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Esiste davvero una sfera pubblica digitale europea?

Durante la campagna elettorale europea, i social media, e Twitter in particolare, sono stati strumenti imprescindibili di comunicazione politica e mobilitazione elettorale. Un recente studio dell’Università di Vienna ha raccolto dati sull’uso di Twitter e la sfera pubblica digitale europea

Candidati al Parlamento europeo, istituzioni, media, attivisti e cittadini si sono scambiati informazioni, opinioni e notizie all’interno di un flusso dalle dimensioni impressionanti. Circa 450mila persone in Europa hanno twittato qualcosa sulle elezioni europee, mentre l’Hashtag #EP2014 è stato utilizzato 583.000 volte in soli cinque giorni, tra il 22 e il 26 maggio.

Tuttavia, se è vero che la sfera pubblica digitale si allarga, si diversifica e si complica, capire le implicazioni di reti, flussi e interazioni è tutt’altro che immediato. Da una ricerca condotta dall’Università di Vienna e dalla società di consulenza Gfk, intitolata "The European Political Twittersphere ", emergono alcuni interessanti dati empirici sulla relazione tra la comunicazione via Twitter e la definizione di una sfera pubblica autenticamente pan-europea.

Secondo lo studio, gli account di Twitter si strutturano in primo luogo sulla base dell’appartenenza politica e nazionale: risultano molto stretti i collegamenti all’interno dei contesti linguistici e nazionali, mentre solo le istituzioni comunitarie e grandi media (soprattutto inglesi, come il Guardian e l’Economist) sono riusciti a creare uno spazio di discussione realmente transnazionale, collocandosi al centro di interazioni con utenti di molti paesi diversi.

Inoltre, in uno scenario in cui gli schieramenti politici classici appaiono piuttosto isolati gli uni dagli altri sia a livello politico che nazionale, lo studio ha segnalato la partecipazione di nuovi attori alla campagna elettorale europea: cittadini, blogger e attivisti. Questi interlocutori, diversamente dai blocchi politici tradizionali, sono risultati essere i più attivi nella comunicazione pan-europea, frequentemente impegnati a relazionarsi tra loro a livello transnazionale.

Un’ultima notazione riguarda la dimensione geografica: la "twittersfera" digitale europea appare essere dominata dall’Europa Occidentale, con le voci della "nuova Europa" quasi totalmente assenti.

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