Presentazione

Perché questo evento lungo il Danubio? Perché concluderlo proprio a Belgrado? E in che termini vale la pena parlare di Unione Europea? Le origini e il senso di ”Danubio, l’Europa si incontra”

01/06/2003, Redazione -

"L’Europa dal basso" e "L’Europa oltre i confini": origini

L’Europa oltre i confini nasce come appello nel maggio 2001 a Padova, all’interno della Conferenza internazionale di Civitas, la fiera dell’economia sociale, e viene ufficialmente presentato a Roma il 24 settembre 2001. Nell’ottobre 2001, nel quadro delle iniziative della Marcia per la Pace Perugia-Assisi, a partire dall’appello viene proposta la nascita di un network di società civili e amministrazioni locali europee e dell’Europa sud orientale, con l’intento di promuovere una rapida integrazione dell’intera regione nell’Unione Europea.

L’appello "L’Europa oltre i confini" viene poi presentato a Sarajevo il 6 aprile 2002, alla presenza del Presidente della Commissione Europea Romano Prodi, in occasione del 10° anniversario dell’assedio della città e con la partecipazione di centinaia di rappresentanti di associazioni e gruppi dell’Europa occidentale e sud orientale.

In quegli stessi giorni si tiene a Sarajevo il primo incontro del network Europe from below – L’Europa dal basso, che riafferma l’idea di impegno per la pace, la cooperazione e l’integrazione dell’Europa sud orientale in un’Unione Europea aperta e solidale. Per questo si costituisce un network euro-balcanico di associazioni, organizzazioni sociali, ONG ed Enti locali, che insieme affermano una diversa visione di Europa, fondata sui diritti di cittadinanza e sull’inclusione sociale, un’Europa non più dimezzata, considerando l’area del Sud Est Europa come storicamente, culturalmente e socialmente parte della comune casa europea.

Perchè "Belgrado 2003"?

Nello spirito di Sarajevo, stiamo organizzando a Belgrado per settembre 2003 il secondo incontro de "L’Europa dal basso". Dal 2001 molte cose sono cambiate a livello internazionale, europeo e balcanico. Due anni fa l’integrazione di questa area nell’Unione Europea era più una suggestione che un obiettivo politico immediato.

Ma se il Sud Est Europa ha bisogno dell’Unione Europea per fluidificare le contraddizioni che ne hanno segnato la storia più recente, oggi è la stessa Unione Europea a doversi immaginare davvero unita se intende giocare un ruolo politicamente e culturalmente rilevante a livello planetario. E di un’Europa allargata al suo sud est c’è quanto mai bisogno, per riaprire una dialettica democratica sulla scena internazionale.

In questo senso il meeting di Belgrado intende andare oltre l’appello lanciato a Sarajevo, inserendo nell’agenda politica comunitaria il tema dell’integrazione del Sud Est Europa nell’Unione Europea, anche attraverso azioni concrete e condivise di affermazione di una comune cittadinanza.

L’incontro viene organizzato collegando simbolicamente una città dell’Europa occidentale, Vienna, con una del sud est, Belgrado, lungo una crociera sul Danubio, che ha rappresentato per secoli il ponte naturale tra le due parti di Europa.

I temi in discussione

Tra i molti temi che intrecciano il processo di allargamento dell’Unione Europea, ne abbiamo scelti alcuni che riteniamo di particolare importanza per il Sud Est Europa e su cui pensiamo di poter contribuire con originali pensieri "dal basso", proponendo riflessioni costituitesi attraverso l’esperienza, nonché esempi e indicazioni di carattere operativo.

A Szentendre – Ungheria, si parlerà di ambiente nel seminario "Politiche ambientali e partecipazione democratica nel processo di allargamento europeo". Pensiamo che l’ambiente sia oggi più che mai un tema cruciale e delicato per l’intera Europa, che tocca indifferentemente la vita degli individui e delle organizzazioni, oltre confini e status istituzionali. E che, per la sua natura politica, la questione ambientale non possa essere trattata disgiuntamente dall’urgente questione della democratizzazione del Sud Est Europa all’interno della nuova Europa.

