiano i loro drink nella stanza di fianco.

Il nome del Club non ha un significato religioso. Ha più che altro a che fare con le croci della bandiera della Georgia. A volte giriamo con la moto sventolando la bandiera.

Data Makashvili

Gio Chkhartishvili – © Onnik James Krikorian 2015

“Questo è un circolo, un bar e la nostra prima sede” spiega Gio Chkhartishvili, 23 anni, presidente del Club, fondato due anni fa insieme all’amico e vice presidente Beka Nizharadze.

Qui tutti sono benvenuti. Non sosteniamo né siamo coinvolti in nessun movimento politico; l’atteggiamento nei nostri confronti è molto positivo, anche da parte della polizia. Ci sentiamo rispettati da loro. Non ci hanno mai fermati senza una valida ragione e quando ne avevano sono sempre stati gentili.

Gio Chkhartishvili

Dopo l’alluvione che ha colpito Tbilisi la scorsa primavera, il Cross Riders Motorcycle Club ha contribuito portando rifornimenti e medicine alle vittime in maniera rapida, riuscendo a evitare il caotico traffico che ingorga la città.

Abbiamo portato anche cibo al canile che è stato distrutto dall’acqua

Data Makashvili

Spesso i motociclisti sono in maggioranza nel bar, ma la clientela è generalmente mista, ed attira studenti, giovani professionisti e perfino visitatori provenienti da Armenia, Azerbaijan, Russia e Tajikistan. La musica che fa da sottofondo è varia, ma rock e metal sono i generi più comuni. Anche i classici del rock anni ‘50 fanno ballare la clientela. Un’altra attrazione sono le jam session di musicisti locali che improvvisano i loro spettacoli; i guadagni del bar vanno nel bilancio del Cross Riders Motorcycle Club.

Qeti Mindiashvili, 20 anni, è una delle bariste. “Non mi piacciono i Cross Riders”, scherza.

Li adoro. Tutti questi ragazzi sono i miei più cari amici e siamo una grande famiglia. Abbiamo costruito questo bar l’inverno scorso con le nostre mani, anche se faceva molto freddo.

Qeti Mindiashvili

“Stiamo creando una nuova cultura” dice Makashvili. “Siamo locali, genuini e facciamo le cose nel modo in cui le vogliamo fare. Non stiamo imitando nessuno. Abbiamo le nostre regole e i nostri standard. Abbiamo trovato la nostra libertà sulle strade”.

La principale ragione per cui abbiamo fondato i Cross Riders era quella di riunire persone affini, a cui non importa se c’è il sole o la luna, hanno solo voglia di andare in moto. Non è mai successo prima in Georgia, è una ventata di novità per tutti. Abbiamo dei progetti, a partire dai nostri vicini. Non vogliamo solo aprire nuove sedi, ma anche viaggiare in moto in Armenia, Azerbijan e Turchia.

Gio Chkhartishvili
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