Macedonia: antipasto presidenziale
Il quinto appuntamento con le elezioni presidenziali, dall’indipendenza del paese, arriverà solo a marzo ma in Macedonia la campagna elettorale è già iniziata.
Nei giorni scorsi a Skopje sono fioriti cartelloni pubblicitari realizzati dal partito VMRO-DPMNE, del primo ministro Nikola Gruevski, volti a screditare il nuovo leader del partito Socialdemocrativo (SDSM), Zoran Zaev. Lo slogan: “Non possiamo avere fiducia di quella gente là”, si riferisce a recenti dichiarazioni di Zaev sull’annosa questione del nome ufficiale del paese.
La campagna mediatica è stata portata avanti anche sulle principali reti televisive pro-governative dove sono andati in onda spot televisivi molto aggressivi anti-SDSM.
Il paradosso è che nessun partito ha per ora presentato il proprio candidato o un qualsivoglia programma. Non lo ha fatto l’SDSM, ma nemmeno il VMRO-DPMNE.
Per Petar Arsovski, esperto di comunicazione, non vi sarebbe nulla di cui stupirsi dato che il VMRO-DPMNE ha fatto della “campagna elettorale permanente” il proprio marchio di fabbrica.
Ma quali sono i possibili nomi per le candidature? Il partito pro-albanese DUI, in coalizione di governo con il VMRO-DPMNE, ha fatto sapere che sosterrà un candidato unico assieme agli alleati di governo mentre uno dei dirigenti del Pdsh, altro partito che rappresenta la comunità albanese, ha reso noto che le elezioni presidenziali non sarebbero “un elemento rilevante” per la propria compagine.
Da parte sua il VMRO-DPMNE deve ancora decidere se ripresenterà o meno il presidente uscente, Gjorgji Ivanov. Nel caso quest’ultimo si tirasse indietro si fanno i nomi dell’ex presidente dell’Assemblea generale dell’Onu Srdjan Kerim o dell’universitario Vlado Popovski. Per l’SDSM circolano vari nomi, tra i quali però il favorito sembra essere il professore universitario Stevo Pendarovski, ma non è scontato che quest’ultimo accetti di lanciarsi nella bagarre elettorale.
LINK: Le Courrier des Balkans
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