A Vukovar – Croazia, si affronterà il tema della comunicazione con il seminario "I media nel processo di integrazione europea". Il sistema mediatico è stato profondamente e drammaticamente implicato nei conflitti che hanno caratterizzato gli anni ’90 nel Sud Est Europa, manifestando stili e comportamenti diversi, dal sostegno all’ondata nazionalista all’essere oggetto di durissima repressione. A partire da quanto accaduto nel recente passato, crediamo che il diritto alla libertà di espressione, da un lato, e il potere dei media di costruire realtà sociale, dall’altro, svolgano un ruolo fondamentale nell’attuale processo di democratizzazione nel Sud Est Europa e di integrazione del Sud Est Europa nell’Unione Europea. E che pertanto sul terreno della comunicazione e dell’informazione si giochi una delle sfide ineludibili nella costruzione dell’identità europea.

A Novi Sad – Serbia e Montenegro, ci si interrogherà sul ruolo delle comunità locale nel promuovere percorsi di sviluppo e di pace. Il seminario "Le comunità locali d’Europa: il ruolo delle città e dei cittadini nella costruzione di una nuova Europa" tratterà di sviluppo locale e di cooperazione internazionale decentrata come ambiti e strumenti di azione politica delle autorità e comunità locali e come vie privilegiate per il rafforzamento delle relazioni tra cittadini e istituzioni e il consolidamento del senso civico. Pensiamo che un’Europa dei cittadini e delle autorità locali sia parte di quell’Europa dal basso, che dovrebbe accompagnare la costruzione di un’Europa allargata.

Nella Conferenza finale a Belgrado, "Europa dal Basso, Europa senza Confini", oltre a presentare i risultati degli incontri precedenti, avranno luogo tre seminari, dedicati ad altrettanti temi diversi, al nostro sguardo imprescindibili per il futuro del Sud Est Europa come parte dell’Unione Europea. Nel primo, dal titolo Diritti di Cittadinanza in un’Europa senza confini, si discuterà "dal punto di vista della società civile" dei diritti europei e della Convenzione Europea verso una comune cittadinanza. Il secondo, La modernità dell’economia del Sud Est Europa, focalizzerà l’attenzione, nel quadro della globalizzazione economica, sui modelli e sugli strumenti tradizionali e istituzionali di sviluppo economico, con l’intenzione di esplorare approcci alternativi. Il terzo, Costruendo una nuova Europa: attori istituzionali e "attori dal basso", evidenzierà prospettive di sviluppo e sinergie tra gli approcci integrati e alternativi promossi dalla società civile e le politiche istituzionali, in relazione all’integrazione del Sud Est Europa nell’Unione Europea.

Chi, dove, cosa

• L’iniziativa intende coinvolgere, nei seminari e nei gruppi di lavoro, circa 500 rappresentanti di associazioni, movimenti sociali e istituzioni locali provenienti dalle regioni dell’Europa occidentale e sud orientale.

• Rappresentanti delle comunità locali e la popolazione delle città tappa della crociera (Vienna, Bratislava, Budapest, Vukovar, Novi Sad), soprattutto giovani, in eventi culturali come concerti o rappresentazioni teatrali.

• A Belgrado la popolazione sarà coinvolta in diversi eventi pubblici come concerti, rappresentazioni teatrali, presentazioni di libri, e le cosiddette piazze tematiche in cui verranno presentati in modo interattivo i temi della Conferenza.

• La Conferenza finale prevede la presenza di circa 200 rappresentanti di associazioni, movimenti sociali e istituzioni locali.

• Il momento istituzionale conclusivo prevede la presenza delle più alte cariche cittadine, nazionali e federali, oltre che dell’Unione Europea.

Negli stessi giorni il Centro Culturale di Belgrado organizza la "Seconda Conferenza internazionale danubiana di arte e cultura". In considerazione degli argomenti affrontati e delle interessanti sinergie da valorizzare, gli organizzatori di entrambe le conferenze si sono accordati per programmare momenti di scambio, sia per i contenuti sia per gli eventi artistici. I partecipanti delle due Conferenze avranno così l’opportunità di frequentare alcune sessioni di interesse in entrambe le Conferenze, di condividere discussioni e risultati, e di partecipare ad eventi culturali e artistici congiunti.

