Il Pride a Skopje
Giugno è stato il mese dell’orgoglio LGBTQ+ in tutto il mondo, un mese importante per tutti gli attivisti che partecipano alle manifestazioni e si battono per i diritti umani, ma mentre in città come Zagabria il gay pride si svolge da molti anni, con una tradizione che viene via via rinnovata, a Skopje è arrivato quest’anno, alla seconda edizione.
In Macedonia del Nord, il primo gay pride si era svolto nel 2019, salvo poi essere rimandato nel 2020, a causa del Covid-19. Una tappa storica, quella di due anni fa, che si era tenuta in un clima molto teso. La marcia del 2019, pur essendo appoggiata dal governo e da numerose forze politiche, aveva scatenato la rabbia dei gruppi più conservatori, legati anche alla Chiesa ortodossa, che avevano organizzato una contromarcia a protezione dei veri valori cristiani e della famiglia.
Il gay pride di quest’anno, invece, si è tenuto il 26 giugno nella capitale macedone in modo pacifico e ha visto il rinnovarsi del supporto da parte delle autorità del paese, attraverso la partecipazione di numerosi ministri e del Presidente Pendarovski insieme alla moglie. Anche il Primo ministro Zaev ha fatto sentire la sua voce attraverso alcune parole scritte su Facebook a sostegno della manifestazione.
Eventi importanti, che segnano ulteriori passi avanti nella regione dopo che, nel mese di aprile, in Macedonia del nord è stata presentata in parlamento una proposta di legge che se approvata permetterebbe alle persone transgender di ottenere maggiori diritti, permettendo loro di cambiare il loro genere nel registro nascite e nei documenti, anche senza dover presentare prove di aver eseguito terapie ormonali, un’operazione di chirurgia di riassegnazione del sesso e trattamenti psicologici.
Nella regione intanto a maggio è arrivato un cruciale passo avanti dal punto di vista giuridico: una corte amministrativa di Zagabria ha emesso un verdetto favorevole all’adozione da parte di coppie omosessuali.
Per la redazione, Angela Perissinotto
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