Dopo Pasqua la Macedonia eleggerà il presidente
C’è chi non sa per chi votare, non perché non conosce i candidati, ma perché ha ormai perso la fiducia nei politici che si ricordano degli elettori solo quando si arriva al momento delle votazioni
I cittadini macedoni, tre giorni dopo la grande festa cristiana della Pasqua, andranno alle elezioni presidenziali anticipate, indette dopo la tragica morte di Boris Trajkovski. Per la prima volta, da quando in Macedonia si tengono le elezioni, si voterà in un giorno feriale, mercoledì 14 aprile proclamato giorno di astensione dal lavoro, per via del rischio di astinenza del corpo elettorale se le elezioni si fossero tenute di domenica quando ci sarà la festa pasquale. Per la prima volta nei13 anni di indipendenza della Macedonia le elezioni non sono viste come la principale questione del paese: i cittadini con più cautela, per non dire indifferenza, e forse anche con maturità guardano la campagna iniziata una decina di giorni fa. E mentre passano i giorni invece di un’atmosfera di sostenitori si sentono in giro commenti come questo: "Questa volta voto per me e per la mia famiglia la quale non so proprio come farà a sopravvivere, se non riceverò almeno 2 delle otto paghe in arretrato", ci ha detto un lavoratore della fabbrica di munizioni "Suvenir" i cui lavoratori hanno protestato fino all’altro giorno a Skopje.
Si sono stancati i cittadini della campagna, delle diverse promesse, o forse sono diventati più coscienti del valore del proprio voto, il quale ora, dopo tutte le promesse non mantenute, non sarà regalato a chiunque? C’è chi non sa ancora per chi votare, ma non perché non conosce i candidati, piuttosto perché ormai ha perso la fiducia nei politici che si ricordano degli elettori sono quando si avvicina il momento delle votazioni.
Però le statistiche parlano complessivamente di 1.695.103 cittadini aventi il diritto di voto nei 2.973 seggi elettorali. Godono del diritto di voto tutti quei cittadini che nel giorno delle elezioni avranno raggiunto il 18simo anno di età. In queste elezioni non ci sarà la possibilità di votare nei consolati macedoni all’estro. Alla domanda se i Macedoni che vivono all’estero possono votare, il ministro della giustizia Ixet Memeti ha risposto:
"Il diritto di voto è personale, possono votare nell’ultimo luogo in cui hanno vissuto. Gli elettori che sono uniti nelle liste elettorali secondo il luogo di residenza possono anche là esercitare il proprio diritto".
Nella gara elettorale per il presidente dello stato concorrono: l’attuale premier Branko Crvenkovski, candidato per i Socialdemocratici della Macedonia (SDSM), Zidi Xelili del Partito democratico degli Albanesi (DPA), Gzim Ostreni dell’Unione democratica per l’integrazione (DUI) e Sasko Kedev, candidato per il maggior partito di opposizione la VMRO-DPMNE. Durante i suoi incontri pre elettorali Crvenkosvki il cui motto suona "Branko – presidente – deve sapere, deve essere capace" ha promesso una Macedonia europea, sicura e rispettabile.
"La Macedonia oggi ha una possibilità storica, decidere affinché i principi europei siano più forti dei pregiudizi balcanici. È tempo di lasciare la sfiducia e la paura dietro di noi perché né gli Albanesi desiderano dividere la Macedonia né i Macedoni desiderano privare gli Albanesi dei loro diritti" ha detto Crvenkovski durante la conferenza informativa a Skopje.
Il principale candidato rivale dell’esperto Crvenkovki, il quale già da 13 anni è alla guida del SDSM, è il cardiologo Sasko Kedev, candidato per la VMRO-DPMNE. Il motivo per cui l’opposizione ha deciso per un giovane e inesperto politico si trova nelle frasi pronunciate nella sua campagna elettorale: "Kedev presidente, il nuovo volto della Macedonia". Kedev in qualsiasi meeting attacca duramente ogni candidato rivale.
"Il nostro concorrente politico è il pubblico, il quale ascolta solo le raccomandazioni i suggerimenti. Dobbiamo essere attivamente inseriti nei processi internazionali. Non c’è posto per la demagogia e per la manipolazione dell’opinione pubblica. Chi ha paralizzato il paese non può pretendere di esserne il leader, e poi voler scappare in un’altra posizione", ha detto Kadev.
Il rispetto dell’Accordo di Ohrid e una vita migliore per gli Albanesi è il leit motiv della campagna dei partiti albanesi.
Gzim Ostreni, candidato alla presidenza dell’Unione democratica per l’integrazione (DUI) e del Partito per la prosperità democratica (PDP), già capo di stato maggiore dell’ex esercito dell’UCK macedone, ha promesso che si impegnerà per la decentralizzazione, per lo sviluppo dell’educazione, e per il funzionamento di uno stato multietnico.
