Rotta balcanica, anche la Macedonia alza un muro
La Macedonia ha iniziato a costruire una barriera metallica con filo spinato su un tratto del suo confine con la Grecia, quello ad oggi maggiormente utilizzato dai profughi che stanno percorrendo la rotta balcanica.
L’esercito macedone è entrato in azione sabato: non si tratta di “semplici” rotoli di filo spinato ma di una barriera come quella innalzata dall’Ungheria lungo 100 km di confine che la separano dalla Serbia.
Da alcune settimane la Macedonia, come del resto gli altri paesi lungo la rotta balcanica – Slovenia, Croazia e Serbia – consente l’ingresso solo a profughi provenienti da Siria, Iraq e Afghanistan, chiudendo le porte invece a quelli che vengono definiti migranti economici, che a centinaia affollano la “terra di nessuno” al confine greco-macedone, dove è alta la tensione e frequenti sono gli scontri con la polizia macedone.
Giovedì scorso il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon aveva denunciato: “Suddividere i richiedenti asilo in base alla loro supposta nazionalità viola il diritto umano di richiesta di asilo. A prescindere dalla nazionalità ciascuno ha diritto di far ascoltare il suo caso specifico”.
Nel frattempo l’Alto commissariato per i rifugiati ha lanciato l’allarme sostenendo che le nuove barriere non fanno che mettere profughi e migranti nelle mani dei trafficanti di esseri umani.
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