“Aumentiamo il finanziamento pubblico ai partiti”

Un articolo a firma Cristian Ghinea su Dilema Veche , un giornale romeno, propone di aumentare il finanziamento pubblico ai partiti. A tre condizioni.

I finanziamenti dovrebbero essere distribuiti non per numero di parlamentari, ma per numero di iscritti. L’iscrizione ai partiti non sarebbe gestita dai partiti stessi, ma attraverso un apposito registro pubblico presso il quale l’elettore si iscriverebbe come membro di un partito. Sulla base dei dati così raccolti, verrebbero distribuiti i fondi.

I membri certificati di un partito, ovvero quelli iscritti al registro, avrebbero automaticamente diritto a votare regolarmente per eleggere la leadership del partito. Ottenendo denaro pubblico, i partiti sono di fatto organi di interesse pubblico e devono avere democrazia interna.

Dovrebbero essere introdotte regole chiare che definiscano chi si occupa del controllo sulle spese dei partiti. Secondo l’autore, in Romania ora ci sono vari enti che hanno il compito di controllare le finanze dei partiti ma anche per questo non se ne occupa davvero nessuno.

Cristian Ghinea è conscio di quanto la sua proposta sia, quantomeno di primo acchito, impopolare. Ma coglie l’occasione per dire la sua su un dibattito importante per la democrazia contemporanea. Un dibattito che certo non è rilevante solo per la Romania.

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