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Romania: in marcia contro il disboscamento illegale

Migliaia di romeni sono scesi in strada domenica scorsa a Bucarest e altre città romene per protestare contro il disboscamento illegale in Romania e la mancanza di una reazione governativa.

A scatenarle l’uccisione nell’ultimo mese di due guardie forestali. I manifestanti chiedono un’ indagine indipendente sui due omicidi così come lo sviluppo di nuove misure per contrastare la deforestazione senza controllo nel paese.

Si sottolinea inoltre la necessità di aggiornare le leggi esistenti sulla silvicoltura, e in particolare di prevedere monitoraggi satellitari delle foreste, un registro elettronico nei depositi di legname e videocamere di sorveglianza in luoghi strategici.

Negli ultimi anni sono state uccise sei guardie forestali e sono stati registrati più di 650 incidenti, che includono minacce di morte, aggressioni e danneggiamenti a proprietà privata.

Il mese scorso, Karmenu Vella, commissario Ue per l’ambiente, ha affermato che la Commissione è preoccupata per il numero di continue denunce per disboscamento illegale in Romania, e ha assicurato che si sta verificando la corretta applicazione del diritto Ue nel paese. Secondo il Commissario nel processo di verifica vengono utilizzate anche le immagini del satellite Copernicus e “se i dati confermeranno il disboscamento illegale, la Commissione prenderà misure per assicurare il rispetto della normativa ambientale europea”.

Nel mentre, una settimana fa, 42 associazioni della società civile hanno inviato una lettera al Presidente della Romania, chiedendo che il governo smantelli la rete mafiosa romena “del legname”, e promuova una legge efficiente per la protezione delle foreste.

Su OBCT la scorsa settimana abbiamo pubblicato un’inchiesta dedicata proprio alla mafia del legname in Romania.

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Brevi

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