Romania-Bulgaria, si pensa a nuovo ponte sul Danubio

Spinto soprattutto dal forte sviluppo dei flussi turistici, il traffico sul "Ponte del Danubio", che supera il grande fiume tra le città di Ruse e Giurgiu, rispettivamente in Bulgaria e Romania, ha conosciuto negli ultimi anni un vero boom. 

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L’aumento dei veicoli transitati è stato particolarmente forte a partire da quest’anno: se in tutto il 2016 sul ponte sono passate circa 700mila automobili, da inizio 2017 quelle che hanno già attraversato il Danubio sono quasi un milione e 400mila, secondo le cifre fornite dalla dogana bulgara.

Significativo anche il potenziamento del traffico commerciale: "Prima di entrare nell’Unione europea, sul ponte transitavano circa 500 camion al giorno, negli ultimi anni la cifra è invece di 2000", sottolinea il direttore della dogana di Ruse Ventsislav Haladhzov.

Un incremento che ha messo in crisi la struttura, nata come "Ponte dell’Amicizia" e inaugurata nel lontano 1954, quando rappresentava il più lungo ponte complesso (sede stradale più ferrovia) di tutta Europa. 

Per risolvere il congestionamento sulle due corsie del ponte, ormai chiaramente insufficienti, autorità locali e nazionali di entrambi i paesi sembrano convergere verso l’idea di costruire un nuovo collegamento sul fiume, non lontano da quello già esistente. Se realizzato, il nuovo ponte sarebbe il terzo tra le due rive del Danubio tra Romania e Bulgaria: a quello tra Ruse e Giurgiu, infatti, nel 2013 si è aggiunto quello tra Vidin e Calafat, ribattezzato "Nuova Europa".

 

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