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La provincia dell’Hatay

La provincia turca dell’Hatay è una lingua di terra che costeggia verso sud il Mediterraneo incuneandosi nel Medio Oriente arabo; è confinante su due lati con la Siria e non dista più di 150 km. dai confini settentrionali del Libano. La zona è traversata dal fiume Oronte, chiamato dai turchi Asi Çai (Fiume Ribelle). Foto di Fabrizio Polacco

La provincia turca dell’Hatay ha costituito un sangiaccato autonomo nell’ambito del mandato francese sulla Siria fino al 1938 e poi, per pochi mesi, è stata una repubblica indipendente, fino all’incorporazione all’interno della Turchia, avvenuta nel 1939 e mai riconosciuta ufficialmente dal governo siriano.

La chiesa che si vuole fondata da San Pietro nel I secolo d.C si trova ad Antakya. Il trono antico in pietra, dietro un altare che pare di fattura moderna, fu collocato laddove probabilmente anche il primo degli apostoli riunì, in una delle più antiche ‘assemblee’ (ekklesìai) di fedeli della storia, coloro che desideravano ascoltare la sua predicazione. Del resto Antiochia è il luogo in cui, come sostiene un passo degli Atti degli Apostoli, per la prima volta i seguaci di Gesù presero il nome di ‘cristiani’.

Resti del monastero degli Stiliti. Questi asceti della prima età bizantina erano noti per la loro singolare scelta di vita: trascorrere l’esistenza in eremitaggio sulla sommità di una colonna. Sembra incredibile, ma San Simeone il Giovane, seguendo l’esempio di quanto aveva fatto un suo zio omonimo, visse circa quaranta anni senza praticamente mai scendere da una colonna, o meglio dal piatto basamento superiore del suo capitello in pietra. Lassù egli abitava, dormiva, mangiava (pochissimo, poiché costantemente in digiuno) e, ovviamente, pregava. Nell’immagine si vede la base della colonna del Santo. Sullo sfondo, dietro l’impianto eolico, la piana dell’Hatay

Ziyaret, luogo di culto degli aleviti. Un edificio bianco e circolare sovrastato da cupola, qui gli aleviti vengono a pregare e a compiere i tre giri rituali attorno all’edificio: esso contiene una grossa roccia naturale nei cui pressi, secondo la tradizione, si sarebbero incontrati due profeti, Mosè e Hızır.

Il caravanserraglio risalente all’età di Solimano il Magnifico

Il passo che conduce alle Porte di Siria. Il passo era conosciuto con questo nome già dagli antichi greci e romani (le Pylae Syriae). Sullo sfondo il golfo di Alessandretta

Il fiume scorre tra i monti dell’Hatay. L’Oronte nasce in Libano e per alcune centinaia di chilometri si dirige, tortuosamente, sempre in direzione nord, ma giunto oltre l’altezza di Antiochia, dietro i rilievi che chiudono alle spalle la città, compie un’inversione a 180 gradi, attraversa la città puntando a sud e prosegue sulla piana dell’Hatay, che esso stesso ha formato nei millenni coi suoi detriti alluvionali; infine si riversa nel mare lambendo di nuovo i confini della Siria moderna. Con la sua irregolarità e le sue bizzarrie, l’Oronte ha segnato le vicende non solo geologiche, ma anche antropiche della regione. La stessa Antiochia sorse su un’isola formata dal suo corso e che ora non c’è più, e fu poi distrutta nel VI secolo da un terribile terremoto che chiuse per parecchio tempo lo sbocco al mare delle sue acque, determinando nell’Hatay la formazione di laghi oggi prosciugati ma che resero in passato la zona assai malarica. In turco il fiume si chiama Asi Çai (Fiume Ribelle)

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