La Turchia contro lo Stato islamico

Oggi al parlamento di Ankara è previsto un voto cruciale per l’intervento della Turchia nel conflitto in corso contro lo Stato Islamico.

Fonte: Today’s Zaman

In seguito a una mozione presentata dal primo ministro Ahmet Davutoglu si richiede al parlamento il permesso di inviare truppe turche in Siria e in Iraq e aprire il territorio nazionale a manovre militari di eserciti di altri paesi.

I sindacati e l’opposizione hanno indetto ieri sera una manifestazione di protesta ad Istanbul e in altre città turche. Si prevede che l’approvazione della mozione passerà senza intoppi per la forte maggioranza di cui gode il partito di governo Giustizia e Sviluppo (AKP).

La Turchia intende affrettare un’azione militare contro lo Stato islamico per arginare le minacce dei miliziani che ora sono a pochi chilometri dal confine turco e nei pressi del mausoleo di Suleyman Shah, enclave turca posta 30 chilometri all’interno del territorio siriano. Il mausoleo che ospita i resti del nonno di Osman I, fondatore dell’Impero ottomano, è territorio turco dal 1921 in base a un accordo tra la Turchia e la Francia. Da allora la Turchia presidia il luogo con i propri soldati. Già negli ultimi mesi Erdoğan aveva minacciato di ritorsioni lo Stato islamico se avesse attaccato i soldati turchi che custodiscono il luogo.

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