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Il respiro del Danubio

Nel bacino del Danubio si prevede che i cambiamenti climatici aumenteranno ulteriormente il rischio di alluvioni, specialmente nelle ex pianure alluvionali, drenate e tagliate fuori dal fiume per consentire l’insediamento umano e l’agricoltura. Un progetto Interreg ne propone il recupero di una parte

Per saperne di più:

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Vai alla mappa interattiva sulle pianure alluvionali

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Le pianure alluvionali del Danubio non sono state preservate e, in caso di forti precipitazioni, l’acqua tende a recuperare lo spazio perso negli anni precedenti. In questa fotografia di Goran Safarek il corso del Danubio ed un tratto di pianura alluvionale ancora conservato.

A livello UE la gestione delle alluvioni viene effettuata sia su scala regionale che, secondo la Direttiva Europea 2007/60/CE, a scala di bacino idrografico. La sfida è l’applicazione di strumenti e capacità alla scala locale. In questa foto di Peter Gudella una via inondata dal Danubio a Budapest.

Il progetto Interreg DANUBE FLOODPLAIN, avviato nel 2018 e terminato lo scorso novembre, si è proposto di ridurre il rischio di inondazioni nelle aree urbane ricollegando il fiume alle sue pianure alluvionali. Ha sviluppato strumenti per i ministeri, le autorità del bacino idrografico e altre parti interessate nel bacino del Danubio per il ripristino delle pianure alluvionali. In questa foto del 20 giugno 2013 scattata da Gelefin i cittadini di Szentendre, in Ungheria, collaborano per proteggere la città da un’alluvione.

Grazie allo strumento "Danube Floodplain GIS", il progetto ha identificato le aree più adatte a questo scopo. Si tratta di aree con una capacità naturale di trattenere l’acqua delle inondazioni e, allo stesso tempo, un potenziale per migliorare la biodiversità e fornire benefici alle economie locali, per esempio attraverso la pesca e le attività ricreative. In questa foto di dpVUE pastore a Tulcesa, Romania.

Una delle cinque località pilota in cui sono state studiate le misure di ripristino della pianura alluvionale è ad esempio l’area di Bistret-Nedeia-Jiu nella contea di Dolj. “L’area Bistret è stata scelta proprio alla luce degli eventi alluvionali avvenuti nel 2006 e cerchiamo di trovare le migliori soluzioni per consolidare le opere esistenti”, racconta Sorin Rindasu, direttore del Dipartimento per le situazioni di emergenza dell’Amministrazione nazionale delle acque rumene. In questa foto di Buciuman Marius un tratto di Danubio su territorio rumeno.

Altra potenziale area di ripristino delle pianure alluvionali analizzata nell’ambito del progetto Danubio Floodplain è quella del Basso Danubio intorno a Belene, vicino al confine bulgaro-rumeno. In questa foto di Marius Godoi un tratto del grande fiume al confine tra i due paesi.

Secondo Rinasu i risultati degli studi condotti sui siti pilota, da un lato, aiuteranno il processo di realizzazione nelle aree pilota, dall’altro forniranno esperienza e raccomandazioni per progetti di ripristino simili in altre pianure alluvionali lungo il Danubio e suoi affluenti. Un tratto di fiume fotografato da Aaltair nella Dobrugia rumena.

In quest’immagine in azzurro le ex aree alluvionali del Danubio, in azzurro più scuro le potenziali aree alluvionali e infine in verde le pianure alluvonali ancora in essere. La mappa interattiva può essere navigata on-line.

Questo materiale è pubblicato nel contesto del progetto "Work4Future" cofinanziato dall’Unione europea (UE). L’Ue non è in alcun modo responsabile delle informazioni o dei punti di vista espressi nel quadro del progetto. La responsabilità sui contenuti è unicamente di OBC Transeuropa. In questa fotografia di Meskolors tramonto nel delta del Danubio

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