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I caravanserragli di Istanbul
Scorci insoliti di Istanbul vista dai tetti dei suoi numerosi caravanserragli. Tesori nascosti del Grand Bazaar e dei suoi dintorni. Foto e testi di Fazıla Mat
Le strutture provvisorie che proteggevano inizialmente i vicoli furono sostituite da arcate in pietra che avevano la funzione di sostenere il soffitto voltato e che può essere ammirato anche oggi. Il complesso, esteso in un’area di circa 300mila m², è stato modificato nella sua lunga storia da numerosi terremoti e incendi.
Chi negli han ci lavora, è però molto scettico nei confronti dei “progetti di riqualificazione” che potrebbero interessare queste costruzioni. Si pensa che, fatte le necessarie riparazioni, la zona del Gran Bazaar rimanga com’è.
Tra le strutture più suggestive attorno al Gran Bazaar ci sono gli han. Un tempo ne sorgevano una trentina e servivano come deposito delle mercanzie per commercianti e artigiani. Gli han classici sono caratterizzati da un cortile interno centrale, mentre i lati al pian terreno erano adibiti alle stalle per gli animali e ai depositi merci. Al secondo piano, dove di norma si sale con delle scale particolarmente strette e ripide si trovano le celle, ossia piccole stanze dove i viandanti un tempo potevano alloggiare. Oggi nella zona del Gran Bazaar se ne contano tredici. Nella foto: Kalcılar Han
Il Gran Bazaar (Kapalı Çarşı, mercato coperto in turco) fu costruito sulla seconda collina di Istanbul. Con le sue 65 viuzze e oltre 4mila negozi è uno dei luoghi commerciali con la più alta concentrazione di botteghe al mondo, nonché tra i più antichi. Al nucleo originale, il Bedesten vecchio, furono aggiunti e collegati le vie, i negozi, le fontane, le locande e gli han per poi essere coperti.
Ingresso del Valide Han, fatto costruire dalla celebre sultana madre Kösem. Si tratta dell’han più grande di Istanbul. Costruito nel 1650, dispone di 3 cortili e 300 stanze. Fino a poco tempo fa, la piccola moschea situata nel cortile centrale veniva utilizzata dagli iraniani residenti a Istanbul per le ricorrenze religiose. Per questo è noto anche come han iraniano.
Utilizzato come magazzino commerciale, il Valide Han è un’altra opera storica in decadenza. I cortili – laddove un tempo venivano tenuti i cavalli e i cammelli – ora sono trasformati in parcheggi, le mura dell’edificio si stanno frantumando e in diverse sezioni le pietre della costruzione originale sono coperte di calcestruzzo. Questo non ha impedito che la struttura diventasse di recente improvvisamente famosa, per via di una scena del film di James Bond Skyfall girato sui tetti dell’han.
Un’immagine dall’alto del Kalcılar Han. Il complesso che conta 70 celle è noto per la concentrazione degli artigiani che lavorano l’argento, tra cui spiccano anche numerosi maestri armeni.
Tetti su cui si sale arrampicandosi per scale strette e ripide e dai quali si notano anche costruzioni postume, erette in anni recenti e in estremo contrasto con la struttura. La difficoltà più grande nella ristrutturazione di questi antichi edifici riguarda – dicono gli esperti – gli atti di proprietà dove risultano esserci più intestatari.
Panoramica dal tetto del Kalcılar Han.
Panoramica sui tetti del Gran Bazaar di Istanbul