Macedonia del nord, comuni al voto
I cittadini della Macedonia del nord sono chiamati, domenica prossima, a rinnovare i consigli comunali e ad eleggere I nuovi sindaci: questa tornata elettorale è segnata dall’alto numero di candidati e da polemiche sull’integrità delle liste

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Il 19 ottobre, i cittadini della Macedonia del Nord si recheranno alle urne per eleggere 80 sindaci e consigli comunali locali. Sono le ottave elezioni locali dall’indipendenza del Paese (le elezioni locali si tengono ogni quattro anni nella seconda metà di ottobre).
Per vincere al primo turno è richiesta un’affluenza alle urne di almeno un terzo degli elettori registrati e oltre il 50% dei voti. In caso contrario, è previsto un secondo turno per i sindaci due settimane dopo, il 2 novembre.
L’elezione dei membri del consiglio si conclude al primo turno e la loro distribuzione viene calcolata secondo la formula di D’Hondt (il numero totale di voti ricevuti da ciascuna lista di partito viene diviso per 1, poi per 2, per 3, per 4 e così via fino al numero finale di candidati da eleggere in una specifica circoscrizione elettorale).
Dal 1965 al 1996, la Macedonia contava 32 comuni, molti dei quali costituivano la città di Skopje come unità amministrativa separata. Nel 1996 è stata adottata una nuova legge sulla ripartizione territoriale, che aveva portato alla creazione di ben 123 comuni, ridotti a 80 nel 2004.
Queste elezioni vedono un gran numero di candidati in corsa: 309, di cui solo 32 donne, per 80 sindaci; 10.490 per 576 consiglieri. Nel 2021 erano state elette solo due donne: Žaklina Jovanovska a Staro Nagoričane e Danela Arsovska a Skopje.
Quest’ultima non è candidata a queste elezioni. Nel 2021 era stata sostenuta come candidata indipendente dall’allora partito al governo VMRO DPMNE, ma durante il suo mandato è emerso un conflitto. Arsovska ha licenziato i funzionari comunali VMRO DPMNE, accusandoli di essere guidati da interessi di partito, mentre il VMRO DPMNE la accusava di tenere la città in ostaggio della sua incompetenza e del suo rancore politico.
I conflitti nel Consiglio comunale di Skopje, dove il VMRO DPMNE aveva la maggioranza, hanno causato numerosi problemi in città, come la mancata raccolta dei rifiuti dai cassonetti e il mancato pagamento degli stipendi agli autisti degli autobus, che sono poi entrati in sciopero.
Skopje è divisa in 10 zone, per lo più a guida VMRO DPMNE, quindi gli scontri politici hanno lasciato alcuni lavori incompiuti. Il VMRO DPMNE ha ora candidato l’attuale sindaco della zona di Kisela Voda, Orce Gjorgjievski. La capitale ospita la battaglia politica più interessante, con 18 candidati a sindaco e 20 liste per il Consiglio comunale.
Nei comizi pre-elettorali, i due maggiori partiti si sono scontrati sul processo di integrazione UE. Il leader dell’opposizione, Venko Filipche dell’SDSM, ha parlato della sua proposta di “Risoluzione con linee rosse” e si aspetta che tutti i partiti la sostengano per risolvere la situazione di stallo nei negoziati.
Hristijan Mickoski, primo ministro e leader del partito di governo VMRO DPMNE, ha annunciato la propria Risoluzione che proporrà dopo le elezioni. Per proseguire i negoziati con l’UE, la Macedonia del Nord dovrebbe attuare emendamenti costituzionali e riconoscere la presenza di una minoranza bulgara nel Paese.
L’idea di Filipche è che lo Stato adempia agli obblighi del quadro negoziale e adotti gli emendamenti costituzionali nel febbraio 2026, ma come ultimo passo. Secondo Mickoski, è solo un nuovo “gioco” dell’opposizione. “Loro avevano dichiarato in Parlamento che non avrebbero accettato ultimatum da Sofia, eppure hanno accettato tutto”, ha dichiarato Mickoski.
Non mancano nemmeno i vecchi problemi. Quest’anno, le liste elettorali presentano di nuovo seggi in cui gli elettori registrati sono più numerosi dei residenti. Ad esempio Debar, secondo l’ultimo censimento, ha 15.412 residenti, ma nelle liste elettorali ci sono 19.763 aventi diritto al voto, ovvero 4.351 persone in più. A Centar Župa, gli elettori sono addirittura il doppio dei residenti: 7.551 contro 3.720.
“La situazione è dovuta ad un problema con l’ultimo censimento della popolazione residente e non residente”, spiega la Commissione elettorale statale.
A differenza di Debar, dove l’affluenza richiesta è stata finora raggiunta, a Centar Župa non è stata raggiunta nelle elezioni di ottobre 2021. Per decisione del governo, il sindaco è stato nominato ad interim fino allo svolgimento delle elezioni straordinarie, in cui si è assicurato il secondo mandato.
Un quadro simile riguarda l’intero Paese. Il numero totale di elettori registrati è 1.832.415, mentre secondo il censimento del 2021, la popolazione totale è di 2.097.319 persone e la popolazione residente di 1.836.713 persone. La diaspora non vota per le elezioni locali, ma chi lavora o vive temporaneamente all’estero può tornare a casa e votare.
Un aggressione a mano armata nella città di Kumanovo è stato inizialmente collegato alle elezioni locali. Il 7 ottobre, sono stati sparati colpi d’arma da fuoco contro un’auto guidata da Zekirija Shaini, 43 anni, del villaggio di Slupčane, leader della lista della coalizione DUI nel comune di Lipkovo.
L’uomo ha riportato solo lievi ferite ed è stato dimesso dall’ospedale dopo un giorno di cure. La Procura ha affermato che le prime indagini non indicano motivazioni politiche dietro l’incidente, poiché sua moglie era tra le sei persone arrestate per un precedente caso di tentato omicidio. L’autore dell’aggressione è un uomo di 36 anni di Gostivar, ora ricercato dalla polizia.
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