Ruolo ed attività dei soggetti coinvolti nel progetto

Osservatorio sui Balcani è il principale promotore ed organizzatore del progetto. Parteciperà pertanto, nelle diverse località, ai tavoli di lavoro per la preparazione organizzativa e logistica delle iniziative previste ed ai gruppi di lavoro tematici. Fungerà inoltre da supervisore e coordinatore dell’intero evento.

Consorzio Italiano di Solidarietà – ICS, network di oltre cento associazioni e gruppi locali italiani, sarà responsabile per l’attivazione delle organizzazioni e di alcune istituzioni locali italiane. Attraverso il suo ufficio di Trieste ICS organizzerà e promuoverà la presentazione iniziale dell’evento in Italia, nella città di Gorizia. Inoltre, attraverso i suoi uffici ed il personale nel Sud Est Europa, sosterrà la concretizzazione dei Balkan bus nonché lo sviluppo e le attività successive della rete Europe from Below.

In ogni tappa della crociera si stanno costituendo dei Tavoli locali di lavoro per la preparazione organizzativa, con il coinvolgimento dei comuni e delle organizzazioni locali ed internazionali. I partecipanti a tali tavoli contribuiranno a diffondere l’iniziativa attraverso i propri canali informativi, a gestire gli aspetti organizzativi degli incontri ed in alcuni casi interverranno sui contenuti dei seminari e sulla raccolta fondi.

L’Associazione delle Agenzie della Democrazia Locale – ALDA, sarà responsabile del coinvolgimento dei propri membri locali ed internazionali, sia a livello istituzionale che non governativo. Attraverso i suoi membri europei, inoltre, ALDA promuoverà il progetto nei paesi dell’Unione Europea e manterrà i contatti con il Consiglio d’Europa e con il Congresso dei Poteri Locali e Regionali d’Europa. L’Agenzia della Democrazia Locale di Vukovar e Osijek assicurerà la gestione logistica del seminario di Vukovar.

La pubblicazione su web sarà curata in italiano da Osservatorio sui Balcani e nelle lingue del sud est Europa, oltre che in inglese, dal portale South East Europe – SEE di Oneworld. Il progetto SEE Radio, con la sua rete di 89 radio, assicurerà la copertura delle tematiche sociali con testi e file audio disponibili su web a un largo numero di radio e ONG partner. Il progetto SEE di Oneworld contribuirà attivamente anche all’organizzazione del seminario di Vukovar.

Legambiente e il Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull’Acqua cureranno i contenuti del seminario di Szentendre, espressamente dedicato ai temi ambientali ed in particolare all’acqua. La loro lunga esperienza sul campo ed i molti contatti italiani ed internazionali di cui dispongono, offrono un’ampia garanzia sulla riuscita della giornata. Essi inoltre si appoggeranno anche alle strutture e alle conoscenze degli esperti del REC – Regional Environmental Center for Central and Eastern Europe, struttura inter-governativa dedicata ai temi dell’ambiente nel Centro ed Est Europa, che ha sede proprio a Szentendre.

Infine la Provincia di Lodi si occuperà della presentazione e diffusione in Italia dei risultati delle conferenze, nell’ambito di una giornata espressamente dedicata dal Consiglio Provinciale alle tematiche della nuova Europa, della Costituzione Europea e del processo di allargamento dell’Unione.

Media

La crociera e gli eventi connessi saranno seguiti dai media locali in ogni tappa, così come da agenzie e inviati della stampa e della radiotelevisione italiane ed internazionali (ha già segnalato il suo interesse l’Agenzia fotografica Contrasto). In tal modo si intende garantire la più ampia diffusione ai contenuti dei dibattiti, e facilitare l’impatto reale e la visibilità dell’iniziativa nelle opinioni pubbliche del Sud Est Europa e dell’Unione Europea. Il portale web di Osservatorio sui Balcani (http://www.osservatoriobalcani.org) e quello in inglese e lingue locali di South East Europe legato a OneWorld/Unimondo (http://see.oneworld.net), seguiranno tutti gli eventi con articoli giornalieri. Inoltre sarà pubblicato un numero speciale della rivista "Evropski Forum" in serbo ed inglese, come supplemento al settimanale Vreme.

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