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Buon compleanno, Feral Tribune!
Celebrati i dieci anni del Feral: un articolo del nostro corrispondente Drago Hedl, redattore del settimanale croato
Oggi, martedì 3 giugno, il settimanale di Spalato "Feral Tribune" festeggia i suoi dieci anni. In sé, questo anniversario non rappresenterebbe niente di speciale, se non fosse per il fatto che il Feral Tribune ha giocato una parte importantissima nella Croazia di questi dieci anni, in particolare durante il periodo della presidenza di Franjo Tudjman. La dura satira e i fotomontaggi provocatori utilizzati dal giornale hanno esasperato l’ex comunista generale yugoslavo Tudjman, trasformatosi repentinamente nel 1990 leader nazionalista croato, dittatore cattolico e "democratico". Il Feral ha messo in ridicolo Tudjman con passione, irridendo le sue mosse politiche. Nel corso di tutti questi anni, tuttavia, il settimanale ha dovuto pagare un tributo pesante per i suoi commenti sferzanti.
"Il Feral ha ridicolizzato le autorità costituite, irriso chi si riteneva intoccabile, ridimensionato chi non accettava le provocazioni – e allo stesso tempo ha fatto informazione. Si tratta di una combinazione eccentrica, ma è una forma di giornalismo, e voi avete saputo rompere gli schemi– ha dichiarato Roy Gutman, noto giornalista americano vincitore del premio Pulitzer, a proposito della celebrazione dei dieci anni del Feral Tribune."
Tudjman ha usato tutti i mezzi possibili per far chiudere il Feral. L’anziano presidente ha querelato i giornalisti del settimanale per diffamazione, e questo è servito da esempio per gli ufficiali di rango inferiore, che portavano il Feral in tribunale per ogni articolo satirico che veniva pubblicato. Questi individui chiedevano somme enormi di compensazione per le "sofferenze psicologiche" che asserivano di subire a causa degli articoli del giornale, e i tribunali generalmente gli davano ragione. Il Feral si è trovato più volte a dover pagare, e spesso la organizzazione è stata sull’orlo della bancarotta.
I due redattori del Feral Tribune Viktor Ivancic e Marinko Culic sono stati sollevati dal procedimento giudiziario a loro carico solo in conseguenza della morte di Tudjman nel 1999. Nei suoi ultimi anni, il presidente li aveva querelati per diffamazione.
Per un certo periodo di tempo, il settimanale – unico caso in Croazia – ha dovuto pagare delle tasse speciali per contenuto pornografico, malgrado le sua pagine non contenessero alcun materiale di quel tipo. Le tasse erano imposte con l’obiettivo di distruggere finanziariamente il settimanale, nel caso che i procedimenti giudiziari e le altre pressioni su giornalisti e redattori non riuscissero a raggiungere quello stesso risultato. Nonostante questo, il Feral ha resistito a tutte le sfide, anche al fatto che i propri giornalisti per anni sono stati seguiti dalla polizia e i loro telefoni controllati.
Quando l’HDZ di Tudjman ha perso le elezioni del 2000, il nuovo governo ha permesso ai giornalisti che erano stati spiati di guardare dentro i dossier che la polizia aveva fatto su di loro. Lo shock e la sorpresa per la quantità di informazioni personali che erano state raccolte furono enormi. Alcuni schedari, come quello su Viktor Ivancic, a lungo redattore capo del Feral, erano composti di centinaia di pagine.
"In un’epoca di manipolatori dell’informazione e di notizie date in pillole, il Feral Tribune ci richiama su quello che il giornalismo dovrebbe essere: raccontare la verità e insieme impegnarsi per valori di democrazia. Il Feral è nato in un periodo di cambiamento storico, e nel giro di mesi è diventato un simbolo mondiale della lotta per la libertà di espressione e per la indipendenza professionale. Ha ispirato democratici e coinvolto giornalisti dappertutto, facendosi dei veri amici e sostenitori nel mondo e costruendo la propria reputazione sulla coraggiosa difesa del giornalismo di fronte alla oppressione politica e alla intimidazione legale – ha dichiarato Aidan White, segretario generale della Federazione Internazionale dei Giornalisti in occasione dell’anniversario del Feral.
Il famoso giornalista e pubblicista britannico, autore del libro culto "The Fall of Yugoslavia", Misha Glenny, ha aggiunto: "Era così difficile trovare della luce che potesse essere di sollievo quando nel 1991 una ombra nera è calata per imporre un velo apparentemente impenetrabile tra la luce del sole e la terra. Ma quella poca luce che brillava, emanava dalle pagine del Feral – e davvero lo spirito di questo giornale, l’intelligenza e l’inconsueta predilezione per la verità brillava così chiaramente che non solo irritava ma anche inabilitava Tudjman e i suoi compari. Ma un raggio di luce così puro e luccicante come quello del Feral era costantemente avversato da quella comunità di vampiri che a quel tempo era impegnata nel drenare le ricchezze della Croazia e dei suoi cittadini. Quindi, naturalmente, i vampiri non hanno risparmiato nessuno sforzo per cercare di estinguere quella luce. Ma hanno dovuto scoprire che si può schiacciare la verità, torturarla, fabbricare calunnie contro di lei e scatenarle contro la marmaglia – ma non spegnerla."
Anche l’attuale presidente croato Stjepan Mesic ha partecipato alle grandi celebrazioni dell’anniversario del Feral a Zagabria. A differenza di Tudjman, che le ha tentate tutte per far chiudere il Feral, Mesic ammira con fervore il settimanale. A dire il vero, il Feral spesso si prende gioco anche dell’attuale presidente, ma Mesic non ha mai fatto niente contro il giornale, il cui numero di copie vendute è ormai 40.000. Alle celebrazioni, Mesic ha dichiarato: "Nonostante tutte le forme di pressione, il Feral è riuscito a mantenere i più alti livelli della vostra onorevole professione e ad essere consapevolezza e coscienza della nostra società, questo deve esservi riconosciuto. Il Feral è stato uno dei rari, se non unici, giornali che hanno osato parlare dei politici che erano all’opposizione e degli individui che in Croazia non erano benvenuti, e che ha pubblicato le loro dichiarazioni e interviste. Ma soprattutto, la affilata satira del Feral ha sempre saputo colpire in maniera accurata e forte."
Gran parte delle quote azionarie del Feral ora appartengono all’American Media Development Loan Fund, ma la politica editoriale rimane la stessa – gli argomenti provocatori e la satira tagliente evitata dagli altri media lo distinguono dal resto della carta stampata della Croazia.