"Faremo di tutto per rimediare agli []i del PDP e l’ingenuità della DUI. Hanno promesso molto agli Albanesi, ma non hanno fatto niente. Quando lo hanno capito si sono messi d’accordo per fare in modo che il premier diventi presidente, e che gli altri nascondano ciò che loro non hanno terminato" ha dichiarato Xelili, candidato del DPA, ai cui meeting non ci sono né la bandiera macedone né l’inno nazionale. L’inno non si suona perché non nomina gli Albanesi, così ha spiegato il partito il suo atteggiamento.
L’editorialista del quotidiano "Dnevnik", Gjuner Ismail, nel suo ultimo editoriale probabilmente ha descritto nel miglior modo possibile come appare la campagna elettorale in Macedonia.
"Le nostre campagne elettorali per l’elezione dei presidenti, dei sindaci, delle liste per il Consiglio comunale o per il parlamento sono tutte uguali. I temi affrontati sono grandi come il mare, se non addirittura come l’oceano. Tutti parlano di tutto. Dai marciapiedi fino a come difendere i pinguini in primavera. Ecco perché le elezioni, e con ciò anche le campagne elettorali, assomigliano ad un mercato o ad un confronto tra gangster, perché i nostri politici hanno presto imparato che la forza nuda, unta con un po’ l’olio e con le menzogne, è la strada più sicura per arrivare al successo. Perciò fermatevi. La Macedonia è un piccolo paese. Ci conosciamo tutti. Sappiamo chi è e cosa ha fatto 7 anni e 12 giorni fa e con chi, dove e cosa ha mangiato, e figuriamoci riguardo le altre cose", ha detto Ismail.
Il candidato dei Socialdemocratici ha le maggiori possibilità di risultare vincitore alle presidenziali. Questo è ciò che hanno mostrato i risultati dei sondaggi del Centro per le questioni etniche dell’Istituto per le indagini dei diritti sociologici e politici. Il sondaggio è stato condotto tra il 20 e il 27 marzo dell’anno in corso, e sono stati intervistati 1.200 cittadini. Per Crvenkovski si è espresso il 21.1 percento degli intervistati, mentre il 13.2 percento ha dichiarato di votare per il candidato della VMRO-DPMNE. Per Gzim Ostreni voterebbe il 9.7% degli intervistati. Sul totale di 1.200 cittadini intervitati il 31.2% ha detto di non aver ancora deciso per chi votare, mentre il 13% non voterà. Dopo questo sondaggio gli esperti considerano che il processo elettorale non sarà compromesso e che all’ultimo momento i cittadini andranno comunque alle elezioni perché dovrebbero essere coscienti del proprie dovere e della propria responsabilità, quando in questione c’è il funzionamento dello stato e con esso l’immagine che si dà al mondo.
Secondo gli esperti, gli elettori indecisi daranno i voti al vincitore. Però, la maggior parte degli intervistati (27.4%) ha dichiarato che la personalità pregiudica la decisione su chi votare, mentre il 21.1% prenderà una decisione secondo i programmi dei partiti. Secondo gli intervistati il nuovo presidente dovrebbe prestare maggiore attenzione all’aumento dell’immagine internazionale dello stato (36.9%). Circa il 21.6% considera come questione capitale il miglioramento delle relazioni interetniche, mente il 23.6% considera più importante la difesa e la sicurezza del paese.
I risultati del sondaggio hanno mostrato che Crvenkovski gode del maggior supporto tra gli elettori del sud del paese, dove verrebbe votato da circa il 34.2 percento degli elettori intervistati. Nella Macedonia orientale ha ottenuto il consenso del 26% degli intervistati, e nella Macedonia centrale il 21%. Il minor consenso lo riceverebbe nella Macedonia settentrionale e occidentale, dove si è espresso a suo favore solo l’11% degli intervistati. Sasko Kedev ottiene le maggiori simpatie tra i cittadini della Macedonia settentrionale e orientale, dove sarebbe votato dal 24.4% dei cittadini, e le simpatie minori le otterrebbe nella regioni centrali e occidentali del paese (5.7 e 6.7 percento).
Gli esperti credono le elezioni in Macedonia si svolgeranno in un clima tranquillo e democratico come lo è anche la campagna elettorale. All’inizio della campagna elettorale ci furono alcuni pronostici indicanti la possibilità di uno scenario serbo, con il boicottaggio in massa delle elezioni e le falsificazioni. Tuttavia tali considerazioni seguono ad ogni campagna politica benché al riguardo non ci siano, forse, sufficienti argomenti.
Il diplomatico austriaco, Fridrih Bauer, capo della missione di monitoraggio ODIHR ha dichiarato al quotidiano "Utrinski Vesnik" che non si attende grosse irregolarità alle elezioni, eccetto le consuete, quando vota un’intera famiglia, perché viene violata la segretezza del voto. Egli considera che il primo turno sarà più interessante e per il fatto che la contesa sarà all’interno dei rispettivi gruppi etnici: Macedoni contro Macedoni e Albanesi contro Albanesi. Bauer ha consigliato ai partiti macedoni e a quelli albanesi di condurre delle elezioni efficaci e pacifiche perché sarà un segno positivo per l’ingresso nell’Unione europea.
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