Kosovo: la macchina di un giornalista crivellata di pallottole

È accaduto nella notte tra sabato e domenica scorsa, a Mitrovica sud. Contro la macchina di un giornalista investigativo kosovaro, Shkumbin Kajtazi, posteggiata davanti alla sua casa, sono stati esposi più colpi di arma da fuoco.

Il giornalista lavora per il portale di informazione Reporteri e non è la prima volta che subisce attacchi del genere. È stato lui stesso, su Facebook, a dare notizia dell’accaduto.

"Ieri sera ho subito un attacco molto pericoloso: sono stati esplosi contro la mia macchina cinque colpi di arma da fuoco”, ha scritto. “È accaduto verso mezzanotte, la mia vettura era parcheggiata in centro a Mitrovica”.

Secondo Shkumbin Kajtazi l’aggressione è legata al suo lavoro di giornalista investigativo. Ha aggiunto che non è intimidito né spaventato, solo “disperato per il mio paese e per chi vi abita”.

Non è la prima volta che Shkumbin Kajtazi è vittima di un tentativo di intimidazione. A giugno, un individuo ha tentato di dare fuoco al suo veicolo cospargendolo di benzina. Alcuni vicini di casa sono però intervenuti in tempo. L’Associazione dei giornalisti del Kosovo intervenne per denunciare l’aggressione.

Questa volta la vicenda ha suscitato più scalpore: società civile e rappresentanti della classe politica hanno condannato all’unanimità l’attacco. Domenica il primo ministro Avdullah Hoti su Facebook ha esortato "le forze dell’ordine a trattare il caso di Shkumbin con alta priorità e chiarire le circostanze dell’attacco", aggiungendo che gli attacchi ai giornalisti e ai media sono "attacchi alla democrazia”.

Anche il suo partner di coalizione, Ramush Haradinaj, ha reagito, definendo l’atto "una pessima notizia per il paese". Anche il sindaco di Mitrovica-Sud, Agim Bahtiri, così come il Partito Democratico del Kosovo (PDK) e Vetëvendosje, hanno condannato l’accaduto.

Link: Reporteri , Le Courrier des Balkans

Questa pubblicazione è stata prodotta nell’ambito del Media Freedom Rapid Response (MFRR), cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa e non riflette in alcun modo l’opinione dell’Unione Europea.
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