Balcani, Italia | | Unione europea
In quest’ultima parte dei lavori racconteremo le cose che sono avvenute nelle due sessioni parallele, per renderne brevemente edotti gli altri. Io trovo che, questo incontro, sia stato molto utile, perché abbiamo iniziato uno scambio raccontandoci delle esperienze. Questo incontro sarà più utile quanto rimarrà vivo nel tempo, se da oggi le organizzazioni che qui si sono incontrato riusciranno a rimanere in rete potrebbero nascere rapporti bilaterali fra le associazioni.
Nel nostro panel abbiamo affrontato sostanzialmente tre casi di studio, c’è stato raccontato da Peter Kajner , che rappresenta la MAKK Foundation, il progetto che loro hanno fatto e come lo stanno portando avanti in un bacino, qui in Ungheria, è un progetto molto interessante dal punto di vista ambientalista, di come si affronta il problema di un fiume che, come in tante parti d’Europa, è stato modificato in una maniera tale per cui oggi ci sono contemporaneamente a pochi chilometri di distanza fenomeni estremi o di siccità o di alluvioni, un fenomeno dovuto al mutamento climatico, che è dovuto all’effetto serra e da come noi abbiamo modificato in maniera irresponsabile il territorio.
L’altro caso ci è stato portato da Elena Gobbi, che è lapresidente di Legambiente Friuli, e da Drusica Radojcic, di Istria Verde, ci hanno raccontato come un’associazione croata, una italiana e una slovena, si sono messe insieme per affrontare un problema ambientale, una minaccia al mare Adriatico, portata da un progetto di un oleodotto che dalla Russia dovrebbe portare il petrolio in quelle zone.
Infine abbiamo avuto l’intervento di Petruta Moisi, del Danube Environmental Forum, che ci ha raccontato un’esperienza molto interessante di coordinamento di oltre 100 NGO di tutto il bacino del Danubio.
La cosa sulla quale abbiamo riflettuto è il punto comune delle tre esperienze e cioè che, per risolvere qualsiasi problema più o meno semplice, più o meno complesso , serve l’iniziativa di organizzazioni come le nostre, di società civile, associazioni non governative, deve riuscire a tenerle insieme un grande rigore tecnico scientifico per cui le proposte che deve fare devono avere un alto livello qualitativo, deve avere l’autorevolezza di riuscire a discutere con quelli che sono i poteri locali e centrali che prendono le decisioni ed avere anche la capacità di coinvolgere in questo processo le popolazioni.