Elezioni in Serbia, ancora Vučić

Secondo gli ultimi risultati, ancora parziali (7842 sezioni su 8273) il presidente serbo Aleksandar Vučić e il suo Partito progressista serbo (SNS) sono ancora una volta i trionfatori della tornata elettorale di ieri in Serbia.

Lo SNS ha ottenuto il 46,86% delle preferenze e la maggioranza assoluta nel prossimo parlamento di Belgrado. Secondo partito è invece il movimento di opposizione “Srbija protiv nasilja” (La Serbia contro la violenza), nato dopo le stragi di massa dello scorso maggio, attestatasi al 23,36% dei voti.

Seguono il Partito socialista serbo (SPS) tradizionale junior partner dello SNS al 6,59% e la i nazional-monarchici di “Nada za Srbiju” (Speranza per la Serbia) al 5,02%. Ultimo partito ad aver superato la barriera del 4% è il movimento populista di destra “Mi” (Noi), col 4,68% dei voti.

L’affluenza complessiva registrata alla fine della giornata elettorale è stata del 59,1%.

Molti movimenti di opposizione e osservatori indipendenti hanno denunciato brogli e irregolarità durante il processo elettorale, preoccupazioni però sminuite dalla premier Ana Brnabić come “voci volte a creare un’atmosfera di caos, panico e sfiducia”.

Anche se la futura coalizione di governo resta al momento un’incognita, Vučić e lo SNS si preparano quindi a mantenere saldamente nelle proprie mani il potere, conquistato per la prima volta nel 2012 e mai ceduto da allora.

Più complessa la situazione rispetto ai risultati delle elezioni amministrative, tenute in contemporanea alle politiche, soprattutto per il destino della capitale Belgrado.

Qui lo SNS ha conquistato il 39% dei voti contro il 34% di “La Serbia contro la violenza”, dati che non offrono ancora un quadro preciso sulla prossima maggioranza in consiglio comunale, dove sarà decisivo il gioco di alleanze degli altri partiti che hanno conquistato seggi.

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