Presidenziali in Macedonia, si va al ballottaggio

I risultati preliminari delle elezioni presidenziali macedoni. In testa il candidato del socialdemocratici e attuale premier, Branko Crvenkovski, il quale dovrà confrontarsi col candidato della VMRO, Sasko Kedev, al ballottaggio del 28 aprile

15/04/2004, Stojanka Mitreska - Skopje

Il candidato della coalizione "Insieme per la Macedonia" Branko Crvenkovski ha ottenuto circa 60.000 voti in più del candidato della VMRO-DPMNE Sasko Kedev. Così mostrano i risultati preliminari resi noti dai comitati elettorali dei partiti dopo il primo turno delle elezioni presidenziali tenutesi ieri, alle quali ha votato circa il 54% del totale degli elettori.

Si tratta dei risultati relativi a 2.225 seggi elettorali sui totali 2.973. Secondo il comitato elettorale dell’SDSM (Partito socialdemocratico), Crvenkovski, l’attuale premier e leader dell’SDSM, ha ottenuto 329.472 voti pari al 47.39%, mentre per il rivale Kedev avrebbero votato 264.768 elettori ossia il 38.9%. Gzim Ostreni, candidato della DUI (Unione per l’integrazione democratica) ha ottenuto 63.242 voti, mentre Zidi Xelili, candidato per il Partito democratico degli Albanesi (DPA) 37.724 voti.

Ciò che ha destato sorpresa in questa tornata elettorale è il fatto che in alcuni villaggi macedoni si sono boicottate in massa le elezioni, perché ai cittadini di quei villaggi, durante la campagna elettorale delle precedenti elezioni parlamentari e amministrative, era stata promessa la soluzione dei problemi dei loro comuni, ma le promesse non sono mai state mantenute. É interessante rilevare che nel villaggio di Ognjanci nei pressi di Skopje i cittadini non hanno votato a causa di cinque chilometri di strada ancora non asfaltata e a causa delle promesse ricevute, durante le precedenti elezioni parlamentari, circa la costruzione di un acquedotto nel loro villaggio. Questa volta gli abitanti del villaggio hanno deciso di penalizzare i politici senza curarsi di sapere quali sono le competenze del presidente dello stato.

I primi risultati ufficiali saranno resi noti 24 ore dopo la chiusura dei seggi elettorali, mentre i risultati definitivi saranno resi noti dalle Commissione elettorale sabato 17 aprile, ha dichiarato Stevo Pendarovski, presidente della Commissione elettorale statale. Al primo turno il candidato deve ottenere non meno di 847.553 voti per poter diventare capo dello stato. Se al primo turno nessuno dei candidati ottiene il numero necessario di voti al secondo turno si voterà per i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti.

Il ballottaggio si terrà fra 14 giorni. Il vincitore del secondo turno sarà il candidato che sarà votato dalla maggioranza dei cittadini, ma solo se avranno votato più del 50% degli aventi diritto. Ciò significa che al secondo turno dovranno andare alle urne non meno di 847.553 elettori, e il vincitore sarà quel candidato che otterrà non meno di 423.770 voti.

Nel comitato elettorale della coalizione "Insieme" stanotte c’era un’atmosfera festosa. Verso la mezzanotte è apparso Crvenkovski il quale è stato rumorosamente accolto con applausi e ovazioni da parte dei suoi simpatizzanti.
"C’è gente che desidera festeggiare le vittorie altrui. Noi festeggiamo la nostra. Mi rivolgerò da questo stesso luogo il 28 aprile, ma come nuovo presidente della Macedonia. Sono convinto che fra due settimane i cittadini andranno in massa a votare" – ha detto Crvenkovski.

Festeggiamenti ci sono stati anche nel comitato elettorale della VMRO per il candidato Sasko Kedev. Il portavoce Vlatko Gorcev con molto ottimismo ha dichiarato che Crvenkovski distanzia Kedev per "soli" 60.000 voti e che al secondo turno vincerà il loro candidato.
"Solo un anno e mezzo fa abbiamo perso con 200.000 voti. Ma da queste elezioni si vede che sta scomparendo la fiducia in Crvenkovski e nel suo governo. Egli in un solo anno è sceso da 500.000 voti a 350.000, e questo è meno di quanto ha ottenuto Tito Petkovski, il candidato dell’SDMS nel 1999", ha dichiarato Gorcev. Il candidato della VMRO, Sasko Kedev, ha detto che i suoi rivali al primo turno hanno ottenuto il massimo possibile e che la vittoria al secondo turno sarà sua.

Soddisfazione c’è stata anche nel comitato dell’Unione per l’integrazione democratica. Secondo i risultati interni della DUI, il candidato Ostreni ha ottenuto 105.000 voti, mentre Xelili del DPA 49.000.
"Siamo soddisfatti per come sono andate le elezioni. C’è stata un’atmosfera democratica e corretta, eccetto piccole irregolarità. La DUI è davanti al DPA in tutti i seggi elettorali, tranne dove non è stata rispettata la procedura elettorale" ha detto Ermira Mehmeti, portavoce della Unione democratica per l’integrazione. Nel comitato del DPA affermano invece che il loro candidato Zidi Xelili ha battuto Gzim Ostreni.

"Là dove si è votato ha vinto il nostro candidato. Noi siamo i vincitori e dopo che in molti seggi la Unione democratica per l’integrazione ha rubato parecchi voti degli Albanesi. Non posso dire in numeri qual è la nostra vittoria perché i risultati non sono definitivi" ha riferito Sulejman Rusiti, portavoce del comitato elettorale del candidato del Partito democratico degli Albanesi (DPA).
I militari, i carcerati, i profughi e i ricoverati negli ospedali hanno votato l’altro ieri. La votazione è trascorsa in un’atmosfera tranquilla. Diritto di voto lo avevano 1.326 persone presenti nelle carceri o agli arresti. Nell’Hotel "Kristal" di Kumanovo, dove alloggiano i rifugiati delle regioni di crisi, ufficialmente registrati alle elezioni ce ne erano 289 su un totale di 470. Zarko Atanasov, presidente della commissione del centro di detenzione "Zdravko Crvetovski" di Skopje ha detto che del totale di 572 cittadini aventi diritto di voto fino al pomeriggio hanno votato solo in 85. Secondo Atanasov si tratta solo del 13% degli iscritti alle liste elettorali. Negli ospedali e nei centri per gli anziani hanno votato 1.240 cittadini.

Le elezioni presidenziali regolari si sarebbero dovute tenere alla fine di quest’anno quando doveva scadere il mandato quinquennale del presidente Boris Trajkovski, eletto a capo dello stato nel 1999. Prima di Trajkovski la carica fu ricoperta da Kiro Gligorov, il quale fu eletto dal parlamento nel 1991. Dopo di che, Gligorov ricevette un altro mandato nel 1994 come candidato dell’Alleanza socialdemocratica (SDMS). Gligorov dopo le gravi ferite riportate nell’attentato nel 1995, rimase a capo dello stato fino al 1999 quando decise di non candidarsi più.

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