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Draghi, i Balcani occidentali e l’integrazione europea

Ieri 5 luglio si è tenuto l’ottavo vertice del cosiddetto “processo di Berlino”, volto ad avvicinare i Balcani all’ingresso nell’Unione europea. Vi hanno preso parte la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il Commissario per il vicinato e l’allargamento, Olivér Várhelyi oltre ai capi di stato o di governo dei Balcani occidentali e le loro controparti di nove stati membri dell’UE, rappresentanti di alto livello dell’UE e del Regno Unito.

Mario Draghi, presidente del consiglio italiano - © Antonello Marangi/Shutterstock

Mario Draghi, presidente del consiglio italiano – © Antonello Marangi/Shutterstock

L’incontro, volto a promuovere l’agenda di cooperazione regionale e integrazione europea è stato ospitato dalla cancelliera tedesca Angela Merkel.

Al vertice era presente anche il presidente del consiglio del governo italiano Mario Draghi che ha ribadito la posizione tradizionale del nostro paese, convintamente a favore dell’allargamento ai paesi oltre Adriatico.

Draghi, nello specifico ha sottolineato che i Balcani occidentali sono una regione con un grande potenziale ma che vanno raddoppiati gli sforzi europei per la riconciliazione nella regione. A suo avviso infatti non c’è alternativa alla riconciliazione se la regione vuole andare avanti sulla strada di una maggiore integrazione con l’UE. In questo contesto è però anche essenziale che l’UE confermi il suo impegno nella regione, deve infatti a suo avviso essere molto chiara sul fatto che il suo obiettivo finale è la piena adesione all’UE per tutti i paesi in quest’area. Infine per Draghi l’Unione europea deve dimostrare saggezza politica e visione strategica, l’integrazione nell’UE è infatti l’unico modo per stabilizzare la regione e consolidare la sua transizione democratica.

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