Fine dei ‘Leoni’ di Macedonia

Una decisione del ministero dell’interno, sentenzia la smobilitazione di uno dei più controversi reparti delle forze speciali di rapido intervento macedoni. I "Leoni", riluttanti ad accettare tale decisione, inscenano – armati – proteste per le strade.

30/01/2003, Redazione -

Dopo alcune settimane di protesta, la soluzione finale della saga che vede coinvolta l’Unità speciale di pronto intervento della polizia macedone, denominata ‘Leoni’, sembra delineabile.

I ‘Leoni’ inizialmente hanno protestato dopo che il nuovo ministro dell’interno Hari Kostov, ha annunciato che l’unità speciale verrà smembrata, e un numero dei suoi ex membri che risponderà ai requisiti potrà essere integrato nelle forse regolari di polizia e dell’esercito.

I ‘Leoni’ dal canto loro hanno richiesto l’integrità dell’unità, o nel caso in cui venisse smantellata, che tutti i suoi membri vengano impiegati nelle strutture del Ministero dell’interno e che il tempo trascorso nell’unità speciale venga conteggiato nelle loro pensioni. Il ministro ha rifiutato questo tipo di richieste e ha ribadito che i ‘Leoni’ saranno smembrati, e che una piccola parte di loro "potrebbe essere ammessa nelle forze regolari di polizia".

I ‘Leoni’, come atteso, non sono rimasti affatto soddisfatti di questo trattamento, così hanno deciso una tattica che funziona così bene nei Balcani. Hanno piazzato un blocco stradale sulla strada che collega Skopje a Blace, vicino alla loro base dell’aeroporto di Stenkovec, strada che conduce alla frontiera col Kosovo. Il blocco stradale è diventato quasi causa di un serio scontro. Quando la polizia regolare è andata a cercare di sbloccare la strada, si è trovata di fronte i ‘Leoni’ armati fino ai denti, e pronti ad usare le armi. Come ha detto il portavoce dei Leoni, l’attore Toni Mhajlovski alla stampa: "non saremo noi ad usare le armi per primi, ma ci difenderemo".

Tuttavia la polizia si è mantenuta ad una distanza di sicurezza e gli ufficiali di alto grado del Ministero dell’interno sono andati a ‘Stenkovec’ per negoziare. I ‘Leoni’ in aggiunta alle loro richieste per far sì che l’unità rimanesse intatta, hanno chiesto che tutti i suoi membri venissero amnistiati per le accuse di cattiva condotta e azioni criminali, eccetto quelle accuse riguardanti sequestri, omicidi e furto.

Il ministro Kostov ha detto che questo tipo speciale di amnistia è fuori questione, dal momento che la Legge sull’amnistia che è stata promulgata dopo il conflitto del 2001, è stata adottata principalmente per proteggere i membri dell’UCK, ma protegge anche tutti i cittadini della Macedonia.

Le ultime notizie che giungono dall’Ufficio del Ministero sono che i ‘Leoni’ saranno ufficialmente smantellati, ma dei 400 in soprannumero che hanno un regolare contratto col Ministero saranno integrati, a seconda dalle loro qualifiche, nella polizia regolare. Il ministro ha inoltre annunciato che la polizia, dopo tutto, si impiegherà per stabilire un’unità antit[]ismo, ma questo non significa che tutti i ‘Leoni’ faranno parte di questa unità, ma piuttosto che tutti i candidati saranno esaminati.

Tanto per ricordare, i ‘Leoni’ vennero creati durante Boshkovski in particolare.

Macedonia: reportage dell’IWPR sui ‘Leoni’ di Boskovski

Macedonia: Tigri e Leoni dall’Arcivescovo Stefan

Fratello dove sei? Un profilo del ministro macedone Boskovski

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